“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16).
Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela»
(Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, affinché la tua Misericordia mi preceda e mi suggerisca, interiormente, al momento giusto, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il Mistero Pasquale, presente nell’umile quotidiano, e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ TORNARE A PASSEGGIARE.”
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Dal Vangelo secondo Matteo 9,27-31 |
+ In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione. Parola del Signore
Mediti…AMO Marco 4,34 “4Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa”. |
Nicola nasce nel III secolo a Patara, in Licia (Turchia), in una famiglia ricca che lo educa alla generosità.
San Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo.
Egli è certamente una delle figure più grandi nel campo dell’agiografia.
Tra il X e il XIII secolo non è facile trovare santi che possano reggere il confronto con lui quanto a universalità e vivacità di culto.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.
Egli è anche il protettore delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei marinai, mentre l’ancor più celebre suo patrocinio sui bambini è noto soprattutto in Occidente.
La carità è il “miracolo” più grande che nasce dalla FEDE: prendersi cura degli ultimi, del prossimo in genere, oggi è il messaggio più profetico e rivoluzionario che ci lascia san Nicola.
Di buon cuore, aiuta i poveri donando loro cibo, gettandolo di nascosto nelle case.
Diventa vescovo di Myra (Turchia) e compie miracoli: libera ingiustamente condannati a morte, moltiplica il grano, converte i malvagi e guarisce. In un altro miracolo, salva dei marinai da una tempesta.
Una leggenda racconta che da bambino rispettasse il digiuno cristiano limitandosi a succhiare il latte materno solo una volta al giorno.
Aiuta una famiglia povera, gettando tre borse d’oro nella loro casa, salvando così le figlie dalla vendita. In Europa del Nord, San Nicola diventa Santa Claus, simbolo del Natale, portatore di regali per i bambini.
Patrono di bambini, marinai, pescatori, panettieri, e bisognosi, viene invocato contro i pericoli del mare, i furti, le carestie e per matrimoni felici.
Muore il 6 dicembre 343 a Myra e le sue reliquie vengono traslate a Bari nel 1087, dove è patrono della città.
Ma veniamo al testo che il Vangelo oggi ci regala e che ci mette dinanzi l’incontro di Gesù con la miseria umana.
Concluso l’episodio del ritorno in vita della figlia di Giairo, Marco riferisce che Gesù partì da Capernhaum per Nazareth e Luca passa a trattare l’invio dei dodici in missione.
Matteo però inserisce due miracoli particolari: quello della guarigione di due ciechi e, subito dopo, di un muto indemoniato, cui fa seguito un cenno ad un Suo giro missionario compiuto mentre i suoi facevano altrettanto.
La guarigione di cui abbiamo letto viene collocata subito dopo quanto avvenuto a casa di Giairo, “Mentre Gesù si allontanava di là”, quando due ciechi seppero che Lui stava passando.
A quei tempi la cecità poteva essere causata fondamentalmente dalla cataratta, che rende opaco il cristallino, o dal glaucoma, danno progressivo del nervo ottico.
Erano quelli territori caratterizzati da una forte presenza di raggi solari i cui effetti, aumentati dal riverbero del terreno, causavano un’infiammazione acuta della congiuntiva e della cornea che andava progressivamente aggravandosi perché la gente continuava a vivere all’aperto e non si proteggeva dalla luce del giorno.
Aggiungiamo poi infiammazioni varie causate da polvere e sabbia che raramente venivano curate e abbiamo un quadro abbastanza drammatico sul numero dei ciechi che potevano essere presenti nei territori di quel tempo.
Non è una credenza popolare il fatto che la mancanza della vista affina i sensi rimanenti che vanno a compensare quello mancante, per cui quando leggiamo “i ciechi lo seguirono” significa che si orientarono sfruttando in particolare l’udito, seguendo non il rumore dei passi di Gesù che ben difficilmente era solo, ma quello della gente che lo seguiva.
E il Signore non si tira indietro, non si nasconde, ma accoglie le persone, e nella sua accoglienza, piena di tenerezza, rivela l’amore di Dio.
Gesù chiede ai due ciechi “Credete voi che io possa fare questo?”
Ed è come dire: Fatevi attenti, perché è la vostra stessa fede che permette a Dio di agire con efficacia.
Certo è la potenza misericordiosa di Dio quella che compie il miracolo; però il nostro attivare la fede è come aprire un canale dove può riversarsi con potenza l’azione sanante, illuminante e vivificante del Signore.
Sono due realtà che devono agire in concomitanza: il nostro credere e l’azione di Dio.
Come dire: il nostro aprire e spalancare il cuore e la mente, e il potente riversarsi e agire di DIO.
Ma occorre anche riflettere su un particolare: i due ciechi risposero “Sì, Signore!“.
E questo ci dice che anche se non abbiamo la dottrina giusta in testa, ciò che vale è avere la fede corretta nel cuore.
La dottrina dei due ciechi, infatti, non era molto giusta, poiché chiamavano Gesù Figlio di Davide, ma al Signore Gesù non importa essere chiamato così, MA INTERESSA SOLO CHE ABBIANO UNA FEDE CORRETTA.
Infatti tocca loro gli occhi e dice “Sia fatto a voi secondo la vostra fede!”
E, immediatamente gli occhi si aprirono.
Questo ci deve servire da insegnamento perché oggi, purtroppo, molte persone sono più preoccupate di possedere una dottrina corretta, anziché una fede corretta.
Il miracolo, nel Vangelo, riveste un’importanza grandissima: è un segno che ci svela la presenza del Regno.
Il rischio – già presente nel Vangelo – è di fermarsi al miracolo: l’importante è che io sia esaudito, poi chi mi esaudisce non importa…
Dobbiamo stare bene attenti a non essere più ciechi dei ciechi del Vangelo di oggi, ma dobbiamo cercare di spalancare -CONTINUAMENTE- lo sguardo, per vedere i tanti miracoli con cui Dio riempie le nostre giornate, la bellezza, la generosità, la libertà che riempie il nostro cuore.
Il più grande dei miracoli è – davvero – accorgersi del Dio che CONTINUAMENTE viene nella nostra vita.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Chiedo al Signore IDDIO ti Benedica…
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!