30 marzo VEGLIA PASQUALE DELLA NOTTE SANTA B – MARCO 16,1-8 “Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 16,1-8
+ Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. è risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». Parola del Signore
Mediti…AMO
È questa la Veglia della Notte santa, ovvero “la Madre di tutte le veglie”.
Così Sant’Agostino definiva questa celebrazione, che si colloca nel cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione.
Ad essa si preparavano i nuovi cristiani, in essa speravano i peccatori, tutti potevano di nuovo attingere dalla mensa ai “cancelli celesti”.
Essa rappresenta “Totum pasquale sacramentum”.
Infatti in essa si celebrano non solo i fatti della risurrezione, MA ANCHE QUELLI DELLA PASSIONE DI CRISTO.
Il vangelo che narra la visita delle donne al sepolcro e l’annuncio della resurrezione di Gesù (Mc.16,1-8) costituisce il termine del vangelo marciano; i versetti successivi (vv.9-20) come noto, costituiscono un’antica e canonica aggiunta che presenta come un riassunto delle apparizioni narrate dagli altri vangeli allo scopo di integrare il senso di sospensione e fallimento che il racconto lascia nel lettore, in particolare il versetto 8 (che infatti non è incluso nella lettura prevista per la veglia).
In realtà l’evangelista sembra aver costruito il racconto in modo molto preciso e con uno scopo ben CHIARO: METTERE IN GUARDIA I CRISTIANI DELLE PRIME COMUNITÀ, E I LETTORI CREDENTI IN GENERALE, DAL RISCHIO DI TRADIRE L’ANNUNCIO PASQUALE ED ESORTARLI QUINDI AD UNA CORAGGIOSA TESTIMONIANZA DELLA VITTORIA DI GESÙ CRISTO.
- “La chiarezza e la gioia che, per la gran parte di noi, sono pensiero della Pasqua, non può cambiare nulla del fatto che, il contenuto profondo di questo giorno sia, per noi, molto più difficile da comprendere, rispetto a quello del Natale. La nascita, l’infanzia, la famiglia, tutto ciò fa parte del nostro mondo di esperienze. Che Dio sia stato un bambino ed abbia così reso il piccolo grande, ma il grande umano, vicino e comprensibile, è un pensiero che ci tocca, del tutto, immediatamente. Secondo la nostra fede nella nascita a Betlemme, Dio è entrato nel mondo e questo reca una traccia di luce sino agli uomini, i quali non sono in grado di accogliere la notizia così come essa è. Con la Pasqua Dio ha aperto un passaggio su un nuovo spazio, posto al di là della morte. Egli non ci segue più, ci precede invece, e regge la fiaccola, all’interno di un’estensione inesplorata, per farci coraggio, per seguirlo…”
Così, esordiva in una riflessione sulla Pasqua, l’allora cardinale, JOSEPH RATZINGER, il compianto Papa Benedetto XVI’.
Nessun testo della Scrittura, infatti, descrive la resurrezione di Cristo, in essi si parla del Risorto, ma questo evento, nell’istante suo realizzarsi, non ha alcun testimone.
Il racconto che Marco fa della resurrezione di Cristo Gesù, è, forse, quello che meglio ci consente di cogliere quanto arduo sia questo Mistero.
Il passo del Vangelo, ricco di particolari “…passato il sabato…di buon mattino…il primo giorno dopo il sabato…al levar del sole…“, incontriamo ancora le donne, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salòme, che sollecite, dopo aver comprato gli olii aromatici, si avviano al luogo della sepoltura di Gesù, per completare la sua imbalsamazione, quella interrotta la sera del venerdì.
Esse, vanno al sepolcro sicure di trovare il corpo del Signore, al quale tributare, ancora una volta, un gesto di venerazione, di amore.
E, mentre vanno a celebrare ancora la morte, hanno una sola preoccupazione «…chi ci rotolerà via Il masso dall’ingresso del sepolcro?»
Non sanno che entreranno in un sepolcro inspiegabilmente vuoto, né che riporteranno indietro gli olii aromatici, ormai inutili, perché, in quel luogo non c’è alcun cadavere
Così, Marco, ci parla della resurrezione, ATTRAVERSO I SEGNI DELL’ASSENZA DEL CRISTO:
- una pietra rotolata,
- e un sepolcro vuoto.
Lo stesso vuoto di concetti e di immagini che ritroviamo nella nostra mente, la quale non può accedere a ciò che supera le categorie del ragionamento.
- “Chi ci rotolerà via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” (Mc.16,3).
Per ben tre volte Marco ha rilevato la presenza della pietra che chiude il sepolcro: un gran masso è stato fatto rotolare all’entrata del sepolcro, le donne si chiedono chi lo farà rotolare via.
Poi si accorgeranno che la pietra non c’è più.
Quanta pesantezza in poche righe.
Questa pietra, nominata per ben tre volte in poche righe, dà proprio il senso del limite e dell’impossibilità, tanto che Marco ha costruito la frase per farci comprendere come quell’enorme pietra, benché fosse molto grande, era già stata rotolata via.
E’ un modo per affermare che dove è stato impossibile umanamente spostare qualcosa, è intervenuto Dio: è Dio che ha rotolato via la pietra e ha fatto uscire suo Figlio dalla terra dei morti attraverso il sepolcro aperto.
E’ Lui che ha fatto risorgere Suo Figlio, questo è il motivo perché il sepolcro è vuoto.
Fratelli e Sorelle, non dobbiamo dimenticare che l’uomo è legato al tempo, vive ed opera nello spazio, ha esperienza della vita nel suo nascere, ed anche nella sua fine, la morte, ma oltre c’è il muro del silenzio e la paura dell’ignoto, nel quale, solo Dio può intervenire con la Rivelazione, con la sua Parola, affidata, in questo contesto, al misterioso giovane dalle vesti splendenti “…entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca…“, IL QUALE PARLA DI RESURREZIONE.
Come agli inizi dell’Incarnazione, un angelo fu inviato ad una donna per l’annuncio che il Figlio di Dio avrebbe preso vita umana in lei, anche adesso un angelo, e le vesti splendenti lo confermano, dà un annuncio di vita, sconcertante, ma felice, alle donne “…voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto, non è qui“.
Non ci son ragionamenti da fare, la luce del Mistero di Pasqua, centro e il fulcro della fede cristiana, è in queste parole “…Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto… non è qui…”.
Fratelli e Sorelle è l’Evento che entra, come dimensione divina, nell’esistenza umana, aperta a Dio e fiduciosa in Lui.
IL LIMITE DELLA MORTE È STATO DEFINITIVAMENTE SPEZZATO DA CRISTO, MORTO E RISORTO.
E, questo annuncio, da due millenni, attraversa la Storia e la colma di speranza, scaldando il cuore di ogni seguace del Signore del tempo e della Storia.
E, durante questa notte milioni di cristiani, sparsi ovunque sul globo terrestre, da oltre due Millenni, nella gioia e nella sofferenza, si tramandano la stessa notizia: LA TOMBA È STATA TROVATA VUOTA.
Una tomba tanto preziosa, che è stata custodita nella memoria delle prime comunità di Gerusalemme, e, ancora oggi, nonostante le lotte, le battaglie combattute dagli uomini, e spesso anche dai cristiani, quel che resta di quella tomba è lì, vuoto, a testimoniare che Gesù è veramente risorto.
E BEATA È QUESTA NOTTE CHE HA ASSISTITO AL TRIONFO DI DIO.
E BEATI SIAMO NOI CHE IN QUESTO CREDIAMO.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!