«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 3,1-8
+ Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Parola del Signore
Mediti…AMO
È notte fonda a Gerusalemme. Un capo dei Giudei, un personaggio importante e rappresentativo, di nome Nicodemo, uno dei notabili ebrei, si reca da Gesù perché vuole parlare con Lui della salvezza.
Nicodemo è “un capo dei Giudei”, e quindi rappresenta LA FORMA ALTA DELLA VICENDA DEL POPOLO DI DIO
Da qui possiamo certamente supporre che Gesù abbia dei simpatizzanti tra i farisei.
E la figura di Nicodemo è quella che ci accompagna oggi: questo fariseo alla ricerca, che Giovanni, l’Evangelista, contrappone a Giovanni il Battista.
In fondo, qualsiasi uomo è toccato dalla questione della salvezza E TUTTI SI PONGONO COMUNQUE DELLE DOMANDE SUL SENSO ULTIMO DELLA VITA.
La figura di quest’uomo è molto importante nella narrazione evangelica di Giovanni, anche se molto ridotta – lo troveremo, oltre che qui, in Gv.7,50 e Gv.19,39 – PERCHÉ CI OFFRE UN ESEMPIO MOLTO LUMINOSO DELLA FEDE DEI PADRI EBREI, E NELLO STESSO TEMPO RIBADISCE LA DISCONTINUITÀ INEVITABILE TRA LA PRIMA E LA SECONDA ALLEANZA.
L’iniziativa, comunque, è di Nicodemo: è lui che viene da Gesù ed è lui che parla per primo.
Lo chiama addirittura “Rabbì”, perché ha visto i segni che ha compiuto.
A priori, riconosce che Gesù è un grande personaggio, mandato da Dio, un maestro della Legge, una guida del popolo
Il Vangelo ci ha detto che Nicodemo si reca da Gesù “di notte”: anche questo è un particolare molto interessante, perché evidenzia come nell’esistenza umana si incrocino realtà non illuminate e la ricerca e il riconoscimento –da parte dell’uomo- dei segni della luce.
Questo lo porta a “riconoscere” Gesù come un “maestro”, e quindi come persona interamente facente parte della più alta esperienza spirituale e morale della fede ebraica.
E lo riconosce, soprattutto, come uomo “venuto da Dio”, in ragione dei ”segni” che ha compiuto.
Una figura meravigliosa. Giacché egli in seguito, difenderà Gesù davanti ai Farisei (Giovanni 7,50–53) e si unirà ai credenti in occasione della sepoltura del Cristo (Giovanni 19,39–40).
Tuttavia fa fatica a comprenderlo perché la sua “povera” fede, come quella del suo gruppo di cui si fa portavoce, partendo solo dalle opere che ha visto fare da quel Maestro, NON RAGGIUNGE IL MISTERO DELLA SUA PERSONA.
E MI SCUSO CON NICODEMO, PER AVER SCRITTO “LA SUA “”POVERA” FEDE, QUANDO LA MIA È QUELLA DI UN DIACONO MISERABILE.
Infatti io credo che Nicodemo è un po’ l’emblema di ogni uomo, perché ci mostra che, finché restiamo legati alle nostre paure, alle nostre fragilità, alle nostre posizioni acquisite, non riusciremo mai a capire ciò che il Signore ci chiede qui e oggi.
Ecco allora che bisogna rinascere per vedere il regno di Dio. DOBBIAMO SCOPRIRE CHE DIO C’È, E ABITA LE MIE GIORNATE, È PRESENTE OGNI ISTANTE NELLA MIA VITA.
Ed è meraviglioso questo brano evangelico. Si vede subito che Gesù –io lo credo fermamente- ama quest’uomo che lo cerca con cuore confidente e sincero, pur se lontano dalla FEDE VERA, e riserva a Nicodemo un dialogo paziente, e si rivolge a lui spostando la questione dai segni alle condizioni per vedere il Regno di Dio.
E spiega che la salvezza dell’uomo riguarda la sua partecipazione alla vita del mondo che verrà. Bisogna per questo nascere “di nuovo”, dall’alto e dallo Spirito.
PER VEDERE IL REGNO DI DIO NELLA PERSONA DI GESÙ È RICHIESTA L’ACQUISIZIONE DI UN NUOVO MODO DI ESSERE, DI UNA CONVERSIONE CHE “METTA IN CONDIZIONE DI VEDERE”.
Chiaramente, il notabile ebreo conosce anche religioni non ebree, dove si può spesso riscontrare un’idea di rinascita.
In altri scritti del Nuovo Testamento, si qualifica chiaramente come rinascita il battesimo cristiano (per esempio nella lettera a Tito o nella prima lettera di Pietro).
Gesù mette in rilievo che questa nascita non è più nell’ambito delle possibilità umane: nascere “di nuovo”, è nascere “dall’acqua e dallo Spirito”.
Lo Spirito è il dono che il Signore resuscitato fa alla sua comunità.
E mi piace analizzare a fondo la figura di Nicodemo, che raggiunge Gesù di notte. È un uomo in ricerca, che non si lascia “piallare” dalla vita.
Ma, allo stesso tempo, ha una reputazione e una “faccia” da salvare, perché, non dimentichiamo, che è uno dei capi dei farisei, che sono amati dalle folle per la loro intransigenza, per la loro coerenza alle norme. Così anche lui.
Ma proprio perché è un uomo che cerca, si interroga sull’enigma rappresentato da Gesù: certamente non è un profeta perché sembra non rispettare la Torah.
Nicodemo è il patrono di tutti coloro che non si arrendono. Di coloro che, anche se di notte, continuano a cercare una risposta.
Che non si lasciano travolgere dei propri evidenti limiti, che non si lasciano paralizzare dai propri peccati, che non si lasciano scoraggiare dall’evidenza di un mondo che sembra non capire mai e precipitarsi verso il baratro.
Si può rinascere, ma dall’alto. Cioè a partire dal punto di vista di Dio.
E, allora, si chiede, ma come può compiere dei prodigi?
Alcuni suoi amici hanno liquidato la questione, sostenendo che Gesù è indemoniato.
Lui non ci sta, vuole capire, ma di nascosto, di notte. E Gesù accetta questo timido inizio.
Nicodemo può essere segno, nel linguaggio della modernità, di quel “laico” fedele, rigoroso e aperto, nel quale si colgono tutti i segni dell’attenzione di Dio verso di lui, pur rimanendo sull’altra sponda rispetto alla fede di Gesù.
È come quando qualcuno di noi va a Messa ad ascoltare quel prete, che dicono essere eccezionalmente bravo, ma ci curiamo bene di stare in fondo alla chiesa, perché abbiamo una reputazione di diffidenza da difendere.
E non ci rendiamo conto che Gesù accetta i curiosi, gioisce. E accetta anche questa piccola scintilla che può far divampare un incendio di cuori.
E questa è quella “vita nuova” che è SOLO QUEL DONO GRATUITO DI DIO, CHE SIAMO ACHIAMATI AD ACCETTARE.
Ha detto Papa Francesco nell’Udienza del 19 maggio 2013:
- “La novità ci fa sempre un po’ di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sotto controllo, se siamo noi a costruire, a programmare, a progettare la nostra vita (…). E questo avviene anche con Dio. (…) Ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, (…); abbiamo paura che Dio ci faccia percorrere strade nuove, ci faccia uscire dal nostro orizzonte spesso limitato, chiuso, egoista, per aprirci ai suoi orizzonti. Ma, in tutta la storia della salvezza, quando Dio si rivela porta novità – Dio porta sempre novità -, trasforma e chiede di fidarsi totalmente di Lui”.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!