«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 17,14-20
+ In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile». Parola del Signore
Mediti…AMO
“O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi?”
Appena sceso dal monte, dove la luce divina è apparsa in tutto il suo splendore (Mt 17,1-9), Gesù deve affrontare una crisi:
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da una parte la sofferenza di un padre che supplica di guarire il figlio;
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dall’altra l’incapacità dei discepoli.
La folla assiste muta al disastroso epilogo.
In questo momento tutti guardano a Lui. L’uomo si getta in ginocchio e grida disperato “Signore, abbi pietà di mio figlio”.
Una situazione terribile, certamente, nella quale io vedo tutta l’umiltà degli apostoli, che, invece di scrivere dei vangeli inneggianti alla loro stessa tempra spirituale, non temono di raccontare le loro terribili pessime figure.
Perché, ad essi, non importa essere ricordati per la loro integrità, MA SOLO ANNUNZIARE LA PRESENZA DEL MAESTRO.
E il racconto di oggi è davvero impietoso: i discepoli pensano di avere imparato a sufficienza, non c’è bisogno di scomodare il Signore, in fondo un epilettico non è così grave, dovrebbero farcela.
E FALLISCONO MISERAMENTE, COSTRINGENDO IL POVERO PADRE A RICORRERE A GESÙ PER AVERE UNA GUARIGIONE.
E mi sembra di vedere come sono imbarazzati, gli apostoli: come mai non sono riusciti a guarire il ragazzo?
E Gesù, come è il suo solito, è diretto e chiaro con loro: non sono riusciti a guarirlo PERCHÉ NON HANNO ABBASTANZA FEDE, ovvero, in definitiva, è come se NON CI CREDONO.
PURTROPPO NON TUTTI HANNO FEDE E NON TUTTI CREDONO CHE È PROPRIO LUI L’INVIATO DI DIO.
E salta subito agli occhi come, senza la GRAZIA, NON SI POSSA FAR NULLA.
E ci fa davvero riflettere vedere un Gesù sempre così mite, comprensivo e paziente che qui, invece, rimprovera anche con forza i discepoli.
Per questo, prima di intervenire, Gesù denuncia la mancanza di fede.
Le sue parole hanno il sapore amaro di un rimprovero ma in esse possiamo leggere anche l’invito a ripartire dalla fede umile e sincera di chi riconosce in Lui il Messia atteso.
Al termine del racconto, quando tutti sono andati via, i discepoli gli chiedono perché non sono stati capaci di operare la guarigione. Ed egli risponde “…PER LA VOSTRA POCA FEDE!”
L’amore non è sempre, meccanicamente, morbidezza o QUEL BECERO BUONISMO, AL QUALE ORMAI ABBIAMO IMPRONTATO LA NOSTRA VITA.
Certo il Signore legge nei cuori e sa quando scuoterli, e questo può essere solo un bene per loro.
Certamente noi dobbiamo essere molto più prudenti, nello scuotere qualcuno.
Ma qui il Signore evidenzia la pervicacia con la quale ci si può impossessare della GRAZIA RICEVUTA e usarla di testa propria, chiusi al riferirsi al volere di Dio, al suo sempre nuovo venire.
Invece Gesù ci ha insegnato che un granello di FEDE accolto in un cuore sincero e umile lascia operare la potenza di Dio.
Infatti dice loro “...portatelo qui da me!”
C’è da tenere presente, per una buona comprensione del testo evangelico, che l’epilessia era considerata come una malattia incurabile sofferta da persone possedute da uno spirito maligno.
Il padre di quel povero ragazzo, dimostra il suo amore verso il figlio CERCANDO LA CURA TOTALE. ECCO PERCHÉ SI RIVOLGE A GESÙ, ATTRAVERSO UN VERO E PROPRIO ATTO DI FEDE.
Si inginocchia di fronte al Signore Gesù e lo supplica direttamente, con la CERTEZZA TOTALE, che la sua richiesta sarà ascoltata.
La forma in cui esprime la sua richiesta, dimostra:
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L’ACCETTAZIONE DELLA PROPRIA CONDIZIONE.
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E ALLO STESSO TEMPO IL RICONOSCIMENTO DELLA MISERICORDIA, E LA FEDE IN COLUI CHE PUÒ AVERE COMPASSIONE DEGLI ALTRI.
