“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 7,31-35
+ In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli». Parola del Signore
Mediti…AMO
Nel vangelo di oggi vediamo la novità della Buona Notizia, che si fa strada, e così le persone afferrate alle forme antiche della fede, si sentono perse e non capiscono più nulla dell’azione di Dio.
Per nascondere la loro mancanza di apertura e di comprensione, si difendono e cercano pretesti infantili, per giustificare il loro atteggiamento di non accettazione.
Gesù reagisce con una parabola per denunciare l’incoerenza dei suoi avversari “…siete simili ai bambini che non sanno ciò che vogliono!”
Effettivamente tutti noi dobbiamo riconsiderare di essere degli stolti che non si accorgono che, per tutta la nostra vita, Dio ci chiama e noi non gli prestiamo alcuna attenzione.
Come non prestiamo attenzione, per la strada, alla vecchietta che fa fatica a portare le borse della spesa.
E, ai bambini a cui prestiamo la nostra attenzione, è solo per dire loro di non continuare a far troppo rumore.
Sono tutti figli di Dio per mezzo dei quali Dio ci fa un cenno e interpella la nostra carità.
Tutti i segni che Dio ci manda, sono altrettante GRAZIE, ovvero DONI GRATUITI DI DIO.
Noi chiediamo “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, ma poi, purtroppo, nonostante Dio sia là, ogni giorno, e ci fornisce il nutrimento per la nostra Fede, noi passiamo oltre senza accorgerci di nulla, o peggio ancora, senza voler vedere nulla.
Ma torniamo a quella parte del testo che io amo molto, e che vede il Signore, dire “…questa generazione […] è simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così… Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”
Ma noi sappiamo bene che Gesù aveva usato solo una similitudine comportamentale, perché la Sua Parola si riferisce, dapprima, SOLO AI FARISEI, accusati di non aver accolto la predicazione di Giovanni Battista e di avere perciò chiuse le porte alla verità di Dio e che si comportano come bambini capricciosi.
In realtà chi non accetta il messaggio di conversione proposto da Giovanni il Battista, riconoscendosi peccatore, non può accogliere l’invito alla gioia proposto da Gesù.
Gli umori capricciosi dei giudei di allora si rivelano nel giudizio che essi danno di Giovanni e di Gesù:
- Il Battista è troppo severo, lo definiscono pazzo.
- Gesù è poco santo, molto mondano, e coltiva amicizie con gente poco raccomandabile, con scomunicati e peccatori.
E l’evangelista Luca si è compiaciuto di ricordarci che Gesù è amico dei pubblicani e delle prostitute, rivelandoci così, che le compagnie preferite da Gesù non erano proprio le più onorate e le più raccomandabili.
Ma questa Parola, allo stesso tempo, contiene un messaggio per tutti gli uomini, che camminano sulle strade del tempo, verso l’eternità, e che il Signore chiama E A CUI CHIEDE DI PRENDERE POSIZIONE.
Infatti l’immagine del bambino, che altrove viene presentato come modello della fede (Lc 18,17), QUI –INVECE- SERVE SOLO A SOTTOLINEARE LA SOSTANZIALE IMMATURITÀ E LA TENDENZA AD AGIRE, IN BASE AGLI UMORI O AI CAPRICCI.
CHI ASSUME QUESTO STILE RESTA NELLA PALUDE DEI SENTIMENTI E DELLE OPINIONI, E NON DA MAI ALLA PROPRIA VITA, UN CHIARO ORIENTAMENTO CRISTIANO.
Ma ci comportiamo così, non solo perché stoltamente ci piace, ma anche perché è comodo, POICHÉ CI FA VIVERE COME QUEI SPETTATORI –CHE PUR CRITICANO FEROCEMENTE E MORMORANO- NON LIMITANDOSI A GIUDICARE GLI ALTRI, SENZA INVECE FARE LA PROPRIA PARTE.
Invece noi sappiamo bene che LA PAROLA DI GESÙ INTENDE SCUOTERE ANCHE NOI.
E CI CHIEDE DI ABBANDONARE L’INFANTILISMO DI CHI FA DELLA LAMENTAZIONE LA SUA UNICA PROFESSIONE QUOTIDIANA, E NON SA, NÉ VUOLE, SCOPRIRE LA LUCE CHE DIO SEMINA NELLE PIEGHE DELLA STORIA, PERSONALE E COLLETTIVA.
Troppe persone ammainano la bandiera della speranza e della fiducia e non si lasciano toccare dal dolore degli altri, limitandosi AD ATTRIBUIRE SEMPRE AGLI ALTRI LA COLPA, e accampando, in conto proprio, sempre una scusa per non intervenire.
E così, poco alla volta, la coscienza viene anestetizzata e intorpidita, FINO AL PUNTO DA SOFFOCARE I DESIDERI DI BENE E DI SANTITÀ.
Gesù chiede ai discepoli di crescere e assumere lo stile di una persona che non si nasconde dietro gli errori altrui, MA GUARDA LA REALTÀ CON LA SAGGEZZA DI QUEL DIO CHE PER AMORE HA SCELTO DI ABITARE LA NOSTRA STORIA UMANA.
Io vi scongiuro, Fratelli e Sorelle… dobbiamo permettere che la Parola di Dio arrivi al nostro cuore e ci converta: dobbiamo permettere che ci cambi, che ci trasformi con il Suo potere.
Per poter far questo, però, dobbiamo chiedere il dono DELL’UMILTÀ.
PERCHÉ È SOLO L’UMILE, CHE PUÒ FAR ABITARE DIO NEL SUO CUORE, per cui, dobbiamo lasciare che si avvicini a noi, che, come “pubblicani” e “peccatori”, abbiamo bisogno che ci guarisca.
E guai a chi crede di non aver bisogno del medico.
Teniamo tutti presente che la cosa peggiore per un ammalato è credere di star bene, perché allora il male si aggraverà e non vi porrà mai rimedio.
FRATELLI E SORELLE, MAI DOBBIAMO DIMENTICARE CHE TUTTI SIAMO AMMALATI DI MORTE, E SOLO il CRISTO PUÒ SALVARCI, SIA CHE NE SIAMO CONSAPEVOLI. OPPURE NO.
Ringraziamo il Signore, accogliendolo, com’è, QUALE NOSTRO UNICO, PERSONALE SALVATORE E REDENTORE.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi… e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!