MARTEDI’ 17 SETTIMANA T.O. – Mt 13,36-43 Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo

… il VECCHIO FARISEO COMMENTA….

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Dal Vangelo secondo Matteo 13,36-43

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Ormai troppo poco si parla di satana. Nella Bibbia, a lui si attribuivano gli aspetti negativi della realtà ma anche le cose che non si riuscivano a spiegare come ad esempio alcune manifestazioni di malattie neurologiche o psichiatriche.

Esiste assolutamente nel mondo e in ognuno di noi, una parte oscura della realtà, anch’essa creata, che siamo chiamati a riconoscere per combatterla in Nome di Cristo e a vincerla, per poter così fare la Volontà di Dio.

Questa realtà opera per intorbidire le acque, per allontanarci dal bene, dalla luce: semina simbolicamente zizzania nella nostra vita a piene mani. Ma possiamo vincerlo! Quando parliamo di maligno, allora, lasciate perdere i film di horror e i libri che raccontano di esorcismi: se viviamo una vita piena, NELLE MANI DEL SIGNORE, con semplicità e fede, abbiamo in casa chi ci difende e protegge e nessuno può penetrare nella nostra serenità. Esiste il maligno e agisce ma noi confidiamo in colui che ha sconfitto l’avversario.

Purtroppo c’è un “ma”. AVENDO OGGI ABOLITO L’UOMO LA DISTINZIONE TRA BENE E MALE, VERITÀ E FALSITÀ, GIUSTIZIA E INGIUSTIZIA SECONDO DIO, HA ANCHE CANCELLATO DALLA MENTE E DAL CUORE LA VERITÀ DEL GIUDIZIO, DELLA RESPONSABILITÀ, DELLA MORTE ETERNA.

Le conseguenze di una tale cancellazione o abolizione sono la devastazione di tutto il contenuto della RIVELAZIONE.

Che un “pagano” possa vivere nella nebbia della confusione è possibile. Non ha mai conosciuto la verità. Non ha mai incontrato il vero Dio e non è stato mai illuminato con la sua potente luce.

MA È ASSURDO CHE L’INDIFFERENZA E LA CONFUSIONE VIVANO NEL CUORE DEL DISCEPOLO DI GESÙ, È INCONCEPIBILE E INAMMISSIBILE, OLTRE CHE INGIUSTIFICABILE.

Il cristiano è colui che ha creduto e crede nella verità contenuta in ogni Parola di Cristo E IN VIRTÙ DI CIÒ CONFESSA CHE SOLO CRISTO GESÙ È LA VERITÀ FONTE E SORGENTE DI OGNI VERITÀ.

Se il cristiano esce dalla verità di Cristo, diventa per il mondo e per i fratelli che incontrerà, sale insipido, luce spenta, lampada morta.

Quando un cristiano vive di ingenuità “satanica”, È SEGNO CHE LO SPIRITO SANTO NON INABITA NEL SUO CUORE. Ed essendo privo dello Spirito di Dio -la sola luce divina con la quale è possibile scorgere ogni falsità che governa la nostra terra-, non ha difese contro il demonio, perché lo Spirito del Signore non è nel suo cuore e non illumina più la sua mente.

Ma se in luì INABITA lo Spirito Santo, ALLORA IL CRISTIANO VEDE ANCHE I MINUSCOLI DETTAGLI DELLA FALSITÀ E DELLA MENZOGNA E SA BENE DOVE SI NASCONDE L’INGANNO.

Se si è privi dello Spirito, PRIVI DELLA PAROLA DI CRISTO, PERCHÉ NON AMIAMO PIU’ ASCOLTARLA E VIVERLA, SE NON PREGHIAMO PIU’, allora siamo destinati a camminare come se fossimo ciechi, a pensare come se fossimo ciechi, a decidere come se fossimo ciechi.

Ne consegue che non facciamo più discernimento tra ciò che è bene e ciò che è male. Non crediamo più in Dio e nel suo disegno di Amore e di Grazia.

