28.10.2023 – SABATO SANTI SIMONE E GIUDA – LUCA 6,12-19 “…tutta la folla cercava di toccarlo”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo LUCA 6,12-19

+ In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti. Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Il 28 di ottobre la Chiesa commemora la festa liturgica di Simone e Giuda Taddeo, due apostoli scelti da Gesù per predicare e diffondere il suo messaggio a tutti i popoli del mondo, di cui sappiamo ben poco.

Sono nominati solo alla fine della lista dei Dodici.

Come se le loro vite, le loro esperienze fossero poco significative rispetto alla grande testimonianza data al Signore.

Siamo abituati, nel nostro tempo, a dover combattere per emergere dall’anonimato.

È splendido pensare a delle persone che, invece, non hanno voglia di apparire, mettendosi in secondo piano rispetto alla grandezza del messaggio che portano

Essi vengono festeggiati lo stesso giorno perché, secondo alcune fonti, nell’anno 107 sarebbero stati uccisi insieme in Persia, durante la persecuzione dei cristiani, sotto il dominio dell’imperatore romano Traiano (e Simone, alla sua morte, avrebbe avuto la bella età di 120 anni).

San SIMONE

Simone viene chiamato lo Zelota perché si crede facesse parte di un gruppo di fedeli alla religione ebraica chiamati Zeloti, oppositori degli invasori romani.

Viene chiamato anche il Cananeo perché nativo di Cana in Galilea.

Si crede che Simone, dopo la resurrezione e l’ascensione del Cristo in Cielo, abbia visitato l’Egitto, la Mesopotamia e la Persia per predicare il Vangelo, la pace e l’amore tra gli uomini e che sia stato il vescovo di Gerusalemme, dal 62 al 107, fino alla sua morte.

Subì un martirio particolarmente cruento. Il suo corpo fu fatto a pezzi con una sega. Per questo è raffigurato con questo attrezzo ed è patrono dei boscaioli e taglialegna.

San GIUDA TADDEO

L’altro apostolo, Giuda, viene chiamato anche Taddeo che in aramaico significa “buono, magnanimo”.

Giuda Taddeo non è da confondere con l’altro apostolo Giuda l’Iscariota, colui che tradisce Gesù per trenta denari.

I Vangeli narrano che Giuda Taddeo è l’apostolo che, nell’ultima cena con il Figlio di Dio prima della sua crocifissione, domanda al Maestro perché Gesù risorto si manifesterà solo a loro e non al mondo intero.

Gesù risponde che l’uomo è libero di amare Dio e di osservare la sua Parola e Dio amerà l’uomo e prenderà dimora presso di lui. La risposta di Gesù è che «Dio si manifesta a chi lo ama».

Anche Giuda Taddeo, come Simone e tutti gli altri apostoli, così come aveva detto loro di fare il Messia, si mette in cammino senza denaro né altro bagaglio assieme a Simone.

Di villaggio in villaggio, Giuda Taddeo racconta la vita del Messia, quello che ha visto, i miracoli da lui compiuti, le sue parabole, i suoi insegnamenti.

Gli apostoli esercitano con gioia e impegno la missione affidata loro da Gesù: battezzano, compiono miracoli di guarigione, cacciano la malvagità dal cuore degli uomini.

Come Simone, egli è venerato come martire, ma non conosciamo le circostanze della sua morte.

Secondo gli Atti degli Apostoli, però, sappiamo che gli apostoli furono testimoni della resurrezione, e questa è la gloria maggiore dell’apostolo e di ogni discepolo di Gesù.

Simone lo Zelota o il Cananeo è protettore di pescatori, muratori, fabbricanti e commercianti di pellami. Giuda Taddeo viene invocato per i casi disperati.

Alcune reliquie dei due santi sono custodite nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

La loro festa il 28 ottobre è ricordata dal calendario geronimiano (sec. VI). In questo stesso giorno si celebra a Roma fin dal sec. IX.

Ma veniamo al testo evangelico odierno.

Il vangelo di oggi ci parla di due fatti:

  1. ci descrive la scelta dei dodici apostoli (Lc 6,12-16)
  2. ci informa che, una folla immensa, voleva incontrare Gesù per ascoltarlo, toccarlo ed essere guarita (Lc 6,17-19).

Prima della scelta definitiva dei dodici apostoli, Gesù sale sulla montagna e vi trascorre una notte intera in preghiera.

Prega per sapere chi scegliere e sceglie i Dodici, i cui nomi sono registrati nei vangeli.

