VENERDI’ 9^ SETTIMANA T.O.  – Mc 12,35-37 Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA….

Dal Vangelo secondo Marco 12,35-37

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”. Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?». E la folla numerosa lo ascoltava volentieri. Parola del Signore

Mediti…AMO

Un brano, che così estrapolato dal contesto, non dice nulla…

Per cui cerchiamo di recuperare le fila del discorso. Gesù insegna nel tempio a leggere, studiare, meditare e conoscere profondamente la Scrittura Santa. E non solo per ispirazione divina MA CON LA FREQUENTAZIONE QUOTIDIANA NELLA PREGHIERA.

Come sempre fa il Divino Maestro, partendo dalla Bibbia, spiega ai presenti:

  • tutti erroneamente aspettano come Messia il re Davide, un Messia combattente che rovescerà le sorti di Israele, cacciando gli oppressori romani.
  • Israele infatti ha tradito ogni profezia veterotestamentaria di cui era sentinella.
  • Dice infatti Gesù: come è possibile tale attesa visto che in un salmo DAVIDE STESSO RICONOSCE IL MESSIA COME SUO RE? Non possono essere la stessa persona!
  • È chiaro allora che la folla deve passare da un messianismo politico AD UN MESSIANISMO SPIRITUALE PIÙ PROFONDO.
  • Ci vorrà ancora molto tempo affinché l’uditorio capisca, che Gesù sta parlando proprio di sé stesso.

Man mano che la storia della salvezza cammina verso il compimento della promessa fatta da Dio ad Abramo, la Parola concretizza e realizza ciò che avevano prefigurato la profezia e l’oracolo.

Ma nel cammino dei secoli il nostro errore è

rimasto sempre e solo quello: L’UOMO CONTINUA A LEGGERE OGNI PAROLA, OGNI PROFEZIA, OGNI ORACOLO COME FOSSE UN EPISODIO A SÉ STANTE.

DIMENTICANDO CHE LA VERITÀ DELLA PROMESSA AD ABRAMO È DATA DALL’UNIFICAZIONE DI TUTTE LE PROFEZIE, PERCHÉ NELLA SCRITTURA SANTA E ISPIRATA, LE PAROLE, GLI ORACOLI PARLANO E PREFIGURANO TUTTI UNA SOLA PERSONA.

Se la promessa fatta da Davide parla di un regno eterno. Nei Salmi 2 e 109, il Messia stesso ha origini eterne, perché generato da Dio, dal Signore. In più non solo è Re dal regno eterno, ma anche sacerdote al modo di Melchisedek e infine anche profeta. Ma vediamoli nel dettaglio:

  • (Sal 2,1-12) -Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano? Insorgono i re della terra e i prìncipi congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via da noi il loro giogo!». Ride colui che sta nei cieli, il Signore si fa beffe di loro. Egli parla nella sua ira, li spaventa con la sua collera: «Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai». E ora siate saggi, o sovrani; lasciatevi correggere, o giudici della terra; servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore. Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia.
  • (Sal 109,1-7)- Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira, sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra; lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa.

Il Signore che è insieme figlio di Davide e Signore, è il Figlio eterno del Padre. Il Messia è pertanto Re per duplice generazione:

  • è generato da Dio nell’oggi dell’eternità
  • ed è generato nel tempo, sempre da Dio, per opera dello Spirito Santo.

Se però ogni profezia viene letta per sé stessa, del Messia è solo la profezia fatta a Davide e qualche altra, ma la maggior parte di esse mai potranno essere applicate a Lui.

Invece tutte le profezie sono riferite al Re che verrà. Chi vuole conoscere chi è il vero Messia d’Israele, deve scoprirlo leggendole tutte insieme, insegna Gesù a quanti lo stanno ascoltando.

Ma questo principio vale per ogni altra verità della Scrittura. Verità si aggiungere a verità, profezia a profezia, rivelazione a rivelazione. SOLO COSÌ LA VERITÀ DI DIO E DELL’UOMO BRILLA NELLA SUA PIENEZZA.

