«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 24,42-51
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti». Parola del Signore
Mediti…AMO
Sono gli ultimi discorsi di Gesù e l’evangelista Matteo li carica di grandi significati teologici.
E purtroppo questi brani estrapolati dal loro contesto non possono rendere tutta la loro bellezza. Vediamo cosa ci possiamo tirare fuori.
Il vangelo di oggi parla della venuta del Signore alla fine dei tempi e ci esorta alla vigilanza.
All’epoca dei primi cristiani, molte persone pensavano che la fine di questo mondo era vicina e che Gesù sarebbe ritornato dopo.
Ma anche oggi molte persone pensano che la fine del mondo è vicina.
Per questo, è bene riflettere sul significato della vigilanza e renderci conto che l’invito del Signore è pressante ed inequivocabile: DOBBIAMO VEGLIARE, ASPETTANDO IL RITORNO DEL SIGNORE, CHE TORNERÀ NELLA GLORIA, NELLA PIENEZZA DEI TEMPI.
Infatti, dopo essere venuto nella storia, avere annunciato il Regno di Dio, avere proclamato il vero volto del Padre, essere morto e risorto, TORNERÀ NELLA PIENEZZA DEI TEMPI PER RICONDURRE A SÉ OGNI CREATURA.
QUESTA È LA FEDE DEI DISCEPOLI, QUESTA È LA RAGIONE PER CUI SIAMO COME DEI SERVI CHE ATTENDONO IL RITORNO DEL PADRONE NEL CUORE DELLA NOTTE.
La stessa problematica c’era nelle comunità cristiane dei primi secoli.
Molte persone delle comunità dicevano che la fine di questo mondo era vicina e che Gesù sarebbe ritornato.
Alcuni della comunità di Tessalonica in Grecia, appoggiandosi alla predicazione di Paolo, dicevano: “Gesù ritornerà!” (1 Tes 4,13-18 e 2 Tes 2,2).
Per questo, c’erano perfino persone che non lavoravano più, perché pensavano che la venuta fosse cosa di pochi giorni e settimane “Lavorare, perché, se Gesù ritornerà dopo?” (2Ts 3,11).
Paolo risponde che non era così semplice come loro immaginavano. E a coloro che avevano smesso di lavorare diceva “Chi non vuole lavorare, non ha diritto di mangiare!”
Altri rimanevano a guardare il cielo, aspettando il ritorno di Gesù sulle nuvole (At 1,11). Altri si ribellavano perché ritardava la sua venuta (2Pt 3,4-9).
In generale i cristiani vivevano nell’aspettativa della venuta imminente di Gesù.
Gesù veniva a realizzare il Giudizio Finale per terminare con la storia ingiusta di questo mondo ed inaugurare la nuova fase della storia, la fase definitiva del Nuovo Cielo e della Nuova Terra.
Pensavano che questo sarebbe avvenuto dopo una o due generazioni.
Molte persone sarebbero state ancora vive quando Gesù fosse apparso di nuovo, glorioso nel cielo (1Ts 4,16-17 e Mc 9,1).
Altri, stanchi di aspettare, dicevano “Non tornerà mai! (2 Pt 3,4).
Ed è proprio così che ci sentiamo, come nel cuore della notte, col sonno che pesa sulle nostre palpebre e la stanchezza che ci abbatte, in cui il rischio di perdere la fede o di renderla insignificante, È DAVVERO UN RISCHIO REALE.
Fratelli e Sorelle, non occorre che vi ricordi, quanti ci dicono che la nostra fede non ha senso, che è consumata, illusoria, che Gesù è stato un buon uomo semplice, spazzato via dall’arroganza del potere.
E io vi invito a vegliare insieme a me, per non cedere.
Vegliamo!
Vegliamo come chi sa che la vita non si consuma tutta qui. Come chi sa CHE IL FRAMMENTO DI ETERNITÀ CHE CI TROVIAMO PIANTATI NEL CUORE, NON È CHE UNA PICCOLISSIMA CAPARRA, DI QUELL’AMORE INFINITO DI DIO.