La chiamata degli apostoli è sottolineata da tre verbi (v.13):

  • li chiama a sé: solo se c’è un rapporto personale con Gesù sarà possibile seguirlo;
  • li sceglie: ha bisogno che stiano con lui, la sua opera Gesù la fa con gli uomini, per gli uomini, ma non ci dice i criteri adottati per questa scelta;
  • li chiama per nome: li riconosce, uno a uno, con la loro diversa personalità, c’è anche chi lo tradirà, il gruppo non è esente da contraddizioni profonde.

E dà loro il titolo di apostolo, che significa “inviato”, missionario.

I Dodici sono stati chiamati a svolgere una missione, la stessa missione che Gesù ha ricevuto dal Padre (Gv 20,21).

Marco concretizza questa missione e dice che Gesù li chiamò per stare con lui e mandarli in missione (Mc 3,14).

E il vangelo ci comunica anche, con piccole differenze, i nomi dei Dodici, che sono uguali nei vangeli di Matteo (Mt 10,2-4), Marco (Mc 3,16-19) e Luca (Lc 6,14-16).

Gran parte di questi nomi vengono dall’Antico Testamento:

  • Simeone è il nome di uno dei figli del patriarca Giacobbe (Gn 29,33).
  • Giacomo è il nome stesso di Giacobbe (Gen 25,26).
  • Giuda è il nome dell’altro figlio di Giacobbe (Gen 35,23).
  • Matteo anche aveva il nome di Levi (Mc 2,14), l’altro figlio di Giacobbe (Gen 35,23).
  • Dei dodici apostoli, sette hanno il nome che viene dal tempo dei patriarchi: due volte Simone, due volte Giacomo, due volte Giuda, ed una volta Levi.

Troppe volte, leggendo l’elenco, verrebbe da chiedersi: forse Gesù era assonnato dopo la notte di preghiera, visto che razza di gente ha scelto?

Nessuno di noi, credetemi, sarebbe riuscito a mettere insieme gente così diversa.

Intellettuali come Giovanni con pescatori come Pietro, pubblici peccatori come Matteo il pubblicano con fedeli farisei come Bartolomeo, conservatori come Giacomo con aspiranti terroristi come Simone lo zelota, che oggi ricordiamo come santo.

E tra gli zeloti: una setta segreta che voleva, con l’uso della violenza, liberare Israele dall’occupazione romana.

Ognuno che vi apparteneva, con sé abitualmente portava un coltello per uccidere qualche romano. E tra le loro fila, probabilmente, si schierava Barabba.

Tra i dodici, Gesù sceglie anche un violento, un aspirante terrorista, che però diventerà santo.

Simone, infatti, verrà come perforato dall’umiltà e la remissività del Maestro, capirà che l’amore è più forte e devastante della violenza.

Fidiamoci allora della scelta del Signore Gesù, e ricordiamocelo quando vorremmo far diventare le nostre comunità, un club di persone devote e buone, SCELTE SOLO TRA I BUONI CRISTIANI.

Se così fosse, avremmo dimenticato che non ci siamo scelti.

Ma è Dio che ci ha scelto e l’unica cosa che davvero ci lega è la grande passione verso il Maestro.

La Chiesa, popolo dei discepoli del Signore, scuola di vangelo, non raccoglie bravi ragazzi, ma raccatta chiunque si lasci chiamare, e si lasci amare.

E IO NON DIMENTICO CHE HA RACCATTATO ANCHE ME, POVERO E ULTIMO DEI DIACONI.

Ma torniamo un attimo ai nomi, che rivelano la saggezza e la pedagogia DELLA GENTE DI UNA VOLTA.

Mediante i nomi dei patriarchi e delle “matriarche”, dati ai figli ed alle figlie, la gente mantenne viva la tradizione degli antichi ed aiutò i propri figli a non perdere l’identità, NEL POPOLO DI ISRAELE, PERIMA, E NEL CRISTIANESIMO, POI.

Oggi purtroppo non è più così, preferendo Azzurra, Giada, Mia, Gioia, Aura, Iris, Selene, Ermes, Eros.

E chi più ne ha ne metta…

Anche attraverso l’uso del nome CRISTIANO, acquistiamo UNA IDENTITA’ CRISTIANA, ENTRIAMO A FAR PARTE DELLA CHIESA, comunità dei FIGLI DI DIO, e la nostra custodia viene affidata, nella preghiera, ad un patriarca, ad un santo, ad un angelo, e così via.

E il nostro NOME VIENE SCRITTO “SUL PALMO DELLA MANO DI DIO”.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!