Questo principio così semplice oggi è come scomparso. Si negano molte verità della rivelazione e neanche ci si accorge che così facendo tutta la verità manifestata è seriamente compromessa. Quando si procede per verità isolate, senza nessuna connessione tra di esse, sorge ogni caos veritativo e morale. È la fine della verità.

Gesù invece insegna a noi a frequentare e meditare la Parola, a non lasciarla agli esperti o ai teologi ma ad appropriarcene, a “ruminarla e digerirla” facendo in modo che diventi il centro della ricerca della nostra fede.

In questo percorso di conoscenza noi dobbiamo essere aiutati da chi, prima di noi, ha creduto e studiato. E solo in un cammino di Chiesa che dura da millenni, POSSIAMO NUTRIRE LA NOSTRA FEDE E LA NOSTRA INTELLIGENZA PROPRIO A PARTIRE DALLA PAROLA DI DIO.

Ma “in primis” dobbiamo affidarci sempre al Divin Maestro, che grazia alla potenza dello Spirito Santo, con la SUA PAROLA, ci guida verso la conoscenza del Figlio di Dio e per svelare pian piano la sua identità e la sua missione, illuminando la nostra mente e il nostro cuore.

La folla ascoltava volentieri la Parola, come spero facciamo anche noi, la voce di Gesù che parla ad ogni cuore, perché solo così possiamo scoprire il suo amore personale per ciascuno di noi.

Così i suoi insegnamenti diventeranno a sua volta “parole” e le parole si faranno NOSTRE azioni di bene utili a trasmettere il messaggio di Gesù ed a suscitare nei nostri fratelli tanti altri atti di fede e amore, in una mirabile “reazione a catena inarrestabile nei secoli”.

Papa Francesco nella sua Lettera enciclica “Lumen Fidei”, al n.1 afferma in merito:

“…«chi crede, vede» () e va avanti con speranza, perché sa che il Signore è presente, sostiene e guida. Seguiamolo, come discepoli fedeli, per fare partecipi quanti incontriamo sul nostro cammino della gioia del suo amore.”

Vorrei concludere con una triste constatazione, che dico sempre a coloro che partecipano ai miei corsi sulla Scrittura Santa:

  • LA FOLLA ASCOLTA VOLENTIERI GESÙ PERCHÉ LA SUA SAPIENZA È PIACEVOLE, LA SUA SAGGEZZA ATTRAENTE, LA SUA CONOSCENZA PERFETTA, LA SUA ESPOSIZIONE CHIARA, LA SUA RIVELAZIONE SEMPRE VERA. LA SUA ARGOMENTAZIONE SEMPRE COERENTE E LINEARE, I SUOI DIALOGHI FONTE E CULMINE DELLA VERITÀ.
  • OGGI INVECE LA FOLLA NON ASCOLTA PIÙ IL CRISTIANO, COMUNQUE E QUALUNQUE MINISTERO LUI ESERCITI O VIVA.
  • NON LO ASCOLTA PERCHÉ AVVERTE LA NON VERITÀ DEI SUOI DISCORSI, LA FALSITÀ DELLA SUA SAPIENZA, LA POCHEZZA DELLA SUA INTELLIGENZA, L’INUTILITÀ DELLA SUA SAGGEZZA, LA STOLTEZZA DEI SUOI RAGIONAMENTI, LA CONFUSIONE NELLE SUE ARGOMENTAZIONI, L’ERRORE IN CIÒ CHE DICE, LE MOLTEPLICI CONTRADDIZIONI IN CIÒ CHE AFFERMA.
  • Soprattutto lo vede STACCATO COMPLETAMENTE DAL MISTERO DI CUI È PORTATORE. Il mistero è per lui un sacco da portare sulle spalle. Esso non è divenuto la sua stessa vita, il suo corpo e il suo sangue, E LA DOLCEZZA DI UNA VERITA’ CHE UNA VOLTA COMPRESA, NON SI VEDE L’ORA DI RENDERNE PARTECIPI GLI ALTRI.

…CHE IDDIO CI PERDONI…..

Sia Lodato Gesù, il Cristo!