30.05.2023 – MARTEDI’ 8 SETTIMANA P.A. – MARCO 10,28-31 “Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MARCO 10,28-31

+ In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Iniziamo la lettura del Vangelo secondo Marco che ci accompagnerà in questo nuovo tempo liturgico.

Pietro esprime il pensiero dei compagni dicendo –a loro nome– che quello che il ricco di poco prima (17-22) non ha avuto il coraggio di fare loro lo hanno fatto.

Dicendo così dice la verità (1,18.20 e 2,14) anche se con un po’ di orgoglio.

A differenza del ricco hanno lasciato alle loro spalle non soltanto le loro proprietà, ma il loro stile di vita, per seguire Gesù.

Esteriormente hanno lasciato tutto alle spalle, ma NON:

  • i loro bisticci per questioni di posizione o di onore (9,34; 10,41)
  • e la loro avversione a una prospettiva di sofferenza (8,31-34)

E questo fa capire che non hanno ancora abbandonato tutto interiormente per seguire Gesù.

L’affermazione di Pietro non implica necessariamente che lui abbia venduto tutto per darlo ai poveri (cfr. 1,29; Gv 21,3), ma che ha abbandonato completamente il tipo di vita che conduceva prima per seguire Gesù.

Gesù accoglie l’affermazione di Pietro come sostanzialmente vera, sottolineando che questa rinuncia trova la sua ricompensa non soltanto nell’altra vita, ma già ora, PERCHÉ DIO È FEDELE E GENEROSO E RICOMPENSA OGNI PIÙ PICCOLO SACRIFICIO COMPIUTO PER AMORE DEL VANGELO.

Il Libro del Siracide non esita ad insistere sulla generosità di Dio: “Da’ di buon animo secondo la tua possibilità, perché il Signore è uno che ripaga, e sette volte ti restituirà”.

È chiaro che non si tratta di offrire sacrifici con animo interessato, compiendo così un atto di egoismo e non di omaggio a Dio, però possiamo essere sicuri che il Signore è più generoso di noi e questa persuasione ci è di aiuto ad essere anche noi veramente generosi.

Nel Vangelo odierno Gesù conferma questa concezione, anzi non parla di sette volte, ma di cento volte tanto “…in verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del Vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto...”.

E questo ci mette al nostro posto, perché è falsa la pretesa di dare a Dio senza voler ricevere niente, perché è Dio che dona per primo, ed è ancora lui che alla fine darà in sovrabbondanza.

Noi siamo soltanto un po’ come specchi della generosità divina: ciò che abbiamo ricevuto IN DONO, lo possiamo dare, per riceverne ancora di più.

Perché AMARE significa riconoscere che anche l’altro, in sé, è un dono. Per cui Amare è volere che l’altro esista “Amo, volo ut sis”, scrive Agostino.

E Il tipo di vita che scaturisce dal dono di tutto è l’esempio del Regno che Gesù vuole instaurare:

  • Estende la famiglia e crea comunità, aumenta cento volte il numero di fratelli e sorelle.
  • Produce la condivisione di beni, poiché tutti avranno cento volte di più case e campi. La provvidenza divina si incarna e passa per l’organizzazione fraterna, dove tutto è di tutti e non ci sono più persone nel bisogno. Loro mettono in pratica la legge di Dio che chiede “tra di voi non ci siano poveri” (Dt 15,4-11). Fu ciò che fecero i primi cristiani (At 2,42-45). È il vissuto perfetto del servizio e della gratuità.
  • Non devono aspettare in cambio nessun vantaggio, nessuna sicurezza, nessun tipo di promozione. Anzi in questa vita avranno tutto questo, ma con persecuzioni. Poiché, coloro che in questo mondo organizzato, a partire dall’egoismo e dagli interessi di gruppi e persone, vivono l’amore gratuito ed il dono di sé, saranno crocifissi come lo fu Gesù.
  • Saranno perseguitati in questo mondo, ma nel mondo futuro avranno la vita eterna di cui parlava il giovane ricco.

Il cuore di tutto sta nel distacco interiore da sé stessi, che trasforma ciò che è orribile per il mondo in meraviglioso per chi vive già oltre questo mondo.

Nel mondo rinnovato i valori saranno riportati alla loro normalità, per cui apparirà chiaro che ciò che appariva brutto (in ultima analisi) era in realtà bellissimo (in origine, prima che il male ne prendesse possesso).

Diventerà chiaro che ‘normale’ non è quello che fan tutti, MA QUELLO CHE È SECONDO LA NORMA, anche se è fatto da pochissimi.

Chi ha Gesù ha tutto: questo è quello che non aveva ancora capito il ricco… e che gli apostoli erano ancora sulla strada di capire fino in fondo.

Fratelli e Sorelle, la misericordia infinita del Signore, che ci è donata in modo totalmente gratuito, sia condivisa tra noi, tutti suoi amati, rinunciando all’egoismo proposto da questo mondo, senza fare alcun distinguo, ma entrando nella sua logica, rivelataci una volta per tutte da Gesù Cristo “…gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8).

Questa è la PERFETTA SEQUELA A CRISTO, che dobbiamo stare bene attenti a non annacquare, QUANDO DIMENTICHIAMO, SPESSO VOLUTAMENTE, CHE DOBBIAMO LASCIAR MORIRE IN NOI OGNI LOGICA DI QUESTO MONDO, perché questo è assolutamente determinante nel seguire Gesù.

Abbandonare tutto può essere, per alcuni chiamati dal Signore, il loro “fare” in questo mondo:

  • essendo sempre a servizio degli altri, nell’amore per il prossimo, chiunque esso sia;
  • sempre mendicando una salvezza che non può mai essere meritata, neanche vivendo le persecuzioni.

Ricordando sempre che nella sequela di Gesù non ci sono primi o ultimi per diritto acquisito, ma solo destinatari dell’amore preveniente di Gesù e della sua misericordia.

Ragioniamoci sopra…

Il Signore IDDIO ti Benedica

E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

Sia Lodato Gesù, il Cristo!