12.03.2024 – MARTEDI’ 4’ SETTIMANA QUARESIMA B – GIOVANNI 5,1-16 ”All’istante quell’uomo guarì”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 5,1-16
+ Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Parola del Signore
Mediti…AMO
In occasione di una festa dei giudei, Gesù va a Gerusalemme. Lì c’era, vicino al Tempio, una piscina con cinque portici o corridoi.
In quel tempo, il culto nel Tempio esigeva molta acqua a causa dei numerosi animali che erano sacrificati, soprattutto nelle grandi feste.
Per questo, vicino al tempio c’erano diverse cisterne, raccoglievano l’acqua della pioggia, e alcune di loro avevano la capacità di oltre mille litri d’acqua.
Nella visione di Ezechiele, l’acqua che dà la salute e la vita simboleggia la GRAZIA che Dio dispensa in abbondanza nel tempo messianico:
- quell’acqua che, scaturendo dal fianco del tempio, fa rinascere la vita in ogni dove arrivi.
- Quell’acqua grazie alla quale il pesce abbonda.
- Quell’acqua grazie alla quale gli alberi vivono e danno frutto tutto l’anno.
- Quell’acqua grazie alla quale gli alberi danno “frutti che servono come cibo e le foglie come medicina”, dice il profeta Ezechiele (47, 12).
Lì vicino, a causa dell’abbondanza dell’acqua, c’erano terme pubbliche, dove si agglomeravano i malati in attesa di aiuto o di guarigione.
L’archeologia informa che nello stesso recinto del Tempio, c’era un luogo dove gli scribi insegnavano la legge agli studenti.
Da un lato, c’era l’insegnamento della Legge di Dio, dall’altro, c’era l’abbandono dei poveri, perchè l’acqua purificava il Tempio, ma non purificava la gente e non salvava.
Ma il tempo della salvezza è giunto con la venuta di Gesù Cristo.
È il motivo per cui Gesù non conduce il malato alla piscina di Siloe, LA SORGENTE DELLA GRAZIA DELL’ANTICO TESTAMENTO, ma lo guarisce per mezzo della propria potenza.
Egli lo fa di sabato, ed ordina al miracolato di portare il suo giaciglio nel giorno di sabato, poiché è giunto il tempo in cui è arrivata una GRAZIA più grande della LEGGE, e GESÙ È IL PADRONE DEL SABATO.
Certamente non è il tempio di Gerusalemme, la piscina di Bethesda.
È solo una gigantesca vasca che raccoglie l’acqua necessaria alla purificazione delle pecore destinate al sacro macello.
E il fenomeno delle acque che periodicamente si smuovono, ci spiegano i tecnici, era dovuto all’improvvisa immissione d’acqua corrente dal fondo della vasca, nulla di sconvolgente.
Eppure, nonostante questo, il desiderio di guarigione aveva spinto centinaia di poveracci ad aspettare il fenomeno, gettandosi nella vasca e sperando di guarire.
I sacerdoti del tempio guardavano con un certo fastidio a questa evidente forma di superstizione.
Non così Gesù, sempre vicino all’uomo che soffre, anche quando manifesta in maniera approssimativa la sua fede.
E, fra i poveri, sceglie il più povero, l’unico che, nella feroce lotta fra i disperati, non riesce a scendere nella piscina, e lo guarisce, ma non senza il suo assenso e la sua collaborazione.
La proposta di Gesù va, quindi a un vecchio, che da 38 anni era malato.
Noi non sappiamo nulla… nè quanti anni aveva, nè che malattia avesse e quanto fosse grave.
Certamente, 38 anni di malattia sono tanti, e giacere ai bordi di una piscina in attesa di toccare l’acqua quando l’angelo passa è una specie di chimera, metafora dell’essere alla fine, totalmente abbandonati. Anche da se stessi.
Gesù invita, chiede “Vuoi guarire?“, ma siamo noi che dobbiamo muoverci, almeno nel desiderio, senza temere di dover domani rimpiangere la tranquillità dell’indigenza e della emarginazione.
Tornando all’uomo che Gesù aveva guarito, egli non conosceva l’identità di Gesù, perchè Gesù non si era presentato a quest’uomo quando lo aveva guarito.
Perciò, l’uomo non sapeva chi fosse.
Sapeva che aveva compiuto un grande miracolo, ma non conosceva la sua identità. Tanto che egli rispose così agli uomini religiosi, che lo interrogarono, dopo essere stato guarito.
Ma sappiamo che ad un certo punto, egli li ha lasciati ed aveva portato il suo lettuccio a casa, e poi, quel giorno, o forse il giorno dopo, era andato al tempio.
Essendo stato infermo per 38 anni, non gli era stato possibile andare al tempio per tutti questi anni.
Ma ora, guarito miracolosamente da Dio, si era recato al tempio, per offrire ringraziamenti e lodi al Dio che lo aveva guarito, tramite l’uomo di cui ancora non conosceva l’identità.
È importante riconoscere Dio in ogni benedizione, come è importante vivere ringraziando Dio, per tutto quello che ci dà.
E, mentre egli era nel tempio, Gesù lo trova e gli dice.
- “14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio”. (Giovanni 5:14)
GESÙ PRENDE L’INIZIATIVA DI CERCARE QUELL’UOMO, PERCHÈ EGLI È IL BUON PASTORE, CHE VA IN CERCA DELLE PECORE PERDUTE.
IL FATTO CHE GESÙ SIA ANDATO IN CERCA DI QUELL’UOMO CI MOSTRA CHE LA SALVEZZA SI OTTIENE PER MEZZO DELLA FEDE IN GESÙ CRISTO.
Ma facciamo bene attenzione: QUEST’UOMO NON CONOSCEVA CHI ERA GESÙ, PER CUI NON POTEVA CREDERE IN LUI PER LA SALVEZZA.
MA È IL SIGNORE CHE È ANDATO IN CERCA DI LUI, IN MODO CHE POTESSE CONOSCERE GESÙ, PER POTER CREDERE IN LUI ED OTTENERE LA SALVEZZA DELLO SPIRITO, MEDIANTE LA GUARIGIONE DEL CORPO.
Il fatto che Gesù gli dice che era stato guarito, e perciò non doveva più peccare, ci dà la ragione di pensare che, la sua infermità, era dovuta al suo peccato.
Perciò, è molto probabile che quest’uomo da giovane aveva vissuto una vita di grandi peccati e secondo la terribile visione dell’Antico Testamento, la sua infermità era la punizione di Dio.
Ecco perchè Gesù lo avverte che ora che era stato guarito, non doveva tornare ad una vita di peccato, che lo porterebbe a conseguenze peggior,i rispetto a quella che era stata la sua infermità.
Fratelli e Sorelle, attenzione che il peccato porta conseguenze terrene, ma se non c’è il vero ravvedimento, il peccato porta a terribili conseguenze eterne.
E LE CONSEGUENZE ETERNE SONO INFINITAMENTE PEGGIORI DI QUALUNQUE INFERMITA’ TERRENA.
Quindi, Gesù sta esortando quest’uomo a ravvedersi veramente e abbandonare la vita di peccato. E questo potrò farlo solo con ricorrendo ALLA GRAZIA DI DIO.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!