“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 25,1-13
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore
Mediti…AMO
Scrive il Vangelo che dieci donne aspettavano l’arrivo dello sposo.
Di esse, cinque di loro erano stolte e le altre sagge.
E la saggezza, secondo la narrazione, consiste nel prendere con sé non solo le lampada con la sua scorta ordinaria di olio, MA ANCHE DELL’ALTRO OLIO DI RISERVA.
Fratelli e Sorelle, tutti nella vita veniamo chiamati per andare incontro allo sposo, e non c’è niente di troppo grande che non possiamo fare, né di troppo piccolo che non siamo tenuti ad eseguire.
Lo sposo È IL NOSTRO PROSSIMO, perché dobbiamo sempre tenere presente che, aiutare chi ha bisogno, È ANDARE INCONTRO ALL’UOMO, per migliorare questo mondo, ed elevarci personalmente a Dio, perché CHI AMA I FRATELLI AMA DIO.
CHI HA FEDE VEDE DIO NEL PROSSIMO ED IL GRIDO “ANDATEGLI INCONTRO” HA DOPPIO VALORE, PERCHÉ CI RACCONTA L’IMPERATIVO CATEGORICO DELL’ANDARE VERSO DIO E VERSO L’UOMO.
Ma dobbiamo fare bene attenzione, perché la parabola evangelica delle vergini sagge e delle vergini stolte, che attendono lo sposo, con le lampade (di cui, alcune sprovviste d’olio per accenderle, mentre altre l’hanno comprato per tempo), sembra una parabola ordinaria, con un messaggio molto pratico.
Ma alla fine risuona terribile l’ultima frase “Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”, che rivela l’importanza ed il senso ultimo che Gesù dà a questa parabola, indirizzata ai suoi discepoli, e a noi.
Egli stesso allora è lo sposo, e le vergini sagge o stolte rappresentano tutti gli uomini che aspettano il suo ritorno, per il giudizio, che deciderà della loro felicità eterna con lui, o meno.
E CHE IL PROBLEMA DELL’OLIO È QUELLO DELLA NOSTRA VITA INTERIORE, DELLA NOSTRA FEDE E DELLA NOSTRA DISPONIBILITÀ AD ESSERE TESTIMONI DELLA LUCE.
Si tratta di avere quindi quella saggezza eterna, della quale la Bibbia parla spesso, che si concretizza nel vivere secondo la Legge di Dio, leggendo la realtà umana, CON GLI OCCHI E CON IL CUORE DI DIO.
San Giovanni descrive nel “Prologo” al suo Vangelo il modo migliore di intendere questa parabola, “RICONOSCENDO” nel Verbo eterno, “nel quale era la vita… e la vita era la luce degli uomini, e la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta”.
È possibile quindi che le antiche spiegazioni della parabola delle vergini sagge e stolte fossero più rigorose di quelle della nostra epoca, fossero più vicine alla verità.
In ogni caso, è rendendosi conto di quale luce, di quale olio si tratti, che noi capiremo infine la minaccia insita in quella che sembrerebbe una parabola assolutamente ordinaria.
Inoltre, coscienti del fatto che qui è questione di vita o di morte, di salvezza o di dannazione eterna, siamo colpiti dalla sventatezza delle vergini stolte, che non hanno amato lo sposo al punto di badare a reperire tutto ciò che era necessario per la sua venuta.
Probabilmente esse non hanno sentito il grande desiderio di ritrovarsi con il Signore, al banchetto di nozze.
E c’è un particolare, Fratelli e Sorelle, che mi angoscia: LA NOTTE DI CUI PARLA IL BRANO EVANGELICO ODIERNO, IN CUI SI ALZA IMPROVVISO UN GRIDO CHE ANNUNCIA L’ARRIVO DELLO SPOSO.
Cos’è questo grido?
E’ il grido che sale dalle terre lontane dei paesi poveri, è il grido che viene dai popoli in guerra, è il grido degli anziani soli che invocano compagnia, è il grido dei poveri sempre più numerosi e abbandonati, è il grido di chi sprofonda nell’angoscia; ed è anche il grido del Vangelo e della predicazione domenicale.
Ebbene, di fronte a queste grida, ci si sveglia pure magari di soprassalto e ancora assonnati, ma se non si ha la riserva d’olio tutte le scuse sono buone per non rispondere.
Non sapremo far brillare la piccola ma indispensabile fiammella della speranza per chi chiede conforto, compagnia, amore, sostegno.
Se non si ha nel cuore quel supplemento d’olio, ossia un poco dell’energia evangelica, né risponderemo, né accompagneremo e neppure entreremo in una vita felice perché piena di senso.
Né vale andare a comprare l’olio da altre botteghe; non servirebbe, perché arriveremmo in ritardo.
Ci sono momenti in cui se manchiamo abbiamo perso, o meglio abbiamo mancato un fratello, una sorella, lasciandoli nella loro tristezza, nella loro disperazione.
Ecco allora, Fratelli e Sorelle, che in questa parabola, ciò che rende una vergine stolta è perché porta la lampada, ma non porta olio nel vaso.
Bisogna allora capire capire che, i vasi, rappresentano il cuore, mentre l’olio rappresenta LA SALVEZZA PER GRAZIA e, RAPPRESENTA LO SPIRITO SANTO CHE UNO RICEVE QUANDO VIENE SALVATO.
Perciò le vergini stolte sono persone che dichiarano (come me) di essere cristiani, e quindi in questa parabola hanno lampade, PERÒ NON HANNO L’OLIO, NON HANNO LA GRAZIA DI DIO ALL’OPERA IN LORO.
Sperano che in qualche modo tutto andrà bene, senza averne qualunque conferma o certezza. Esse non sono pronte, ma credono di sì.
Mentre le vergini avvedute portano non solo le lampade, ma anche olio nei loro vasi ed hanno la vera salvezza nel cuore, poiché si sono munite di quello che serviva per far brillare le loro lampade: l’olio della GRAZIA DI DIO, unica cosa che può permettere alla lampada di fare vera luce.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!