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LA SUA FEDE GRANITICA IN GESÙ DI NAZARETH.
Perché, come ci ricordano SAN GERONIMO e SANT’AGOSTINO, meditando Matteo 17,20, «…in verità io vi dico: SE AVRETE FEDE pari a un granello di senape, direte a questo monte “…spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile», nel cammino verso la nostra PERSONALE SANTITÀ, SOLO ATTRAVERSO LA GRAZIA E LA FEDE, si realizza questo “spostamento della montagna”.
Il cristiano è un uomo di speranza, anche e soprattutto di fronte al buio che spesso c’è nel mondo e che non dipende dal progetto di Dio ma dalle scelte sbagliate dell’uomo, perché sa che, GRAZIE ALLA FORZA DELLA FEDE, il Signore può illuminare anche la tenebra più profonda…
La fede in Gesù permette un costante rinnovamento nel bene e la capacità di uscire dalle sabbie mobili del peccato e di ricominciare di nuovo.
Fratelli e Sorelle, detto ciò, possiamo ben comprendere che, CREDERE VUOL DIRE BUSSARE ALLA PORTA DI DIO, CONSEGNARE A LUI IL PROPRIO DOLORE, CONFIDARE NELLA FORZA CHE VIENE DAL SUO AMORE.
Gesù chiede LA FEDE perché sa che questa è l’unica condizione per ottenere, non solo il miracolo, MA SOPRATTUTTO PER VINCERE LA DISPERAZIONE CHE SPESSO SI ANNIDA NELLE PIEGHE DEL CUORE E FINISCE PER PARALIZZARE LA NOSTRA VITA SPIRITUALE.
LA FEDE non è uno degli ingredienti della vita ma il collante che LA TIENE INSIEME.
Noi siamo abituati a mettere nel cuore di Dio il proprio, il nostro dolore, nell’attesa che egli compia il miracolo che gli chiediamo.
Ma ci dimentichiamo che solo chi crede, e si impegna a collaborare con Lui, può diventare protagonista della storia della sua nuova vita.
Ma questa nuova vita può iniziare solo a partire da Lui, CON LA LUCE E CON QUELLA FORZA CHE VIENE DA LUI, CHE SI CHIAMA GRAZIA.
Credere significa proclamare ad alta voce, CHE NULLA E’ IMPOSSIBILE AL NOSTRO DIO!
LA FEDE NON CI FA STARE NELLE RETROVIE DELLA STORIA, MA CI DONA LA FORZA DI AFFRONTARE LA VITA CON QUELLA DETERMINAZIONE CHE SOLO L’AMORE PUÒ DARE.
LA FEDE È FATTA DI CONTENUTI VERI.
Essi non mancheranno mai nella comunità fondata da Gesù, alla quale non mancherà mai la « parola vera » (Sal 119,43).
L’efficacia di questa Parola dipende però dall’intensità con cui questa parola è creduta. Gesù ha parlato di un’efficacia straordinaria:
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«...chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità » (Mt 10,1 e Mc 3,14-15 e Lc 9,1).
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«Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: NEL MIO NOME scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc 16,17-18).
LA FEDE è composta da due dimensioni:
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quella della verità che si accoglie
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e quella dell’amore con cui la si accoglie.
La verità può essere accolta in modo superficiale, indegno della sua importanza, relegandola come ai margini della vita.
Oppure può diventare il centro motore di tutta quanta la vita «…IL GIUSTO PER FEDE VIVRÀ» (Rm 1,17 e Ab 2,4 e Gal 3,11 ed Eb 10,38).
E, il sacramento, quando è valido, COMUNICA LA GRAZIA.
Allo stesso modo quando la predicazione è ortodossa, comunica la verità.
MA L’EFFICACIA È ASSICURATA SOLO DALL’AMORE CON CUI LA VERITÀ È COMUNICATA E RICEVUTA.
MA È SOLO LA VERITÀ-AMORE, L’AMORE-VERITÀ OPERA I MIRACOLI.
E allora, Fratelli e Sorelle, questa mattina, con il sorgere del nuovo giorno, chiediamo LA GRAZIA, PER CREDERE CHE TUTTO SI COMPIE IN LUI E CON LUI.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!