«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e poss
a trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 1,26-38
+ In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. Parola del Signore
Mediti…AMO
Oggi, con la quarta domenica, si conclude il tempo di Avvento, con l’occhio già puntato alla festa di domani, cui tutto l’Avvento era orientato.
In questo tempo la liturgia ha richiamato l’attenzione dei fedeli soprattutto su due figure:
- Giovanni Battista, protagonista dei vangeli delle due precedenti domeniche,
- Maria, celebrata l’8 dicembre e riproposta oggi, attraverso il racconto dell’annunciazione (Luca 1,26-38). Una donna davvero unica. Per trent’anni ebbe una GRAZIA che a nessun’altra donna fu più concessa: QUELLA DI CONTEMPLARE DIO NEL QUOTIDIANO, di coccolarlo con le mani di madre, di portarlo a letto come fosse un bambino qualsiasi: era pur sempre il suo bimbo, «lo allattava più a lungo, per avere un motivo di abbracciarlo».
All’inizio della versione liturgica abbiamo trovato “In quel tempo…”, ma se andiamo al testo evangelico troviamo queste parole “…nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea…“, il sesto mese si riferisce all’episodio che viene narrato subito prima, in cui l’angelo Gabriele era andato a portare l’annuncio del concepimento e della nascita di Giovanni Battista a Zaccaria.
Un uomo giusto e osservante delle leggi, che tuttavia non aveva avuto abbastanza fede in Dio da accettare quanto gli veniva annunciato, senza creare ostacoli alla volontà di Dio…
L’angelo è messaggero di Dio e va a trovare una vergine, una ragazza giovane che non appartiene ad una famiglia importante né ha nessuna particolare carica religiosa, a differenza di Zaccaria…
Una ragazza come tante, salvo che per essere qualificata come una “…vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe“.
Annotazione importante perché nella scrittura veterotestamentaria (Isaia 7) c’era una predizione: “…ecco una vergine partorirà”, e in Israele si sapeva che il Messia atteso sarebbe stato un discendente della casa di Davide.
Dopo queste premesse quasi incidentalmente l’evangelista annota “…la vergine si chiama Maria“.
E la nascita di Gesù dalla Vergine Maria, non è una verità aggiunta alla verità dell’Incarnazione.
Ma è parte integrante di questo stesso mistero.
E la divina condiscendenza, per mezzo della quale viene richiesto il consenso di Maria, perché possa realizzarsi il progetto divino, è ciò che san Paolo chiama la “…rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni, ma rivelato ora… a tutte le genti perché obbediscano alla fede ” (Rm 16,25-26).
Numerosi pittori hanno rappresentato questa scena, perciò è facile visualizzarla…
- la giovane donna e l’angelo che dialogano…
- una di fronte all’altro…
- intorno solo il silenzio…
- l’angelo che saluta, in latino: Ave! e annuncia la benevolenza di Dio su Maria.
Ecco allora che la Parola di Dio raggiunge Maria nell’ambiente di vita di ogni giorno.
Anche Maria rimane turbata… come chi cerca di capire il significato di un tale saluto, in cui c’è una inversione dei ruoli, L’ANGELO MESSAGGERO DI DIO PER PRIMO SALUTA E PER PRIMO PARLA:
- e quando Dio parla la prima cosa è ascoltare….
- e Maria ascolta in silenzio.
L’angelo la saluta, chiamandola “…piena di grazia”, favorita da Dio, il favore di Dio è con te.
Simili saluti erano stati rivolti a Mosè (Es3,12), a Geremia (1,8), a Gedeone (Gdc 6,12) e ad altre persone con una missione importante nel Piano di Dio per l’umanità.
Ed ecco ciò che mirabilmente sta accadendo in quel momento così misterioso ed intenso allo stesso tempo:
- Il Padre sta per rivelare la propria potenza mediante una creazione.
- Il Figlio sta per nascere di nascita temporale, a immagine della sua generazione eterna.
- Lo Spirito sta per fecondare, avvolgere nell’amore, portando così a compimento l’operazione del Padre e la presenza del Figlio.
Padre, Figlio e Spirito agiscono in maniera diversa, pur nella medesima azione.
Un istante ancora, e questa azione si realizzerà, e sarà per sempre…
NELLA SFERA UMANA MARIA È SOLA: MA È PERFETTAMENTE LUCIDA E COSCIENTE PERCHÉ NEL COLLOQUIO CON L’ANGELO TUTTO È STATO MESSO IN CHIARO.
Non solo, ma Maria non dubita, a differenza di Zaccaria, che la volontà di Dio avverrà: chiede solo chiarimenti su come accadrà questo, visto che lei è vergine e non “conosce uomo“.
Cioè non ha avuto nessun rapporto sessuale con un uomo.
Umanamente una gravidanza non le è possibile. Ma Ella chiede all’angelo, perchè ha ben chiaro che, che non deve essere lei ad avere la soluzione, in quanto l’iniziativa viene da Dio.
E l’angelo le risponde: avrai un figlio e ciò succederà in quanto “lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’altissimo“.
E Gesù, essendo frutto dell’azione generante di Dio, sarà dunque santo.
Maria conosceva i racconti della creazione, dello Spirito presente nella PAROLA DI DIO, capace di realizzare le cose più impossibili.
Allora si fida di quella Parola Creatrice, di quella Potenza di Dio e si arrende al Sogno di Dio, all’interno del quale trova il suo proprio sogno: quello di vedere la redenzione d’Israele.
Era questo il sogno dei poveri di YHWH, Lui era l’unica loro sola speranza, la loro roccia di rifugio, alzavano lo sguardo verso i monti e pregavano i salmi:
- “da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra. Non si addormenta, non prende sonno il custode d’Israele. Il Signore è come ombra che ti copre”(Salmo 120).
Credendo in tutto questo, Maria si dona a ciò che l’angelo stava chiedendo “Ecco sono la serva del Signore! Avvenga di me quello che hai detto“.
La Beata Vergine Maria usa per sé il titolo di Serva, impiegato del Signore.
Il titolo viene da Isaia, che presenta la missione del popolo non come un privilegio, BENSÌ COME UN SERVIZIO AGLI ALTRI (Is 42,1-9 e 49,3-6).
Molti anni più tardi, il FIGLIO, che stava per essere generato in quel momento, definirà in tal modo la sua missione “…non sono venuto per essere servito, ma per servire!” (Mt 20,28).
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!