«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 11,47-57
+ In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Parola del Signore
Mediti…AMO
Il profeta è sempre una persona scomoda, temibile perché dice QUELLA VERITÀ che NOI INVECE VOGLIAMO NASCONDERE.
La storia si ripete ogni volta: il profeta viene riconosciuto tale quando non c’è più.
E, quando ce lo troviamo davanti infatti lo ascoltiamo malvolentieri.
Egli rovina i nostri progetti, ci fa sperimentare la distanza che ancora ci separa da Dio, ci rende tristi, perché se non fosse per le sue parole ci saremmo sentiti a posto.
Eppure abbiamo sempre bisogno di profeti, anche se riusciamo ad apprezzarli solo troppo tardi.
ABBIAMO BISOGNO DI CHI CI DICA LE COSE IN FACCIA, DI CHI RIESCA A TRONCARE DI NETTO QUEL VELO DI FALSITÀ, CHE CI RENDE ESTRANEI ALLA VERITÀ.
Abbiamo bisogno di chi ci faccia scoprire l’inconsistenza della nostra religiosità, dei falsi idoli che ci costruiamo senza neanche accorgercene.
LA PAROLA DI GESÙ POSSIEDE LA FORZA DI SCARDINARE ANCHE QUEI SEPOLCRI, DOVE FORSE VORREMMO, ANCORA OGGI, RINCHIUDERE LA MEMORIA DEI PROFETI, SPERANDO DI CONTINUARE A FARE QUELLO CHE VOGLIAMO, PER NON SENTIRLI PIÙ.
Alo stesso modo, Scribi e Farisei si reputavano giusti, ma Gesù fa loro toccar con mano che non lo sono e ricorda loro che DIO SOLO È GIUSTO.
San Paolo, nella lettera ai Romani (Rm 3,21-30), proclama la manifestazione della giustizia divina:
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“Ora si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti“.
Oggi noi non comprendiamo la parola “giustizia” come la intendeva san Paolo.
Quando sentiamo parlare di GIUSTIZIA DI DIO pensiamo subito alla punizione che Dio giustamente darà ai peccatori.
PAOLO INVECE PENSA ALLA GRAZIA DI DIO.
DIRÀ INFATTI CHE LA GIUSTIZIA DI DIO SI MANIFESTA MEDIANTE LA GIUSTIFICAZIONE GRATUITA, “PER LA SUA GRAZIA“.
Effettivamente quando la Bibbia parla di giustizia di Dio, di Dio giusto, si riferisce di solito alla schiavitù degli oppressi in Egitto: gli Israeliti oppressi attendono la giustizia di Dio, l’intervento di Dio contro gli oppressori.
E in seguito, nel corso della sua storia, il popolo di Israele ha spesso invocato la giustizia di Dio per essere liberato, la giustizia divina che si manifesta contro gli oppressori e dona libertà al suo popolo.
Anche san Paolo ha lo stesso pensiero: la giustizia di Dio che ci libera dalla schiavitù.
Ma in questo caso egli parla della schiavitù del peccato: noi siamo oppressi dal peccato, schiacciati sotto il peso del peccato e la giustizia di Dio ci libera gratuitamente.
Ecco il pensiero di Paolo quando parla con gioia ed entusiasmo della manifestazione della giustizia di Dio. Dio è giusto e datore di giustizia.
La sua è una giustizia che si comunica, che rende giusti gli altri, che mette ogni cosa al suo posto, che mette in noi la pace: pace della coscienza, pace tra noi, pace tra noi e Dio.
E tutta la vita cristiana è fondata su questa giustizia di Dio che ci ha “giustificati“, resi giusti.
Però per agire la giustizia di Dio domanda una cosa sola: la fede.
L’uomo non può liberarsi dal peccato con le sue forze, deve confessare che soltanto Dio lo può liberare.
Altrimenti si ricade nella situazione farisaica: credersi giusti, pensare che sono le nostre opere a meritarci la riconciliazione con Dio.
Invece Gesù è libero, perché Egli E’ LA PAROLA, perché è obbediente al Padre.
