09 settembre 2024 lunedì 23’ settimana P.A. B – LUCA 6,6-11 “Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 6,6-11
+ Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. Parola del Signore
Mediti…AMO
Il nostro brano ci presenta Gesù che guarisce un uomo dalla mano inaridita.
A differenza del contesto dei capp. 3-4 in cui Gesù era solo, ora è circondato da discepoli e donne che si muovono insieme con lui, e in questo suo itinerare, viene collocata la guarigione dell’uomo che presenta una mano inaridita.
L’evento miracolo avviene in un contesto di dibattito o controversia: le spighe strappate in giorno di sabato e su un azione di guarigione in giorno di sabato, appunto la mano inaridita.
Tra le due discussioni gioca un ruolo cruciale la parola di Gesù «…Il Figlio dell’uomo è signore del sabato» (6,5).
Oggi il Vangelo ci mostra quando la Legge di Dio diventa solo occasione di mortificazione!
Siamo nuovamente di fronte al sabato giudaico, e ancora una volta, puntualmente, incontriamo una norma che viene travolta e stravolta dal legalismo.
E ne nasce, ancora una volta, una feroce disputa contro chi crede di essere fedele alla Legge e gradito a Dio e che, invece, ne tradisce il volto.
Ed ecco la mancanza del cuore che appare ancora una volta, con una ferocia inaudita.
A nessuno –se non al Signore- interessa questo poveraccio con la mano paralizzata che viene guarito di sabato.
Ma interessa solo usarlo come scusa per iniziare una nuova disputa contro l’eccessiva libertà di interpretazione di Gesù.
Eppure il Signore è l’unico che fa qualcosa di ASSOLUTAMENTE GRADITO A DIO: fa alzare l’ammalato, gli restituisce dignità, pesantemente compromessa in una società che attribuiva alla punizione divina la malattia, aumentando a dismisura il senso di colpa, E LO METTE IN MEZZO A TUTTI.
E COSÌ ORA È L’AMMALATO CHE STA AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DI GESÙ, NON CERTO UNA NORMA ATTRIBUITA A DIO, che comunque, NELLA SUA FORMULAZIONE INIZIALE ERA STATA DATA, AL POPOLO SANTO DI DIO, PER DAR MAGGIOR GLORIA E LODE A DIO.
Il Signore Gesù non è certo venuto per trasgredire le norme, anche se sa ben distinguere cosa viene da Dio e cosa viene dagli uomini, perché ben conosce i famosi e numerosi precetti orali che il pio israelita era tenuto ad osservare.
E certamente non è venuto per mettere in discussione una delle intuizioni più originali del popolo di Israele, quella del sabato, come momento di memoria della libertà e della dignità dell’essere umano, e dell’AMORE DI DIO.
Ma è venuto portando un messaggio potente : Dio non ha gravato i credenti con norme assurde, fatte per manifestare la propria divina autorità, ma per renderli liberi [“La verità vi farà liberi” (Gv 8,32)].
È Gesù Cristo, Parola di Dio, l’assoluta Verità, Colui che è necessario riconoscere e seguire per avere la vita eterna, IN OGNI GIORNO DELLA NOSTRA VITA TERRENA, PARTECIPANDO DEL SUO AMORE, anche attraverso una preghiera, una partecipazione all’Eucaristia domenicale.
E se questa preghiera e questa partecipazione all’Eucaristia, non agiscono come fermento della vita, e non pulsano nei nostri gesti quotidiani, la nostra vita è gelida e inerte.
E la nostra pratica religiosa non porta all’impegno per la giustizia e l’amore, diventando essa stessa una semplice, vuota, inutile, ripetitività, che Dio non gradisce.
In quella mano inaridita si può leggere:
- tutta la miseria umana che Gesù è venuto a prendere su di sé;
- ma anche la casistica minuziosa degli Scribi è ben rappresentata da quella mano, una volta agile e operosa, che ora è rinsecchita e inutile, se Cristo non la risana.
Ecco allora che quella spiritualità autentica del giorno di festa, deve portare ognuno di NOI, ad essere più impegnato nel resto della settimana, perché da essa deve essere guidato a “compiere il bene e a salvare una vita “.
Per Gesù, l’uomo – ogni uomo, che deve sentirsi fratello e sorella – viene prima di tutto.
Ed è per OGNI UOMO CHE IL SIGNORE insegna e guarisce, perché Egli conosce il cuore dell’uomo e i suoi pensieri… “Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri”.
A Dio non piace chi sillogizza perché egli non è un arido ragionatore.
La sola cosa che gli importi è che l’uomo viva DAVANTI A DIO “…Alzati…”.
Egli è Amore e l’amore non vuole raziocinare troppo, DEVE SGORGARE AUTOMATICAMENTE DA UN CUORE CHE SA, A SUA VOLTA, DI ESSERE STATO OGGETTO DI AMORE DIVINO.
Gesù non conosce solamente le prescrizioni di Mosè e non le mette tutte sullo stesso piano – come facevano gli Scribi e i Dottori della Legge – ma –CORRETTAMENTE- pone la solidarietà e la fraternità (il salvare una vita) al di sopra della osservanze esteriori e formali del culto.
Fratelli e Sorelle, la nostra fede è un luogo in cui ragioniamo con Dio oppure è il luogo della nostra più grande libertà, il luogo più intimo, il cuore in cui ci abbandoniamo a colui che vuole far vivere?
La nostra fede è un abbandono, che DEVE ESSERE SEMPRE un dono di noi stessi nell’amore, VERSO I NOSTRI FRATELLI.
E, vorrei concludere, come faccio sempre nelle mie catechesi o nelle mie lezioni sulla meditazione sulla PAROLA DI DIO, ricorrendo al SIMBOLISMO.
Ma qual’è il significato di questa mano inaridita?
È simbolo della salvezza dell’uomo che viene riportato al suo momento originario, quello della Creazione.
La mano destra, poi, esprime l’agire umano, oltreché il creare di Dio.
La mano di Dio è qualificata anche come ‘mano destra’., che rimanda alla potenza e all’abilità di Dio, alla dolcezza e all’elezione, alla capacità di uccidere e di guarire:
- «La tua destra, Signore, terribile per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico» (Es 15,6.12);
- «Il Signore con la mano destra compie prodigi» (Sal 118,15-16 ).
Gesù restituisce a questo giorno della settimana, il sabato, il significato più profondo: è il giorno della letizia, della restaurazione e non della limitazione.
Quello che Gesù mostra è il sabato messianico e non quello legalistico: le guarigioni che egli opera sono segni del tempo messianico, della restaurazione, della liberazione del’uomo, grazie a Dio…che ormai abita in noi.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!