28.12.2023 – GIOVEDI’ SANTI INNOCENTI – MATTEO 2,13-18 “Erode mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 2,13-18
+ I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più». Parola del Signore
Mediti…AMO
Le voci delle piccole vittime della violenza di ogni tempo e di ogni luogo oggi si fanno sentire forte grazie alla celebrazione dei Santi Innocenti Martiri.
Che sono i bimbi uccisi per volere, crudele, del re Erode, nel tentativo di eliminare il Divino Infante Gesù:
- «Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: “Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più”» (Mt 2, 15-18).
Nel loro dolore c’è la sofferenza di tutti quei piccoli che ancora oggi pagano l’egoismo degli adulti.
La scena proposta dalla liturgia oggi colpisce al cuore: il re della Giudea, spaventato da ciò che Gesù avrebbe potuto diventare, ovvero un nuovo “sovrano” come annunciato dai Magi, decise di far uccidere tutti i bambini nati alla stessa epoca.
La provocazione è ancora attuale: gli adulti oggi sono pronti a lasciare che le nuove generazioni diventino ciò a cui sono chiamate o preferiscono soffocare il loro destino per evitare ogni “rischio”?
Credere significa anche dare credito al futuro, affidarsi totalmente a un neonato inerme, nato in una “periferia” e adagiato in una mangiatoia.
Da Betlemme si scorge, su una collina, una fortezza in rovina: si tratta della tomba del re Erode.
Il luogo di nascita di Cristo, invece, era un’umile grotta.
Questi due diversi luoghi ben caratterizzano i due diversi re; dobbiamo scegliere tra loro: l’uno era superbo e crudele, l’altro mite e umile.
Erode cercava di eliminare ogni rivale, tanto che nemmeno la sua stessa famiglia era al riparo.
Di conseguenza, il suo cuore, indurito da lunghi anni trascorsi nel peccato, non provò pietà alcuna per la sofferenza di bambini innocenti, che oggi commemoriamo.
La loro morte ci pone di fronte a un paradosso: ESSI SONO MORTI AL POSTO DI CRISTO, VENUTO A MORIRE PER LORO!
Possiamo dunque essere sicuri che, nonostante non avessero bisogno di perdono, i santi Innocenti, che hanno perso la loro giovane vita per Cristo e per il suo vangelo, sono stati fra i primi a entrare nella gioia della vita eterna.
Per imitare dunque i santi Innocenti, che per primi, a loro volta, come ho già detto, hanno imitato Cristo, preannunciandone la Morte, noi, che così innocenti non siamo, necessitiamo di una rinnovata INFUSIONE DI GRAZIA che rinnovi, “ri-crei” le nostre anime nell’unione costante al Signore Gesù.
SIANO I SACRAMENTI LE MEDICINE CONTRO LE NOSTRE MALATTIE SPIRITUALI.
SIA LA PREGHIERA IL FARMACO CONTRO LA NOSTRA MISERIA INTERIORE.
SIA LA CARITÀ ARDENTE L’ARMA CON CUI COMBATTERE LO SPIRITO DEL MONDO E RENDERE COSÌ TESTIMONIANZA A CRISTO, RE DEI RE.
I santi Innocenti, senza parlare, hanno confessato Cristo con la vita: a noi sta di usare ogni nostra facoltà per andare nella medesima direzione.
Se oggi sempre più aspra sembra la battaglia contro il Regno di Cristo, lasciamo risuonare in noi le parole che Gesù ha consegnato agli apostoli prima di ascendere al cielo:
- «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20).
Una battaglia che si sta compiendo SENZA NESSUN SENSO LOGICO, in tutti gli ambiti, compreso quello religioso.
Si usano a sproposito termini come INCLUSIONE, PARI OPPORTUNITA’ TRA RELIGIONI, SENSO DI OFFESA CHE DERIVA DA UN SIMBOLO CHE VIENE ESPOSTO.
E SI STRUMENTALIZZA POLITICAMENTE TUTTO CIO’ PERCHE’ TURBIAMO LE COSCIENZE COLLETTIVE.
ALLORA IN NOME DI UNA NON BEN INDIVIDUALA “LAICITA’ DELLO STATO”, DOVREMMO RINUNCIARE ALLA NOSTRA IDENTITA’ DI POPOLO CRISTIANO, EVITANDO VERGOGNOSAMENTE DI TESTIMONIARE LA BELLEZZA DI ESSERE CRISTIANI E FIGLI DI UN COMUNE DIO, CHE E’ AMORE E PACE.
