“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16).
Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, affinché la tua Misericordia mi preceda e mi suggerisca, interiormente, al momento giusto, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il Mistero Pasquale, presente nell’umile quotidiano, e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ TORNARE A PASSEGGIARE.”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 4,18-22 |
+ In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Parola del Signore
Mediti…AMO Marco 4,34 “4Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa”. |
Oggi celebriamo la festa dell’Apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro e amico di Giovanni e di Giacomo.
Tra gli apostoli è il primo che incontriamo nei Vangeli: il pescatore Andrea, nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro.
Andrea appartiene al gruppo dei discepoli che hanno conosciuto Gesù fin dalla prima ora, e lo hanno ri-conosciuto come l’Inviato di Dio, al momento della “chiamata” e lo hanno seguito.
Nel Vangelo di Matteo appare insieme a Pietro ma Giovanni lo presenta come il “primo discepolo” (Gv 1,35).
Prima di conoscere Gesù, Andrea aveva lasciato Betsaida, la sua città, ed era entrato a far parte del gruppo di coloro che seguivano Giovanni Battista, un profeta che predicava la conversione con parole di fuoco.
Questa scelta svela che il cuore di Andrea era abitato dal desiderio di Dio.
Certamente non un vago desiderio, ma una sete così ardente, che lo spinge a muoversi, e gli dona il coraggio di iniziare un’esperienza radicalmente nuova.
Il Vangelo di Giovanni (al capitolo 1) ce lo mostra con un amico mentre segue la predicazione del Battista; il quale, vedendo passare Gesù da lui battezzato il giorno prima, esclama “Ecce Agnus Dei!“, “Ecco l’agnello di Dio!”
Parole che immediatamente spingono Andrea e il suo amico verso Gesù.
Lo raggiungono, gli parlano.
E Andrea corre poi a informare il fratello “Abbiamo trovato il Messia!”
Poco dopo, ecco pure Simone davanti a Gesù; il quale “fissando lo sguardo su di lui, disse “Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa””.
Questa è la presentazione, e subito dopo viene la chiamata.
I due fratelli sono tornati al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea”: ma lasciano tutto di colpo quando arriva Gesù e dice loro “…seguitemi, vi farò pescatori di uomini” (Matteo 4,18-20).
Quando Dio passa nella nostra vita non dobbiamo farlo attendere, né dobbiamo misurare le nostre capacità.
Se è Lui a chiamare, sarà Lui a renderci capaci di rispondere ai suoi progetti.
E questa chiamata dei discepoli è il primo passo del ministero pubblico, senza di loro Gesù non può iniziare la sua missione, PERCHÉ GESÙ HA BISOGNO DI UOMINI CHE CONDIVIDANO LA SUA MISSIONE.
Troviamo poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e Giovanni – che sul monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi: e la risposta è nota come il “discorso escatologico” del Signore, che insegna come ci si deve preparare alla venuta del Figlio dell’Uomo, “con grande potenza e gloria” (Marco 13).
Infine, il nome di Andrea compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione.
Poi il tutto scompare nel buio dei secoli e la Scrittura non dice altro di lui, mentre ne parlano alcuni testi apocrifi, non canonici.
Uno di questi, del II’ secolo, pubblicato nel 1740 da L.A. Muratori, afferma che Andrea ha incoraggiato Giovanni a scrivere il suo Vangelo.
E un testo copto, contiene questa benedizione di Gesù ad Andrea:
- “Tu sarai una colonna di luce nel mio regno, in Gerusalemme, la mia città prediletta. Amen“.
Lo storico Eusebio di Cesarea (ca. 265-340) scrive che Andrea predica il Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale, e poi, passato in Grecia, guida i cristiani di Patrasso.
E qui subisce il martirio per crocifissione, intorno all’anno 60, un 30 novembre: fu appeso con funi a testa in giù, secondo una tradizione, a una croce in forma di X, diventata famosa come “croce di Sant’Andrea”.
Il Vangelo ci narra come Andrea, che ha fatto propria la chiamata del Signore, lasciate le reti, insieme al fratello Pietro, lo seguirono.
E questa adesione pronta che ha permesso agli Apostoli di diffondere la parola, la “buona notizia” della salvezza.
La fede viene dall’ascolto, e ciò che si ascolta è la parola di Cristo, che anche oggi la Chiesa diffonde fino alle estremità della terra.
Siamo dunque sollecitati ad ascoltare LA PAROLA DEL SIGNORE, e ad accoglierla nel cuore.
E una PAROLA esigente, ed è questo il motivo per cui facilmente vorremmo chiudere le orecchie a Dio che ci parla: perché abbiamo ben compreso che l’ascolto avrà delle SERIE conseguenze.
Ma LA PAROLA non è solo un rimedio, è un cibo, il cibo indispensabile per l’anima.
È DETTO NEI PROFETI CHE DIO METTERÀ NEL MONDO UNA FAME, NON FAME DI PANE, MA DI ASCOLTARE LA SUA PAROLA.
ED È DI QUESTA FAME, IN QUESTO MONDO VUOTO E SENZA RIFERIMENTI CERTI, CHE ABBIAMO BISOGNO, PERCHÉ ESSA CI FA CONTINUAMENTE CERCARE E ACCOGLIERE LA PAROLA DI DIO, CHE SAPPèIAMO ESSERE UNICO E INDISPENSABILE NUTRIMENTO PER LA NOSTRA VITA.
E, noi sappiamo che, nulla può veramente soddisfarci se non è nutrito, penetrato, illuminato, guidato dalla PAROLA DEL SIGNORE, che, allo stesso tempo, è anche una esigenza.
Gesù ne parla come fosse un seme che deve crescere e diffondersi dappertutto, nel tempo e nello spazio.
E, se abbiamo accolto in noi LA PAROLA VIVENTE, ETERNA, DI DIO, essa ci spinge a proclamarla, a diffonderla OVUNQUE, per mettere gli uomini in comunicazione TRA LORO E CON DIO.
Da san Giovanni sappiamo che non è facile ascoltare la parola di Dio, poiché essa non è opera umana.
Domandiamo a sant’Andrea di insegnarci ad ascoltare, ad accoglierla molto generosamente, molto semplicemente, molto fraternamente, per essere in comunione con Dio e gli uni con gli altri.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Chiedo al Signore IDDIO ti Benedica…
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!