«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo GIOVANNI 1,47-51
+ In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra IL FIGLIO DELL’UOMO». Parola del Signore
Mediti…AMO
Dopo aver affrontato più volte, nei precedenti commenti a questo brano evangelico, la figura e la simbologia di NATANAELE, oggi voglio dedicarmi ad analizzare quella degli ANGELI DI DIO.
Gli angeli sono presenti nella Bibbia e nella realtà: amici di Dio che ci accompagnano nel nostro percorso di vita interiore.
Tra tanta gente che vive sprecando le opportunità che Dio concede loro, CI SONO PERSONE CHE SANNO CHE AL DI LÀ DEL VISIBILE ESISTE UNA REALTÀ non POPOLATA da streghe, maghi o vampiri, ma DALLA PRESENZA DI DIO.
E, grazie a Dio, gli autori della Bibbia sono fra queste persone e ci dicono che ESISTONO DEI PURI SPIRITI CREATI DA DIO CUI VENIAMO AFFIDATI: GLI ANGELI.
Oggi la Chiesa, fedele alla tradizione biblica, ci invita a pregare gli angeli e, in particolare, tre fra i più presenti nella Scrittura:
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GABRIELE, che Dio invia come messaggero nei momenti cruciali della storia della, salvezza. Significa “Forza di Dio”, e annuncia il potere divino. Ovvero è l’annunciatore della Volontà di Dio all’uomo. Infatti annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista, cugino di Gesù e a Maria la nascita di Gesù, rivolgendole le seguenti parole «…Ti saluto Maria, piena di grazia. Il Signore è con te» come recita la bella preghiera “Ave Maria”. Per la tradizione l’arcangelo Gabriele appare sfolgorante sopra alla Grotta di Betlemme anche ai pastori e ai Re Magi per annunciare la nascita di Gesù. Viene raffigurato con una lanterna e il giglio della purezza.
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MICHELE, il combattente che lotta contro la parte oscura della realtà, contro il male e il demonio. Significa “Chi è come Dio?”, ed è il nemico di Satana. Protegge i credenti da Satana e combatte le “Forze del Male”, vittorioso al comando del suo esercito di “Angeli Buoni”. Viene raffigurato come un guerriero in armatura, con in mano la spada rivolta verso il basso contro il Drago (il demonio).
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RAFFAELE, medicina di Dio, che ci accompagna nel lungo cammino spirituale che siamo chiamati a fare. Significa “Dio guarisce”, ed è il soccorritore invocato contro le malattie del corpo e dell’anima. Viene raffigurato con un vaso di unguenti e il vestito da pellegrino.
E questi Angeli sono esseri misteriosi, e nella loro forma misteriosa, ce ne parla il profeta Daniele, nel capitolo 7,13-14, nella celebre profezia “sul Figlio dell’uomo”, che la liturgia ci fa leggere oggi:
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“Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui; mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano“.
Daniele non nomina gli Angeli: parla di fuoco, di migliaia, di miriadi di miriadi…
Sono veramente esseri misteriosi.
Noi li rappresentiamo come uomini dal viso soave e dolce, nella Scrittura invece appaiono come esseri terribili, che incutono timore, perché sono la manifestazione della potenza e della santità di Dio, che ci aiutano ad adorare degnamente. Canta infatti il Salmo 138,1:
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“A te voglio cantare davanti ai tuoi angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo“.
Ci soccorre egregiamente, come sempre accade in una liturgia eucaristica ben strutturata, il prefazio di oggi:
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“Signore, Padre santo, negli spiriti beati tu ci riveli quanto sei grande e amabile al di sopra di ogni creatura“.
Nella visione di Daniele, ma anche in Apocalisse 1,12, non sono gli Angeli gli esseri più importanti: VEDIAMO PIÙ AVANTI “UNO, SIMILE AD UN FIGLIO D’UOMO” ED:
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È LUI, NON GLI ANGELI, AD ESSERE INTRODOTTO FINO AL TRONO DI DIO,
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È A LUI CHE EGLI “DIEDE POTERE, GLORIA E REGNO“,
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ed È LUI CHE “TUTTI I POPOLI SERVIRANNO“.
La stessa cosa vediamo nel Vangelo: gli Angeli sono al servizio del Figlio dell’uomo “…vedrete i cieli aperti e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo” dirà Gesù, facendo allusione sia a questa visione di Daniele sia alla visione di Giacobbe, che nel sonno vede gli Angeli salire e scendere sul luogo dove è coricato e che dà il senso della presenza di Dio in tutti i luoghi della terra.
GLI ANGELI DI DIO SONO DUNQUE AL SERVIZIO DEL FIGLIO DELL’UOMO, CIOÈ DI GESÙ DI NÀZARETH.
Posto quando evidenziato poc’anzi, CERCHIAMO DI “RICENTRARE” GLI “INDIRIZZI” DELLA NOSTRA FEDE: non dimentichiamoci infatti, Fratelli e Sorelle che, LA NOSTRA ADORAZIONE, NON È RIVOLTA AGLI ANGELI, MA A DIO E AL FIGLIO DI DIO.