E, se un discepolo di Cristo non crede più nella perdizione eterna, NON POTRÀ MAI OPERARE sulla terra la separazione del bene dal male.

Al Profeta Abacuc, nel capitolo 1,1-2,4 il Signore rivela che bene e male devono coabitare. A quanti come, Abacuc, vorrebbero una comunità cristiana fatta di “…puri, santi, impeccabili, farisei, separati da malvagi e peccatori”, Gesù risponde che i suoi discepoli SONO NEL MONDO, non sono del mondo.

La Chiesa è una realtà complessa. Vive in un campo di zizzania perenne e purtroppo vede sgomenta anche molti suoi figli, che da buon grano, si trasformano in zizzania.

La separazione tra buoni e malvagi, giusti ed empi, ci sarà, ma avverrà NELL’ULTIMO GIORNO.

A quanti desiderano una Chiesa immacolata, senza alcuna zizzania in essa, il Vangelo risponde che questo desiderio non deve esistere in nessun cuore.

Questo però non deve significare che la Chiesa non debba combattere il male che è nel suo seno, predicandone la sua esistenza, parlando del male, mettendo in guardia contro il male. Non deve però estirpando la zizzania.

Ma deve aiutare ogni suo figlio a rientrare nella verità e anche a non divenire mai falsità.

La comunità cristiana deve sempre operare per crescere in santità, in luce, in giustizia, in misericordia, in carità.

E può farlo SOLO SE SI RADICA PROFONDAMENTE NELLA PAROLA DI CRISTO.

Vorrei fare anche un’altra considerazione, che faccio ogni volta ai miei discenti: la Parola di Dio è stata completamente privata del suo principio attivo di verità.

Ancora un minimo la si legge con interesse, ma si donano ad essa significati completamente diversi, interpretazioni che nulla hanno a che fare con la verità contenuta in essa.

E COSÌ DIVENTIAMO ARTEFICI DELLA COSTRUZIONE DI UN CRISTIANESIMO FALSO, VUOTO, STERILE, SENZA ALCUNA INCIDENZA NEL MISTERO DELLA SALVEZZA.

Gesù per portare la sua anima nel Cielo e il suo corpo nella gloria della risurrezione da vero uomo passò attraverso la via della croce. Noi invece, contrariamente alla verità contenuta in ogni Parola di Cristo Signore e di tutta la Scrittura, Antico e Nuovo Testamento, diciamo che tutti siamo salvati, tutti andremo in Paradiso, tutti abiteremo con Dio nell’eternità, perché DIO È MISERICORDIOSO.

E CI DIMENTICHIAMO CHE PRIMA però DIO è GIUSTO!

E sciagura nella sciagura, addirittura alcuni teologi sciagurati sostengono che l’inferno è vuoto di anime o peggio, non esiste.

Ma la Parola di Gesù è chiara e la sua verità è limpida: VERRÀ IL GIORNO DELLA MIETITURA.

Allora ognuno sarà vagliato secondo le sue opere, le sue parole, le sue omissioni, i suoi pensieri.

Se la sua vita sarà trovata giusta, entrerà nei granai eterni del Cielo, altrimenti sarà gettato nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

Oggi ognuno può giocare a fare il ladro, il disonesto, il furfante, l’imbroglione, il delinquente, il mafioso. Ognuno sappia però che anche per lui verrà il giorno della mietitura.

Anche per Lui vi sarà il giudizio e se si presenterà da delinquente, non entrerà nel regno di Dio, perché Dio lo ha promesso: NON RICONOSCERA’ I MALVAGI E GLI OPERATORI DI INIQUITA’.

Gesù, con infinito amore e pazienza oggi, nel Vangelo, ci regala LA SUA PAROLA DI VITA e viene in nostro aiuto con la parabola della zizzania, ricordandoci CHE IL MALE COSÌ PRESENTE NEL MONDO ED È IN NOI È SEMINATO DAL MALIGNO

E CI RICORDA CHE IL MALIGNO NON SOLO ESISTE, MA OPERA CON GRANDE ASTUZIA E CON GRANDE EFFICACIA.

