3 novembre 2024 domenica 31’ tempo p.a. B – MARCO 12,28-34 “..Shemà Isra’El, Hebèt Adonaj”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16).
Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, affinché la tua Misericordia mi preceda e mi suggerisca, interiormente, al momento giusto, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il Mistero Pasquale, presente nell’umile quotidiano, e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ TORNARE A PASSEGGIARE.”
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Dal Vangelo secondo MARCO 12,28-34
+ In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. Parola del Signore
Mediti…AMO
Nel Vangelo di questa domenica, gli scribi ed i dottori della Legge vogliono sapere da Gesù qual è il primo tra tutti i comandamenti.
Anche oggi molta gente vuole sapere cosa è più importante nella religione:
- Alcuni dicono che è l’essere battezzati.
- Altri dicono che è andare a Messa o partecipare alla Messa della domenica.
- Altri ancora: amare il prossimo e lottare per un mondo più giusto! Altri si preoccupano solo delle apparenze o degli incarichi nella Chiesa.
Poco prima della domanda dello scriba, la discussione era avvenuta con i sadducei, attorno alla fede nella risurrezione (Mc 12,23-27).
Al dottore, che aveva assistito al dibattito, piacque la risposta di Gesù, percepì in essa la sua grande intelligenza e volle approfittare dell’occasione per fare una domanda di chiarimento “Qual è il primo tra tutti i comandamenti?”
In quel tempo, i giudei aveva un’enorme quantità di norme per regolamentare la pratica e l’osservanza dei Dieci Comandamenti della Legge di Dio, tanto che:
- Alcuni dicevano “Tutte queste norme hanno lo stesso valore, poiché vengono tutte da Dio. Non tocca a noi introdurre distinzioni nelle cose di Dio”.
- Altri dicevano “Alcune leggi sono più importanti delle altre e, per questo, obbligano di più!” Il dottore vuole sapere cosa ne pensa Gesù.
La domanda che lo scriba pone a Gesù non è una domanda scontata.
La nostra vita sembra piena di tantissime cose che sarebbe giusto fare, ma ad un certo punto abbiamo bisogno di capire ciò che dovrebbe avere la priorità su tutto, cioè quello che non dovremmo mai perdere di vista.
“Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore;amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi»”.
Se rileggiamo il testo con calma, ci accorgeremmo che, ciò che precede la regola dell’amore è il verbo ascoltare.
L’ascolto è il mettersi in un atteggiamento recettivo.
Perchè è solo chi accetta qualcosa può anche poi darla a sua volta.
L’amore che Gesù indica non è solo fare in modo che l’amore a Dio non si contrapponga mai all’amore al fratello, ma vuole suggerirci che senza l’esperienza di lasciarsi amare (ascolta!) non è possibile nemmeno tutto il resto.
Il Signore, citando un passaggio della Bibbia (Dt 6,4-5), dichiara che il primo tra i comandamenti è “amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza!“.
Al tempo di Gesù, i giudei pii recitavano questa frase tre volte al giorno: al mattino, a mezzogiorno ed alla sera.
Era così conosciuta tra di loro come tra di noi lo è il Padre Nostro.
E Gesù aggiunge, citando di nuovo la Bibbia “Il secondo è: amerai il tuo prossimo come te stesso” (Lev 19,18). Non c’è un altro comandamento più grande di questi due”.
Risposta breve e molto profonda! E’ il riassunto di tutto ciò che Gesù insegna su Dio e sulla vita (Mt 7,12).
Comunque, come credo Abbiate compreso dalle mie parole, bisogna considerare lo scriba, del passo del Vangelo di Marco, con grande benevolenza.
Spesso Gesù accusa gli scribi di interessarsi più ai giochi di parole che non ai veri mali dei loro fratelli.
Ma non vale per il nostro brano, che ci mostra un uomo che cerca di conoscere.
È un uomo che è alla ricerca di Dio, e che vuole sapere come potere fare ciò che a Dio piace.
Tutto questo indica la sua domanda su quale sia il comandamento più importante.
Gesù gli risponde in modo semplice, che mira all’essenziale, e, da tutta la Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge stessa.
Questo comandamento è divenuto quella preghiera (Dt 6,4-5) che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa.
Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio (1Gv 4,20).
Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù.
Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, che è contento di ritrovarsi in accordo con il pensiero di Dio.
Io credo che sia davvero commovente questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta.
Gesù stesso ne è commosso, e accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo, che è un vero credente (Gv 1,47), e gli apfre le porte del regno.
Gesù risponde alle sue lodi con un’osservazione che ciascuno di noi vorrebbe sentirsi fare.
Conferma lo scriba nella sua fede e, dandogli una garanzia come non ce ne sono altre, lo rassicura che non si sta sbagliando “Non sei lontano dal regno di Dio!” (Mc 12,34).
Lo scriba vi era già vicino, ma per poter entrare nel Regno doveva fare un passo in più.
Nell’ AT il criterio dell’amore verso il prossimo era “Amare il prossimo come te stesso”.
Nel NT, Gesù allarga il senso dell’amore “Questo è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi! (Gv 15,12-13).
E questo è il cammino certo, che siamo chiamati a fare, per giungere ad una convivenza più giusta e fraterna.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Chiedo al Signore IDDIO ti Benedica…
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!