Perché gli Angeli sono solo dei servitori di Dio, che EGLI, nella sua immensa bontà, mette al nostro servizio e che ci aiutano a comprendere il senso più profondo della SUA SANTITÀ E MAESTÀ e contemporaneamente ci offrono un senso di grande fiducia, perché questi esseri -pur biblicamente terribili- sono al nostro servizio, sono nostri amici.
Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti.
Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche.
Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio.
Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Interessante è anche il titolo dato al Signore “…FIGLIO DELL’UOMO”.
Bisogna constatare che il Signore Gesù è chiamato il “Figlio d’uomo” 88 volte nel Nuovo Testamento.
Un primo significato dell’espressione “Figlio d’uomo” si trova in riferimento alla profezia di Daniele 7,13,14, che ho già citato:
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“Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto”.
L’espressione “Figlio d’uomo” è un titolo messianico, nel quale viene indicato in Gesù, colui che ha ricevuto il dominio, la gloria ed in regno.
Il riferimento è chiaro, e allude a Gesù che viene connotato nella sua natura umana.
Quando Gesù ha usato questa frase, stava attribuendo a Sé stesso la profezia del Figlio d’uomo.
I Giudei di quell’epoca erano molto familiari con questa frase e sapevano benissimo a chi si riferiva.
E SAPEVANO BENE CHE IL FALEGNAME DI NÀZARETH SI STAVA INFATTI PROCLAMANDO MESSIA.
Un secondo significato di “Figlio d’uomo” sta nel fatto che Gesù ERA VERAMENTE, E PIENAMENTE, UN ESSERE UMANO.
Infatti la Scrittura ci dice che Dio ha chiamato “figlio d’uomo” il profeta Ezechiele per ben 93 volte.
DIO STAVA SEMPLICEMENTE DICENDO CHE EZECHIELE ERA UN ESSERE UMANO.
OVVERO CI STAVA DICENDO CHE UN FIGLIO D’UOMO È UN UOMO.
Gesù era pienamente Dio (Giovanni 1,1), ma era anche un essere umano (Giovanni 1,14).
La prima lettera di Giovanni (1 Giovanni 4,2) dice:
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“Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio”.
Si, Gesù era il Figlio di Dio – Dio nella Sua essenza.
Si, Gesù è anche il Figlio d’uomo – un essere umano nella Sua essenza.
Riassumendo, la frase “Figlio d’uomo” indica che Gesù è il Messia e che è veramente un essere umano: OVVERO IL DIO DI ABRAMO, DI ISACCO E DI GIACOBBE, CHE SI INCARNA IN GESÙ CRISTO, VERO DIO E VERO UOMO.
Partendo da Daniele l’espressione figlio dell’uomo diventerà un titolo messianico ripreso da Gesù, a cominciare da Matteo 8,20 “…gli rispose Gesù: Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.
La Bibbia di Gerusalemme qui annota: “Questo titolo appare solo nei Vangeli (eccetto At 7,56 e Ap 1,13; 14,14).
Gesù stesso se l’è certamente dato e con predilezione sia per descrivere le sue umiliazioni, soprattutto quelle della passione (“Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà».
Ed essi furono molto rattristati, Mt 17,22-23), SIA PER ANNUNZIARE IL SUO TRIONFO ESCATOLOGICO NELLA RISURREZIONE, come quando dopo la trasfigurazione dice “…non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti” (Mt 17,9), DEL RITORNO GLORIOSO (“…allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria”, Mt 24,30) CHE DEL GIUDIZIO (“…quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria” Mt 25,31).
Gesù applicherà questo titolo a se stesso per ben 78 volte nei Vangeli. Ma, attenzione, NESSUNO MAI LO CHIAMA COSÌ.
La Bibbia di Gerusalemme prosegue dicendo “…questo titolo per l’originalità della locuzione attirava l’attenzione sull’umiltà della sua condizione umana; ma nello stesso tempo, applicato da Daniele al personaggio trascendente (Dn 7,13), d’origine celeste, che riceve da Dio il regno escatologico, suggeriva in maniera misteriosa ma sufficientemente chiara il carattere del suo messianismo e la dichiarazione esplicita, pronunciata davanti al sinedrio avrebbe dovuto dissipare ogni equivoco”.
Ecco che cosa dice il Vangelo:
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“Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio».
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«Tu l’hai detto – gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo»” (Mt 26,63-64).
Si noti che alla domanda di Caifa che chiede a Gesù di rispondere davanti a Dio:
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«Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, IL Figlio di Dio»,
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Gesù risponde: “Tu l’hai detto” e cioè sì, io sono IL (e non UN) Figlio di Dio.
ECCO ALLORA CHE IL SIGNORE DEL TEMPO E DELLA STORIA, PROCLAMA COSÌ LA SUA NATURA DIVINA E IL SUO POTERE DI GIUDICE SU TUTTI GLI UOMINI.
NELLO STESSO TEMPO RISPONDE UGUALMENTE A CAIAFA ATTESTANDO DI ESSERE IL MESSIA E CIOÈ IL CRISTO.
E aggiunge che, PROPRIO IN QUANTO UOMO SIEDERÀ ALLA DESTRA DEL PADRE, come aveva predetto Davide nel Salmo 110,1:
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“Oracolo del Signore al mio signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”.
E CHE, ALLA FINE DEI TEMPI, VERRÀ SULLE NUBI DEL CIELO COME GIUDICE SUPREMO.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!