Oggi purtroppo la Chiesa parla poco e niente di satana e del peccato e il MALIGNO, PIAN PIANO PRENDE IL SOPRAVVENTO, proprio come la zizzania.

Ma qui si richiede il nostro impegno e la nostra testimonianza cristiana. Noi, attuali discepoli, che camminiamo sulle strade del tempo, non dobbiamo farci prendere dall’ansia del risultato, STRAPPANDO I GERMOGLI DI “LOLIUM” CHE RISCHIANO DI CONFONDERSI COL GRANO BUONO E QUINDI FARE UN DANNO MAGGIORE.

Ciò che possiamo fare è pazientare, operosamente, coltivando il buon grano che è in noi affinché sovrasti la zizzania.

Ma attenzione ad un grande pericolo, ancor meno visibile: LA NOSTRA UMANITÀ MALATA, CHE CI PORTA SOVENTE A VEDERE LA ZIZZANIA SEMPRE E SOLO NEGLI ALTRI, NEI NEMICI, IN CHI NON LA PENSA COME NOI.

Siamo sempre pronti a denunciare le inadempienze degli altri, evitando scrupolosamente di riconoscere le nostre.

Certo, la giustizia va cercata, ce lo impone il Vangelo, ma il cambiamento avviene a partire dalla nostra conversione. Preoccupiamoci oggi di lasciar crescere il buon grano della Parola in noi stessi.

E chiudiamo questa lunga riflessione con un Padre della Chiesa che abbiamo imparato a conoscere: San Girolamo:

  • Dobbiamo adattare la nostra fede all’interpretazione che il Signore ci fornisce. La quale può essere brevemente riassunta così, trascurando la nostra personale interpretazione. Gli uomini che dormono sono i maestri della chiesa; i servi del padrone di casa altro non sono che gli angeli che ogni giorno vedono il volto del Padre. Il diavolo è chiamato nemico dell’uomo perché ha cessato di essere Dio: Nel nono salmo sta scritto: Sorgi, o Signore, non prevalga l’uomo”. Per questo non deve dormire chi è posto alla guida della chiesa, per evitare che, per la propria negligenza, il nemico dell’uomo semini il loglio, cioè le dottrine degli eretici. Le parole che il padrone di casa dice: No, per timore che, cogliendo il loglio, sradichiate, insieme a quello, il grano, lasciano una 76 possibilità alla penitenza e ci ammoniscono a non tagliare via presto da noi il fratello: Può darsi infatti che, mentre oggi è corrotto dall’eresia, domani egli si penta e cominci a difendere la verità. Ma le parole che seguono, e cioè: Lasciate che l’uno e l’altro crescano fino alla mietitura, sembrano essere in contraddizione col precetto che dice: Togliete il male di mezzo a voi, e col consiglio del profeta di non mantenere alcun rapporto con coloro che usurpano il nome di fratelli, mentre sono adulteri e fornicatori. Se infatti ci viene proibito di sradicare il loglio e se dobbiamo aver pazienza fino alla mietitura, in che modo potremo allontanare il male che sta in mezzo a noi? Tra il grano e la zizzania, che noi chiamiamo loglio, finché questa resta erba e il suo stelo non produce la spiga, grande è la somiglianza e poca o nessuna la differenza che li distingue. Ebbene il Signore ci ammonisce, sulle cose dubbie, a non trinciare giudizi con troppa sommarietà; riserbiamo pertanto a Dio il giudizio definitivo, affinché, quando verrà il giorno del giudizio, egli allontani dalla famiglia dei santi, non chi è sospetto, ma chi è manifestamente reo. E quanto dice poi, e cioè che i fasci di loglio saranno gettati nel fuoco, mentre il grano sarà raccolto nel granaio, chiaramente indica che gli eretici e quanti nutrono una fede ipocrita saranno arsi nel fuoco della geenna. I santi, invece, raffigurati nel grano, saranno accolti nel granaio, cioè nelle dimore celesti”.

Sia Lodato Gesù, il Cristo!