“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 10,28-31
+ In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Parola del Signore
Mediti…AMO
Nel vangelo di ieri, Gesù parlava della conversazione tra i discepoli sui beni materiali: distanziarsi dalle cose, della necessità di vendere tutto, dare ai poveri e seguire Gesù.
Gesù, sul suo esempio, chiede loro di vivere in totale gratuità, mettendo la propria vita nella mano di Dio, servendo i fratelli e le sorelle (Mc 10,17-27).
Nel vangelo di oggi Gesù spiega meglio come deve essere questa vita di gratuità e di servizio di coloro che abbandonano tutto per lui, Gesù, e per il Vangelo (Mc 10,28-31).
Infatti, la liturgia della parola, con il Vangelo di oggi, ci invita a diventare discepoli di Cristo.
A ciascuno di quelli che vogliono seguirlo Gesù dà l’obbligo di rimanere fedele, per giungere alla meta ultima che è il cielo.
E, a tutti ricorda che la PROVVIDENZA DIVINA, si incarna e passa per l’organizzazione fraterna, dove tutto è di tutti, e questo fa si che non ci siano più persone che tribolano nel bisogno.
Dovranno e dovremo mettere in pratica la legge di Dio che chiede “..che tra di noi non ci siano poveri” (Dt 15,4-11).
E questo ESATTAMENTE fecero i primi cristiani, ci racconta il Libro degli Atti degli Apostoli al capitolo 2,42-45:
- “42Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.”
E’ il vissuto perfetto del servizio e della gratuità.
Il Signore sottolinea poi che non ci si deve aspettare in cambio nessun vantaggio, nessuna sicurezza, nessun tipo di promozione.
ANZI IN QUESTA VITA AVREMO TUTTO QUESTO, MA NON MANCHERANNO LE PERSECUZIONI.
E questa vita che il Signore ci chiede, sarà possibile viverla, poiché, coloro che in questo mondo organizzato, a partire dall’egoismo e dagli interessi di gruppi e persone, vivono l’amore gratuito ed il dono di sé, saranno crocifissi come lo fu Gesù.
Ovviamente metaforicamente, anche, ad esempio, attraverso una vita vissuta nell’accettazione del dolore, la cui sofferenza dovrà essere offerta IN UNIONE ALLA PERFETTA SOFFERENZA PATITA DA GESU’ CRISTO.
Saremo perseguitati in questo mondo, ma nel mondo futuro avranno la vita eterna di cui parlava il giovane ricco.
Gesù ci presenta delle condizioni – ardue – per seguirlo: essere pronti a rinunciare alla famiglia, agli amici, all’onore, alla vita stessa. Rinunciare, insomma, a tutti i propri beni “…così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo” (Lc 14,33).
La condizione è certamente dura: rinunciare a tutti i propri beni per essere suo discepolo (ti consiglio di vedere anche Lc. 14,33), per seguirlo fino alla croce, certamente, umanamente è impensabile.
Ma non è questa la conclusione a cui dobbiamo giungere, ma a capire che il nostro cammino, fatto in quel modo, SI REALIZZA IN VISTA DI UN BENE MAGGIORE.
Perché, mai dobbiamo dimenticare che, quando Dio ci chiede qualcosa, lo fa in vista del meglio.
Egli non si lascia mai vincere in generosità, ma perché ci vuole bene, alla fine ci accoglie nel suo amore e nella sua gioia.
E ogni nostra rinuncia è mai fine a sé stessa, ma sempre lo è in vista di una realizzazione più grande: INFATTI, QUANDO DIO CI AMA, NOI DOBBIAMO LASCIARCI ATTRARRE DAL SUO AMORE, SAPENDO CHE SOLO IN LUI È LA NOSTRA GIOIA E LA NOSTRA FELICITÀ.
Una cosa è certa: seguendo senza alcuna riserva Gesù, e restandogli fedeli, ci procuriamo la salvezza eterna.
Bisogna però, assolutamente chiarire che Gesù non esige da tutti una rinuncia tanto radicale.
Da nessuno esige l’impossibile, ma chiama comunque ciascuno di noi sul suo cammino.
Fratelli e Sorelle, la più grande “rinuncia” chiesta a tutti, È UN AMORE PIÙ GRANDE, AL QUALE SIAMO TUTTI CHIAMATI.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!