«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 15,26-16,4
+ In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto». Parola del Signore
Mediti…AMO
Nei capitoli da 15 a 17 del Vangelo di Giovanni, l’orizzonte si dilata oltre il momento storico della Cena. E Gesù prega il Padre “…non solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me” (Gv 17,20).
In questi capitoli, è costante l’allusione all’azione dello Spirito nella vita delle comunità, dopo Pasqua.
Prima di morire Gesù ha predetto l’odio gratuito, che nel mondo si sarebbe scatenato contro di sé e la croce, e che, poco dopo, sarebbe diventato un momento di smarrimento per gli apostoli.
Siamo chiamati a dimorare nell’amore di Dio, ad amarci dell’amore con cui siamo amati.
Ma se non ci riusciamo, se l’odio del mondo ci scoraggia e ci spinge a mollare, allora abbiamo un aiuto immenso che dobbiamo invocare: LO SPIRITO SANTO, primo dono del risorto.
Gesù lo chiama Paracleto, cioè difensore, avvocato. È lui che ci difende da ogni attacco, dalla parte oscura che in noi continuamente ci spinge lontano dalla verità, dalla parte oscura che, nel mondo, opera nell’iniquità, nella violenza, nell’ingiustizia.
Mai come in questo momento storico, in cui, nel mondo, soffiano terribili i venti dell’odio e della sopraffazione, forieri dell’annunzio di una terza guerra mondiale, ABBIAMO URGENTE BISOGNO DI TESTIMONI, come diceva papa Paolo VI.
Di uomini e donne che permettano allo Spirito di illuminare i propri cuori, per condurre i passi dell’umanità, sulla via della pace.
Abbiamo bisogno di tanti nuovi Francesco di Assisi che abbiano il coraggio di gridare al mondo:
“Signore, fa di me uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa’ ch’io porti l’Amore,
Dove è offesa, ch’io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch’io porti l’Unione,
Dove è dubbio, ch’io porti la Fede,
Dove è errore, ch’io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.
Maestro, fa’ che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna”.
Perché è morendo nel Suo Nome che annunziamo il Cristo Risorto, vincitore sul peccato e sulla morte.
La prima cosa che lo Spirito fa e che ci fa fare, è rendere testimonianza su Gesù “…Egli mi renderà testimonianza”.
È lo SPIRITO DELLA VERITÀ, che viene dal Padre, e che è mandato da Gesù stesso, che ci introdurrà in quella verità piena (Gv 16,13), che è Gesù stesso “…IO SONO la via, la verità e la vita!” (Gv 14,6).
Alla fine del primo secolo, c’erano alcuni cristiani così affascinati dall’azione dello Spirito che non guardavano più Gesù.
Affermavano che dopo la risurrezione, non fosse più necessario fissare lo sguardo su Gesù di Nazareth, Colui “che venne nella carne”.
E così si erano allontanati da Gesù ed erano rimasti solo con lo Spirito e dicevano “Gesù è anatema!” (1Cor.12,3).
GIOVANNI, NEL SUO EVANGELO, PRENDE QUINDI POSIZIONE E NON PERMETTE DI SEPARARE L’AZIONE DELLO SPIRITO DALLA MEMORIA DI GESÙ DI NAZARETH.
LO SPIRITO SANTO NON PUÒ ESSERE ISOLATO, NON PUÒ SEPARATO DAL MISTERO DELL’INCARNAZIONE, perché, ESSENDO LA TERZA PERSONA DELLA SANTISSIMA TRINITA’ è inseparabilmente unito a DIO Padre ed a DIO Figlio.
È lo Spirito di Gesù che il Padre ci manda, QUELLO STESSO SPIRITO CHE GESÙ CI HA CONQUISTATO CON LA SUA MORTE E RISURREZIONE.
E noi, ricevendo questo Spirito nel BATTESIMO, dobbiamo essere nel mondo il prolungamento della vita, sella Parola, delle opere di Gesù. Infatti il Nazareno dice “…ed anche voi mi darete testimonianza!”
Oggi, il movimento carismatico insiste nell’azione dello Spirito, e fa molto bene. Anzi, deve insistere sempre di più nell’affermare che si tratta dello Spirito di Gesù di Nazareth che, per amore dei poveri e degli emarginati, fu perseguitato, detenuto e condannato alla morte di croce.
Purtroppo mi duole rilevare che lo Spirito Santo, il “Paràclito”, È IL GRANDE ASSENTE DELLA TEOLOGIA E DELLA FEDE CRISTIANA.
A parte qualche movimento il cui carisma è centrato su questa Persona della Trinità, non se ne parla quasi mai.
EPPURE, SENZA LO SPIRITO SANTO, CREDERE NELL’AMORE CHE VINCE LA MORTE È IMPOSSIBILE.
Il “Paràclito”, cioè “colui che è chiamato vicino a noi”, è un po’ come quello che continua a dirci di provarci, perché Lui è testimone del fatto che è possibile: è possibile amare fino alla fine e così scoprire che ciò che pensavamo la fine è in realtà il fine della vita, cioè fiorire a vita nuova.
Purtroppo le “cose” di Dio non possono essere comprese SE NON CON LA LUCE DI DIO.
Questa verità la sperimentiamo quotidianamente. Lo stesso Gesù ci avverte “…molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.
Ecco allora che, comprendere appieno, essere capaci di assimilare ciò che Cristo fa e dice, tutto ciò che ci viene rivelato, non è alla portata delle possibilità umane; non basta la buona volontà e una intelligenza vivace.
Non è sufficiente neanche essere stati testimoni oculari di prodigi di Cristo e neanche l’averlo visto risorto e vivo, con gli occhi della carne.
Ecco allora la grande promessa “…quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà”.
La “verità tutta intera”, di cui parla Cristo, È LA PIENEZZA DELLA RIVELAZIONE, È LA COMPRENSIONE PIENA DELLA SUA DIVINITÀ E UMANITÀ, DELLA SUA MISSIONE UNIVERSALE DI SALVEZZA, È LO SPIRITO SANTO AMORE, CHE VIENE A RINNOVARE LA FACCIA DELLA TERRA, È QUELLA FORZA E QUELLA LUCE INTERIORE CHE PERVADERÀ TUTTI COLORO CHE VIVONO NEL SUO NOME.
Sappiamo dai vangeli sinottici che Gesù aveva parlato dello Spirito Santo, disceso su di Lui nel battesimo (Mc 1,10 e paralleli), e lo aveva promesso come dono ai discepoli, in particolare per l’ora della persecuzione (Mc 13,11 e paralleli), quando lo Spirito sarà la loro autentica difesa, “…parlando in loro e insegnando loro ciò che occorre dire”.
Grazie a questo “Alito di Dio”, che Gesù soffierà sui discepoli dopo la sua resurrezione, la vita stessa di Dio che è la vita di Gesù, sarà vita nei discepoli e li abiliterà a essere suoi testimoni.
Avverrà così una sinergia tra la testimonianza dello Spirito e quella del discepolo riguardo a Cristo: anche quando gli uomini sentiranno estranei i cristiani, anche nelle persecuzioni e nelle ostilità subite da parte del mondo, nella potenza dello Spirito i cristiani continueranno a rendere testimonianza a Gesù.
Questa è la funzione decisiva dello Spirito santo che, come fu “compagno inseparabile di Gesù” (Basilio di Cesarea), dopo che Gesù lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, DIVERNTERA’, NEI SECOLI ETERNI, IL COMPAGNO INSEPARABILE DI OGNI CRISTIANO.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!