O PARLIAMO, SENZA SENSO, TIRANDO IN BALLO DEL PRESUNTO SESSISMO, DI PRESUNTO PATRIARCATO, PRESTANDO IL FIANCO A QUELLA TERRIBILE MACCHINA DI MENZOGNA, CHE E’ LA PROPAGANDA POLITICA, CHE TENDE, NON ALLA VERITA’ E ALLA PACIFICA COESIONE DEI POPOLI, MA ALLA REALIZZAZIONE DI UN BUON REGIME ELETTORALE.
Invece DOBBIAMO PARLARE DI CRISTO, PAROLA ETERNA DI DIO, E DI CIO’ CHE DIO HA FATTO PER NOI.
Non dimenticando tra l’altro, che l’Islam riconosce Gesù, chiamato ʿĪsā, come profeta (nabī) che prepara la venuta di Maometto.
Per essi, Gesù è anche Messaggero (rasūl), e Messia (al-Masih) e musulmano, cioè sottomesso alla volontà di Dio.
Gesù è menzionato diverse volte nel Corano oltre che nella tradizione islamica, con il nome di “Gesù figlio di Maria” (in arabo ʿĪsā ibn Maryam).
Il Corano si riferisce a Gesù con la formula “il messaggero di Dio” o “la parola di Dio” oltre che Messia e figlio di Maria.
Quindi nominarlo, per loro, non costituisce alcuna offesa.
INVECE DI FARE BECERA POLITICA IGNORANTE, dovremmo prendere esempio da Nazioni un cui, le religioni e le rispettive identità, COABITANO PACIFICAMENTE E NEL RECIPROCO RISPETTO, PERCHE’ PREVALE L’IDENTITA’ DI “POPOLO E NAZIONE”, CON LE PROPRIE CARATTERISTICHE.
MA COSI’ NON E’, PURTROPPO.
Fratelli e Sorelle, purtroppo questo brano del Vangelo non è rimasto là, relegato nel passato, ma ha attraversato i secoli e si è fermato, ingigantito, come abbiamo visto poc’anzi, dalle considerazioni che ho fatto, nel nostro presente e sarà sempre più presente nel futuro.
Ancora nel terzo millennio, in tante parti della terra, in modo nuovo, il pensiero di Erode, continua a imperversare tragicamente, PERCHÈ IL MONDO HA PAURA DI CRISTO E DELLA SUA PAROLA.
E perciò cerca di emarginarla e, quando non ci riesce, la combatte.
Tutto questo perchè il MONDO HA PAURA DEL VANGELO, PAROLA SCOMODA, CHE CHIEDE DI RISPONDERE ALL’ODIO CON AMORE, AL QUIETO VIVERE CON L’ATTIVA PARTECIPAZIONE, ALLA CHIUSURA EGOISTICA CON LA SOLIDARIETÀ.
Se scegliamo di essere cristiani, non possiamo dimenticare questa lotta, che VA COMBATTUTA CON L’ONESTA’ INTELLETTUALE, LA FEDE E CON AMORE VERSO L’UNICA VERITA’, CHE E’ DIO.
C’è bisogno che gli uomini e le donne del nostro tempo ne divengano sempre più consapevoli e uniscano le loro forze per opporsi a questo scandalo intollerabile.
Dobbiamo amaramente considerare che fin dall’inizio della sua vita terrena, Gesù trova chi lo combatte, chi tenta di distruggerlo e con lui di frenare il disegno di salvezza che Dio offre a tutti gli uomini.
La nascita del Redentore mette -purtroppo- in luce che nel mondo vi sono due storie:
- quella di Dio, che passa per l’umiltà e il nascondimento di Betlemme. Essa è una storia che passa inosservata, di cui nessuno se ne accorge. Io credo fermamente che, se la televisione, se fosse esistita, non avrebbe dedicato nessuna attenzione a questo evento.
- e quella degli uomini, che è una storia segnata dalla violenza e dall’odio, dal tentativo di dominio dell’uomo sull’uomo. È una storia che si ripete con detestabile tragicità in ogni epoca secondo un copione scritto dal “principe delle tenebre”, cambiano solo i personaggi: ieri era Erode, oggi i confusionari…. un domani solo Dio sa chi e che cosa…
Il Salmo 123 (“…il nostro aiuto è nel nome del Signore”) rammenta ai figli d’Israele che se non ci fosse stato l’aiuto del Signore, i nemici se li sarebbero inghiottiti vivi, travolti e sommersi come dall’impeto di un torrente…
La comunione con Dio non può essere solo un concetto teorico ma ha delle implicazioni concrete e visibili nella vita del credente, CHE PREVEDONO LA TESTIMONIANZA DI FEDE.
Quindi, il comportamento di ogni uomo, non può essere scisso dalla personale confessione di fede, ma deve rispecchiare la nuova vita di Cristo nel credente.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!