Maranathà
Io lo so Signore ….
che presto verrai
e troverai solo “un piccolo resto…”
con le lampade accese…
Si squarceran le nubi del cielo,
o Sole che sorgi, primigenia lucerna del mondo,
e rischiarerai il buio d’ognun che,
in vuote faccende affaccendato,
pensava al tuo ritorno come a un’antica leggenda
che nostalgici avi ancor sussurrano,
ma a cui nessun crede più.
E, mentre ‘l tempo, impietoso, fluirà tra le dita
righeràn di lacrime queste lanose gote,
io… irto… grido e t’imploro,
“Marana thà… vieni…
Signore del Tempo e della Storia”.
Svela ancor a quest’uomo
arrogante ed egoista
il cammino per Emmaus…
Ridà ancor vita al suo cuore di pietra,
perch’egli più non vede, l’error in cui annaspa,
obnubilato dall’effimera luce del peccato…
Ormai più non ode la voce dei canuti profeti
che ancor sussurrano ai suoi orecchi
“.Marana..thà”