28.09.2023 – GIOVEDI’ XXV SETTIMANA P.A A – LUCA 9,7-9 “Giovanni, l’ho fatto decapitare io”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo LUCA 9,7-9

del Signore

Mediti…AMO

Egli cerca di farsi un’idea su tale attività raccogliendo le opinioni correnti tra il popolo su Gesù che, tra l’altro, pensa possa essere Giovanni il Battista risorto dai morti, ucciso proprio da Erode al quale rimproverava la condotta perversa contraria alla Legge di Dio.

uno degli antichi profeti” tornato in vita.

Proprio Erode, che confessa apertamente di averlo fatto decapitare in carcere (Marco 6,17-29 e Matteo 14,3-12), esclude categoricamente che Gesù sia in realtà Giovanni tornato in quale modo in vita.

chi è dunque costui?” (v. 9) che lo spinge a cercare di conoscerlo e di incontrarlo, cosa questa che si verificherà nell’ora tragica della passione del Signore, allorché il governatore romano Ponzio Pilato, avendo appreso la provenienza di Gesù dalla Galilea, lo manderà proprio a Erode che di quella terra era il “re” (Luca 23,6-10).

Chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?” E’ la domanda di Erode che attraversa i secoli e dalla quale nessuno può sottrarsi.

”. È interessante questa nota che il narratore offre al lettore.

Erode vuole vedere, qualcuno ha scritto che egli è curioso ma noi sappiamo bene che egli ha paura.

Ricordate, il padre di Erode, cosa chiede ai Magi?

”.

Quanta falsità in queste parole, Erode padre e adesso Erode figlio, sono accomunati dallo stesso falso desiderio di ricerca e di voler vedere Gesù.

In realtà non voglio vedere, non voglio cercare perché la menzogna si è impadronita del loro cuore. Loro vorrebbero distruggere perché si sentono minacciati.

Il potere è così quando si sente minacciato cerca le vie di distruzione.

Bisogna anche dire che la confusione di Erode nasce anche dal sentire tante e contrastanti risposte riguardo Gesù: per alcuni egli è Giovanni Battista, risuscitato dai morti, per altri Elia, per altri ancora uno dei profeti.

Sono le stesse risposte che daranno gli apostoli a Gesù (9,19).

Opinioni più che lusinghiere, Gesù viene accostato ad alcuni grandi personaggi della storia antica e recente.

Ma la sua vera identità rimane avvolta nell’ombra, il mistero non può essere ancora rischiarato.

Tanti provano a dire qualcosa, ma rimangono ancorati alla storia, cercano di leggere la figura di Gesù sullo sfondo del passato, cioè a partire da ciò che sanno.

UNA VIA RAGIONEVOLE MA PER SUA NATURA INCAPACE DI COMPRENDERE LA NOVITÀ DI DIO. GESÙ RAPPRESENTA QUALCOSA DI RADICALMENTE NUOVO RISPETTO ALLA STORIA.

Giovanni l’ho fatto decapitare io”.

E la risurrezione gli appare come un’ipotesi del tutto fantasiosa.

Anche per noi è lo stesso.

Spesso ci basiamo unicamente sulle nostre forze, E il pensiero di potercela fare sempre da soli, di poter raddrizzare la nostra vita tirando un bel respiro e via in apnea… è, in fondo, un pensiero illusorio.

E ci fa anche male, perché ci fa sentire sempre più soli.

Se infatti non scopriamo l’identità di Gesù, e se non lo accogliamo come “luce del mondo”, non possiamo dare risposta agli interrogativi essenziali dell’umana esistenza, non possiamo spiegare il significato della nascita e della morte, della gioia e della sofferenza, dell’amore e del dolore e il nostro posto nella Creazione.

Meno male che la curiosità di Dio è maggiore della nostra. Egli infatti è curioso di capire cosa pensiamo, dove stiamo andando, in che modo stiamo costruendo la nostra vita.

Così scopriamo che la nostra ricerca di LUI nasce dalla sua ricerca, appassionata, innamorata, di ciascuno di noi.

Fratelli e Sorelle, possiamo cacciare tutti i profeti dalla nostra anima, e decapitarli.

Possiamo irridere a tutto ciò che ci richiama alla santità e alla verità intorbidendo le acque, nascondendoci dietro la libertà intesa come “libertà” delle emozioni.

Possiamo fare come Erode, archiviare la scomoda pratica del Battista, dietro la menzogna e la confusione.

Ma succede, come è successo a questo insignificante, piccolo sovrano, dobbiamo capire che saremo sempre TRAVOLTI DALLA PAROLA INFUOCATA DEL PROFETA, CHE, COMUNQUE CI RAGGIUNGE IN ALTRO MODO.

Ora è Gesù che parla come lui, ora è il Nazareno a disturbare i sonni inquieti del dittatore.

.”

No, la profezia non può essere spenta. Possiamo uccidere i profeti, ridicolizzarli, ignorarli ma la profezia non può finire.

Mai dobbiamo dimenticare che per conoscere veramente Gesù bisogna parlare con LUI, dialogare con LUI mentre lo seguiamo SULLA SUA STRADA

Non sulla nostra.

È la sequela, andare con lui, camminare con lui, percorrere le sue strade.

E mentre si cammina con lui, si conosce Gesù con il linguaggio dell’azione.

Se tu conosci Gesù con i linguaggi della mente, del cuore, dell’azione, allora puoi dire di conoscere Gesù.

Fare questo tipo di conoscenza comporta però il coinvolgimento personale.

Perchè non si può conoscere Gesù, senza coinvolgersi con lui, senza compromettere la nostra vita la vita per LUI.

Dunque per conoscerlo davvero è necessario leggere quello che la Chiesa dice di LUI, parlare con LUI nella preghiera e camminare nella sua strada con LUI.

QUESTA È LA STRADA E OGNUNO DEVE FARE LA SUA SCELTA.

Erode ci insegna che il peccato non paga, e quello che sembrava un ultimo atto per Erode si rivela invece una grossa illusione di felicità.

Schiavo del sesso, del potere, del peccato in tutte le sue forme, deve però fare i conti con la sua coscienza, ed anche se non ha fede, fosse solo per superstizione, ha paura di ritrovarsi faccia a faccia con il suo peccato.

cercava di vederlo”, era sicuramente dettato dalla paura di trovarsi davanti un fantasma, non certo ad una apertura verso il voler conoscere Gesù, anche lui come il padre Erode il Grande, aveva paura di quello che si diceva di Gesù, forse gli era stata trasmessa proprio dal padre che non si era dato pace per non aver ucciso il piccolo Gesù.

Anche i tre Magi “volevano vedere” il Bambino subito dopo la nascita, essi avevano motivi molto più elevati rispetto a Erode.

La ricerca in questi due casi di vedere Gesù nasce da diversi motivi, quello dei pagani Magi era nobile perchè volevano adorare il Messia, quello di Erode, era un motivo assolutamente discutibile.

Nel piano di Dio la nostra salvezza consiste precisamente nel “vedere il Cristo” e nel riconoscerlo come il termine primo ed ultimo della nostra speranza.

Questo desiderio di vedere il Cristo, Dio l’ha nascosto nel cuore di ogni uomo.

Cercando la verità, la pace, la giustizia nella vita, cercando l’amore vicendevole, la liberazione dai mali che incombono su di noi, noi cerchiamo la nostra salvezza, anche quando non sappiamo
ancora che la nostra salvezza è già stata incarnata da Dio nel suo Unigenito Figlio, il Salvatore.

Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

..…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!