Vegliamo perché la vita è un infinito combattimento, una lotta perpetua contro la dimenticanza di noi stessi e dell’essenziale.
Vegliamo per non cadere vittime dello scoraggiamento generale, della rassegnazione collettiva, di quel cinismo che oggi va tanto di moda, MA CHE UCCIDE IL NOSTRO ESSERE CRISTIANI.
Vegliamo pregando, con una preghiera intensa e feconda, vera e quotidiana, che attinge alla Parola per tradurla nelle scelte di tutti i giorni.
PERCHÉ LA FEDE È PROPRIO UNA VEGLIA COLMA DI FIDUCIA, UN’ATTESA PROTRATTA NEL TEMPO, UN DESIDERIO CHE NON SI SPEGNE E NON FINISCE.
E SIAMO CHIAMATI A VEGLIARE NON SOLO IN ATTESA DEL SIGNORE GLORIOSO CHE VERRÀ ALLA FINE, MA ANCHE DI QUELLO CHE VIENE AD ILLUMINARE LA NOSTRA ANIMA. OGGI.
E questo perché, mai dobbiamo dimenticare che, la vigilanza è un’attitudine interiore che plasma tutta la vita e impegna a VIVERE CONSAPEVOLMENTE OGNI GIORNO COME L’OGGI DI DIO.
E ci chiede a scrutare con gli occhi della fede ogni avvenimento per riconoscere la presenza di Colui che viene in modo imprevedibile e nascosto.
Il Vangelo non fa riferimento solo all’ultimo giorno, in cui il Signore si manifesterà in tutta la sua pienezza, MA CI CHIEDE DI VIVERE OGNI GIORNO COME UN DOLCE E ATTESO APPUNTAMENTO CON DIO.
Perchè, Fratelli e Sorelle, LA VIGILANZA PERCIÒ NON NASCE DAL TIMORE MA DALL’AMORE, ESPRIME CIOÈ IL DESIDERIO DI RISPONDERE CON IMMEDIATEZZA AGLI APPELLI CHE LO SPIRITO SEMINA NELLA VITA ORDINARIA.
Tutto è nelle mani di Dio che, non raramente, viene e ci conduce su vie sconosciute.
A volte, quando ci sentiamo stanchi e vorremmo fermarci ci invita a correre; altre volte, quando il vento soffia e tutto sembra andare a gonfie vele, accadono eventi che ci costringono a fermarci.
Ma in tutto, è sempre Lui, IL NOSTRO DIO, che guida la nostra vita.
Non è facile ma dobbiamo imparare a cercare la sua volontà in mezzo alle circostanze, spesso caotiche della vita.
Meditando su questo Vangelo negli ultimi mesi della sua vita, Teresa di Lisieux dice:
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“Non ho paura del Ladro… Lo vedo da lontano, e mi guardo bene dal gridare: Al ladro! Al contrario, lo chiamo dicendo: Di qua, di qua!” (Ultimi colloqui, 9 giugno).
Chiediamo la GRAZIA di poter ripetere ANCHE NOI le stesse parole, vivendo nella pace e abbandonandoci con fiducia alla divina volontà.
Un’ultima cosa: quel “vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà”, ci ricorda l’evento e il giorno imprevedibile della fine della vita terrena.
E’ bello pensare così la morte: Lui che viene a “rubarci” a noi stessi. A impadronirsi di noi! A portarci via con Sé!
La nostra povera persona, è per il Signore, come un ambìto bottino.
Una “sorella”, evidentemente un po’ sadica si accostava a Santa Teresa di Gesù Bambino ormai morente e le diceva:
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“il Signore, come un ladro, sta venendo a prenderti. Non hai paura?”. E Teresina le rispondeva: “No! Lo aspetto!”
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!