Misteri del dolore (martedì e venerdì)
Primo mistero doloroso: L’agonia di Gesù nel Getsemani
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole» (Mt 26, 36-41).
Come tu, o Vergine, sei stata vicina al tuo Figlio nell’orto del Getsemani, così accoglici sotto il tuo manto nelle nostre notti di angoscia e di lacrime e aiutaci a non perdere le orme di Gesù.
Secondo mistero doloroso: La flagellazione di Gesù
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare (Gv 18, 37-49. 19,1).
Aiutaci, o Madre nostra, ad essere miti ed umili di cuore, sopportando in spirito di espiazione le flagellazioni della vita e solidarizzando con coloro che patiscono ogni forma di violenza.
Terzo mistero doloroso: L’incoronazione di spine
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo (Mt 27, 27-30).
Anche noi, o Maria, abbiamo intrecciato corone di sofferenza per i nostri fratelli e le nostre sorelle, oltraggiando il tuo Figlio. Fa’ che ripariamo con l’amore e la pazienza nel patire.
Quarto mistero doloroso: Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce
Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio» (Mc15, 20-22).
Sostienici, o Madre, sulla via di Gesù, mentre portiamo la nostra croce quotidiana, accettando con cuore amabile e fervoroso le prove del vivere quotidiano.
Quinto mistero doloroso: Gesù è crocifisso e muore in croce
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò (Lc 23, 33-37.44-46).
Madre di Gesù e Madre nostra, accoglici nel tuo seno e insegnaci a lasciarci crocifiggere con Gesù per essere sacrificio santo e gradito al Padre e perseverare nel suo amore fino alla morte.