E non ha paura di parlare, di contestare l’ipocrisia e la vanagloria dei farisei, devoti e santi, certo, ma ben consapevoli d’esserlo.
E, quel che è peggio, mette a nudo i limiti di due categorie di persone influenti e temutissime dal popolo: gli scribi e i dottori della Legge.
Gli scribi, in origine, erano semplicemente delle persone che sapevano scrivere e che venivano utilizzati a corte per i documenti ufficiali.
Ma, col passare dei secoli, il loro ruolo aveva acquistato un’enorme importanza, facendoli diventare, di fatto, custodi ed interpreti della TORÀH.
Così come i dottori della Legge che scrutavano ad approfondivano le infinite minuzie dell’interpretazione, cogliendone mille aspetti che sfuggivano al popolo.
E proprio a questo proposito Gesù si scaglia contro di loro: perché usano la loro conoscenza non per avvicinare la gente a Dio ma per manifestare il loro potere.
MA VIENE IL MOMENTO DELLA RESA DEI CONTI.
“A questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo”.
La generazione di Gesù è quella che ha potuto contemplare il Fatto che sta al centro della storia, quello che Giovanni esprime con queste semplice e inaudite parole “…Il Verbo si è fatto carne” (Gv 1,14).
Ripensando a tutto questo Paolo scrive “…Quando venne la pienezza del tempo …” (Gal 4,4).
La venuta di Gesù rappresenta un salto qualitativo.
Quella generazione ha avuto la possibilità d’incontrare, ascoltare e vedere il volto di Dio, un Dio CHE SI FA CARNE.
Gesù non è un qualsiasi profeta, ma È IL FIGLIO DI DIO, Colui che porta a compimento ogni cosa.
Abbiamo ricevuto un privilegio davvero straordinario.
Ma ogni GRAZIA comporta anche una responsabilità, per questo Gesù dice al popolo che lo ascolta che Dio chiederà conto.
E allora, Fratelli e Sorelle, ascoltiamo questa Parola con timore, perché essa vale anche per noi.
ANCHE NOI DOBBIAMO RENDERE CONTO DI TUTTE LE GRAZIE CHE ABBIAMO RICEVUTO:
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Quanti “profeti e apostoli” (11,49) abbiamo incontrato?
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Quanti testimoni della fede hanno illuminato, accompagnato e sostenuto il nostro cammino?
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Quante luci Dio ha acceso sul nostro cammino?
Chiedere conto significa chiamare in giudizio.
Avremmo di che temere se non sapessimo che saremo giudicati da Colui che è misericordia.
Scrive SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO E DEL VOLTO SANTO, detta anche SANTA TERESA DI LISIEUX “…Che dolce gioia pensare che il Buon Dio è Giusto, cioè che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura. Di cosa dunque avrei paura?” (Ms A, 83v).
Il giudizio di Dio si compie attraverso la croce di Gesù.
Al centro della storia non troviamo la condanna ma la salvezza.
Sì, Dio chiederà conto.
Ma quel conto è già stato pagato da Colui che ha cancellato “…il documento scritto contro di noi: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce” (Col 2,14).
PER QUESTO LA PAROLA CHE LA CHIESA PROCLAMA PROVOCA E SCUOTE MA È SEMPRE UN APPELLO ALLA CONVERSIONE, ANNUNCIO DI QUEL PERDONO CHE DIO VUOLE RIVERSARE SU TUTTI.
LA CHIESA NON ALZA LA VOCE PER CONDANNARE MA PER MANIFESTARE LA MISERICORDIA DI DIO.
La voce di un musicista, LUDWIG VON BEETHOVEN:
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“Bisogna fare tutto il bene possibile, amare la libertà sopra ogni cosa e non tradire mai la verità.
La voce di un Padre, EVAGRIO PONTICO:
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“Sii il portinaio del tuo cuore e non lasciare entrare nessun pensiero senza averlo prima interrogato. Ad ogni pensiero che si affaccia chiedi: Sei dei nostri o dei nostri avversari? E se è dei nostri ti riempirà di pace, se è invece del nemico, ti confonderà con ire e ti ecciterà con desideri”
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!