GIOVEDI’ 7^ SETTIMANA DI PASQUA – Gv 17,20-26 Siano perfetti nell’unità
… il VECCHIO FARISEO COMMENTA….
Dal Vangelo secondo Giovanni 17,20-26
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro». Parola del Signore
Mediti…AMO
Credo che Gesù non si sia mai illuso della nostra capacità di vivere nella sua unità. Ma credo nemmeno noi. Le forze diaboliche del male sono presenti dentro e fuori della vita della Chiesa, fin dai tempi di Gesù. Ma il Redentore e Salvatore nostro ci ha insegnato come combattere.
Lo ha detto un giorno a Pietro “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te” (Lc 22-31).
La principale attività di satana è quella di minare e distruggere alla base L’UNITÀ DEI CREDENTI, spostando la loro attenzione su qual cos’altro che non fosse lo stesso Cristo e il suo corpo vivo nei secoli, che è la Chiesa.
Satana incessantemente, non ha mai cessato di ostacolare il piano della Salvezza, ma neppure tutta la perversità dell’uomo e delle strutture sociali che è riuscito ad inquinare, attraverso il male, non possono far dubitare dell’efficacia della preghiera sacerdotale di Cristo e dell’efficacia della nostra povera preghiera umana, che ha una unica forza: si unisce a quella di Cristo.
Per questo siamo chiamati a sperare “contro ogni speranza”, dirà Paolo ai cristiani di Roma al capitolo 4,18.
E così possiamo toccare con mano, sempre, che L’ONNIPOTENZA E LA MISERICORDIA DIVINA CHE LA PREGHIERA DI CRISTO FA SPRIGIONARE SORPASSA DI GRAN LUNGA LA NOSTRA INFINITA MISERIA.
Ma dobbiamo sempre fare i conti con la nostra fragilità e la nostra libertà, che USIAMO SEMPRE MALE!
Invece dobbiamo contare sulla preghiera di Cristo per accrescere sempre di più, invece di diminuire la nostra responsabilità.
Sempre davanti agli occhi dobbiamo avere l’orizzonte della preghiera di Gesù, che fissa i nostri traguardi da raggiungere “…come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una sola cosa”, “…perché il mondo creda”.
Ecco la potenza aggiuntiva e risolutiva della nostra povera preghiera. Attraverso la preghiera di altri, credibile e fiduciosa, noi abbiamo creduto a chi ci ha parlato del Signore.
Mi scendono le lacrime quando CREDO FERMAMENTE DI ESSERE PRESENTE NELLA PREGHIERA E NEL CUORE DI CRISTO. E non ho vergogna di dire che PIANGO quando penso che, la mia miseria e la mia malattia, situano anche me, nell’orto degli Ulivi, NEL CUORE DELLA PREGHIERA DEL CRISTO.
C’ero anche io, povero e misero Diacono, e il Cristo HA PREGATO ANCHE PER ME… “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano, ma io ho pregato per te”.
Ma ricordiamoci Fratelli e Sorelle: questo non ci deve sollevare dal nostro impegno quotidiano. Dobbiamo ricordarci che il Maestro non si sostituisce a noi nella preghiera. Egli non fa ciò che siamo in grado di fare, non opera contro la nostra volontà.
La sua preghiera chiede per noi di dimorare nell’unità: in noi stessi, fra noi, come credenti, con Dio «…perché tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi… perché siano perfetti nell’unità».
E noi siamo chiamati a unificare i nostri cuori e la nostra vita NELLA PREGHIERA, per cercare sempre di dimorare nell’Amore trinitario che lega il Padre al Figlio, attraverso il respiro d’amore dello Spirito Santo.
E come Gesù dobbiamo essere instancabili nella preghiera.
Per essere uniti a Cristo, uniti al Padre, uniti tra noi, come Cristo è unito al Padre e il Padre al Figlio, grazie allo Spirito Santo.
E come Cristo prega il Padre per questa unità, così ognuno di noi deve pregare Cristo e il Padre per essere parte della stessa unità. Dobbiamo pregare “come” Cristo. Tutte le vie percorse dal Cristo devono essere le vie che dobbiamo avere il coraggio di percorrere.
Ogni piccola differenza nel “come”, nella via, nelle modalità, annulla le regole divine del nostro “mandato” e non siamo più in quella relazione perfetta che È OBBLIGATORIA tra l’Inviante noi, che siamo gli inviati.
Senza questa relazione i frutti non ci saranno, perché è Dio che semina e che fa crescere, col nostro aiuto. Io sono solo il suo indegno strumento.
In un brano evangelico Gesù stesso, con una stupenda metafora ci insegna che quell’UNITÀ che siamo chiamati a realizzare, deve essere la stessa unità che regna tra la vite e i tralci. Anche una piccola frattura ne impedisce il fruttificare.
Ma ricordiamoci! Fuori della Parola, sempre si è fuori di Cristo, fuori dal cuore di Cristo Gesù, siamo in quello di Satana, luogo miserabile, in cui regnano e imperversano le opere della carne. Mai dal cuore FALSO di Satana potranno maturare i frutti dello Spirito Santo, che sono L’AMORE, la PACE e L’UNITÀ.
Anche oggi vi regalo una voce autorevole. Quella di un Arcivescovo Ortodosso Orientale, IGNAZIO IV^ DI HAZIM, conosciuto come IGNAZIO DI LATAKIA, capo della chiesa greco-ortodossa di Siria, patriarca greco-ortodosso di Antiochia e primate della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia e di tutto l’Oriente, morto nel 2012, vicepresidente del Consiglio ecumenico delle Chiese e fondatore l’Università di Balamand in Libano:
- «SENZA LO SPIRITO SANTO:
- Dio è lontano,
- il Cristo resta nel passato,
- il Vangelo è lettera morta,
- la Chiesa una semplice organizzazione,
- l’autorità una dominazione,
- la missione una propaganda,
- il culto un’evocazione,
- l’agire cristiano una morale da schiavi.
- MA NELLO SPIRITO SANTO:
- il cosmo è sollevato e geme nel parto del Regno,
- l’uomo lotta contro la carne,
- il Cristo è presente,
- il Vangelo è potenza di vita,
- la Chiesa segno di COMUNIONE TRINITARIA,
- l’autorità servizio liberatore,
- la missione una Pentecoste,
- la liturgia memoriale e anticipazione,
- l’agire umano è divinizzato».
Siamo in prossimità della Pentecoste. Preghiamo, prendendo spunto dalla Orazione Colletta della Messa odierna, lo Spirito Santo:
- Il tuo Spirito, o Signore, infonda con potenza i suoi santi Doni, e crei in noi un cuore a Te gradito e ci renda conformi alla Tua santa Volontà.
Sia Lodato Gesù, il Cristo!