29 giugno 2024 – sabato SANTI PIETRO E PAOLO – Mt 16,13-19 “Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG

Dal Vangelo secondo Mt 16,13-19

+ In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Il vangelo di oggi ci presenta tre punti:

  • l’opinione della gente nei riguardi di Gesù (Mt 16,13-14),
  • l’opinione di Pietro riguardo a Gesù (Mt 16,15-16)
  • e la risposta di Gesù a Pietro (Mt 16,17-19).

Vediamo più approfonditamente.

  • Matteo 16,13-14: L’opinione della gente rispetto a Gesù. Gesù chiede l’opinione della gente nei riguardi della sua persona. Le risposte sono diverse: Giovanni Battista, Elia, Geremia, alcuni profeti. Anche oggi, è grande la varietà di opinioni della gente nei riguardi di Gesù.
  • Matteo 16,15-16: L’opinione di Pietro nei riguardi di Gesù. Subito, chiede l’opinione dei discepoli. Pietro diventa il portavoce e dice: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivo!” La risposta non è nuova. Prima, i discepoli avevano già detto la stessa cosa (Mt 14,33). Nel Vangelo di Giovanni, la stessa professione di fede è fatta da Marta (Gv 11,27). Significa che in Gesù si realizzano le profezie dell’AT.
  • Matteo 16,17-19: La risposta di Gesù a Pietro.

In questo contesto, Gesù pone la domanda fondamentale, sulla quale si decide il destino di ogni uomo “…Voi chi dite che io sia?“.

RISPONDERE A QUESTA DOMANDA, SIGNIFICA DIRE CHIARAMENTE CHI È GESÙ, E COLLOCARE LA PROPRIA ESISTENZA SU UN TERRENO SOLIDO, INCROLLABILE.

E la risposta di Pietro è decisa e sicura. Ma il suo discernimento non deriva dalla “carne” e dal “sangue“, cioè dalle proprie forze, ma dal fatto che ha accolto in sé la fede che il Padre dona.

Gesù costituisce Pietro come roccia della sua Chiesa: la casa fondata sopra la roccia, comincia a prendere il suo vero significato.

In questo contesto, Pietro riceve le chiavi del regno dei cieli, che sono segno e simbolo di sovranità e di potere, INSIEME ALLA PIENA AUTORITÀ SUL REGNO DEI CIELI.

Egli esercita tale autorità sulla terra e non in funzione di “portinaio” del cielo, come comunemente si pensa.

Ma, IN QUALITÀ DI GARANTE DELLA DOTTRINA E DEI COMANDAMENTI DATICI DA GESÙ, GUIDA ALLA LORO PUNTUALE OSSERVANZA, CHE APRE ALL’UOMO IL REGNO DEI CIELI, E LI VINCOLA ALLA LORO OSSERVANZA.

Gli scribi e i farisei, in quanto detentori delle chiavi fino a quel momento, avevano esercitato la medesima autorità.

Ma, rifiutando il vangelo, essi non fanno altro che chiudere il regno dei cieli agli uomini. Simon Pietro subentra al loro posto.

Se si considera attentamente questa contrapposizione, risulta che il compito principale di cui è incaricato Pietro è quello di aprire il regno dei cieli.

Certamente non si potrà identificare la Chiesa con il regno dei cieli, ma il loro accostamento in quest’unico brano del vangelo offre l’opportunità di riflettere sul loro reciproco rapporto.

ALLA CHIESA, QUALE POPOLO DI DIO, È AFFIDATO IL REGNO DEI CIELI (21,43).

In essa vivono gli uomini destinati al Regno, VERSO I QUALI PIETRO ASSOLVE IL PROPRIO SEVIZIO NELLA CHIESA INVITANDOLI A RICORDARSI DELLA DOTTRINA DI GESÙ, UNICA CHE PERMETTE AGLI UOMINI L’INGRESSO NEL REGNO.

Nel giudaismo, gli equivalenti di legare e sciogliere (‘asar e sherà’) hanno il significato specifico di proibire e permettere, in riferimento ai pronunciamenti dottrinali.

E, accanto al potere di magistero si pone quello disciplinare.

IN QUESTO CAMPO I DUE VERBI HANNO IL SENSO DI SCOMUNICARE E TOGLIERE LA SCOMUNICA.

Ma cerchiamo di capire bene il brano e, per farlo, dobbiamo contestualizzare geograficamente il luogo dove il brano di oggi, è situato: CESAREA DI FILIPPO.

Da non confondere con la più famosa CESAREA MARITTIMA, in Samaria, sul Mar Mediterraneo.

CESAREA DI FILPPO è una città che si estendeva ai piedi del monte Ermòn, nel territorio montano della FENICIA a Est del Fiume Giordano, sulle ALTURE DEL GOLÀN, in prossimità della frontiera con Siria e Libano..

E, all’interno del Monte Hermon, una delle grotte era dedicata al dio Pan e alle ninfe.

E sulla sommità di una rupe, Erode aveva fatto costruire un tempio in onore di Cesare Augusto, mentre Filippo, suo figlio, aveva ingrandito questa località dandole il nome di Cesarea.

Inoltre, dobbiamo ricordare che venerare un idolo e un uomo, dagli Ebrei era considerato un’opera satanica, e perciò la grotta era considerata l’ingresso del regno di Satana: l’inferno.

Ci si aspettava che, un giorno o l’altro, gli abissi infernali scuotessero questa rupe e inghiottissero il tempio sacrilego.

IN QUESTO LUOGO SPAVENTOSO, SI SVOLSE UN DIALOGO FRA GESÙ, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE, E SIMONE, IL FIGLIO DI GIONA.

Qui Gesù parla di un’altra pietra sulla quale edificherà un altro tempio, LA CHIESA DI DIO, sulla quale nessuna potenza infernale potrà mai prevalere.

SIMONE, IN QUANTO RESPONSABILE E GUARDIANO, NE RICEVE LE CHIAVI, E COSÌ IL POTERE DI LEGARE E DI SCIOGLIERE, CIOÈ L’AUTORITÀ DELL’INSEGNAMENTO E IL GOVERNO DELLA CHIESA.

Grazie a ciò, Simone ne è diventato la pietra visibile, che assicura alla Chiesa ordine, unità e forza.

Fratelli e Sorelle, mai dobbiamo dimenticare che la Chiesa di Cristo, non potrà essere vinta né da Satana né dalla morte, POICHÉ CRISTO VIVE ED OPERA IN ESSA, CRISTO GUIDA LA SUA CHIESA.

Anche attraverso il Papa, che è PIETRO, IN OGNI EPOCA.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!