27.07.2023 – GIOVEDI’ XVI SETTIMANA P.A. A – MATTEO 13,10-17 “…Beati invece i vostri occhi perché vedono”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MATTEO 13,10-17

+ In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!». Parola del Signore

Mediti…AMO

Il Capitolo 13 parla del Discorso delle Parabole. Seguendo il testo di Marco (Mc 4,1-34), Matteo omette la parabola del seme che germina solo (Mc 4,26-29), e si sofferma sulla discussione del perché delle parabole (Mt 13,10-17) aggiungendo la parabola del grano e della zizzania (Mt 13,24-30), del lievito (Mt 13,33), del tesoro (Mt 13,44), della perla (Mt 13,45-46) e della rete (Mt 13,47-50).

Insieme alle parabole del seminatore (Mt 13,4-11) e del grano di senape (Mt 13,31-32), sono in tutto sette parabole Discorso delle Parabole (Mt 13,1-50).

Fratelli e Sorelle, questo il dato scritturistico. Ma ora cerchiamo di capire bene.

L’opera di Dio è misteriosa, ma si manifesta se gliela lasciamo compiere.

Per questo Gesù, spesso, parla in parabole. Perché usando questa tipologia narrativa, comunica con discrezione, stimolando il desiderio di approfondire, di domandare, di cercare insieme a Lui e ai fratelli.

E ci dice “…beati i nostri occhi perché vedono, le nostre orecchie perché odono”.

Le parabole sono un nuovo modo di parlare al popolo di Dio. 

La gente rimaneva impressionata dal modo che Gesù aveva di insegnare “…un nuovo insegnamento! Dato con autorità! Diverso dagli scribi!” (Mc 7,28).

Gesù aveva una capacità assai grande di usare immagini molto semplici per paragonare le cose di Dio con le cose della vita che la gente sapeva e sperimentava nella lotta di ogni giorno per sopravvivere.

Perché il Maestro sapeva stare dentro la vita della gente, e sapeva stare dentro le cose di Dio, del Regno di Dio.

In alcune parabole succedono cose che non avvengono generalmente nella vita.

Per esempio, quando si è mai visto che un pastore che ha cento pecore, abbandona il gregge delle 99 per andare alla ricerca della pecorella perduta? (Lc 15,4)

Dove si è mai visto un padre che accoglie con gioia e con festa il figlio che ha sperperato tutti i suoi beni, senza dirgli una parola di rimprovero? (Lc 15,20-24)

Quando si è mai visto che un samaritano è migliore di un levita e di un sacerdote? (Lc 10,29-37).

La parabola fa pensare. Conduce la persona a entrare nella storia partendo dalla sua esperienza di vita.

Fa sì che la nostra esperienza ci spinga a scoprire che Dio è presente nella nostra vita di ogni giorno.

La parabola è una forma partecipativa di insegnare e di educare.

Non cambia tutto in un minuto. Non fa sapere, fa scoprire.

La parabola cambia lo sguardo, rende contemplativa la persona che l’ascolta, la aiuta a osservare la realtà.

Ecco la novità dell’insegnamento delle parabole di Gesù, diverso da quello dei dottori che insegnavano che Dio si manifesta solamente nell’osservanza della legge.

Per Gesù “...il Regno non è frutto dell’osservanza della legge. Il Regno è presente in mezzo a voi!” (Lc 17,21).

Purtroppo chi ascoltava non sempre capiva.

E questo ci fa capire che la proposta di Dio è sempre discreta, nascosta nelle pieghe della nostra fragile quotidianità.

Le parabole usate da Gesù per spiegare i misteri del Regno assecondano e realizzano questa logica: partendo da immagini e situazioni ben conosciute dall’uditorio, il Maestro invita a identificarsi nei personaggi.

Così, siamo liberi di capire, liberi di aprire il cuore, liberi di assecondare o di rifiutare l’invito di Dio.

Ad esempio, noi, oggi, siamo qui a meditare la Parola perché, in un modo o nell’altro, abbiamo ascoltato la voce di Dio che sussurra al nostro cuore, lo abbiamo accolto.

E comprendiamo bene cosa intende il Maestro, quando ci fa capire che ci sono troppe persone che ascoltano distrattamente, troppe che leggono il vangelo come noi, SENZA LASCIARSI MINIMAMENTE SCALFIRE DALLA PAROLA CHE ASCOLTANO.

Ed ecco che allora noi siamo chiamati a lodare e ringraziare, in ogni istante, il Signore Dio, per lo splendido dono dell’ascolto che ci ha concesso, donandoci lo Spirito Santo.

E, il Paràclito, misteriosamente, è riuscito a far breccia nella durezza dei nostri cuori per aprirci alla visione di un mondo diverso, in cui possiamo leggere leggere la nostra storia.

Dio rispetta la nostra libertà, il nostro percorso, il nostro cammino, ci tratta da adulti, per cui sta a noi, accogliere, o meno, la sua chiamata alla vita dell’Eterno.

Ma vorrei analizzare anche un altro aspetto del testo, che è il LIBERO ARBITRIO, e mi rifaccio a questa frase “…a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato”.

E, QUI SUBITO, I DETRATTORI DELLA FEDE SUBITO ACCUSANO DIO DI PREFERENZE E PARZIALITÀ.

Vorrei ricordare a tutti che non è Gesù che sceglie in modo arbitrario chi riceve la luce e chi ne resta escluso.

LA FRONTIERA TRA LA FEDE E L’INCREDULITÀ NON È TRACCIATA DA DIO, MA DIPENDE DALLA RESPONSABILITÀ DI OGNI UOMO.

A voi è dato conoscere”, dice Gesù ai discepoli.

Ovvero, a voi che avete accolto il mio invito, a voi che avete scelto di seguirmi.

Ma a coloro che invece guardano con diffidenza, ascoltano ma non comprendono la Parola, pur guardando gli eventi, ma non riconoscendone la presenza di Dio, A QUESTI NON E’ DATO.

Sono come quelli che osservano dall’esterno un ristorante dove vengono serviti piatti raffinati e gustosi, ma evitano di entrare e mangiarli.

DIO SI È FATTO VICINO, VUOLE PARLARE A TUTTI E RIVELARSI AD OGNI UOMO MA NON IMPONE A NESSUNO LA SUA PRESENZA, LA LUCE SPLENDE MA NON TUTTI L’ACCOLGONO.

Nelle crepe Dio è celato e attende”, scrive Jorge L. Borges.

Non tutti sono disposti a credere, anzi molti hanno paura di credere.

E tra questi ultimi anche molti che si considerano credenti.

Scriveva Blaise Pascal (1623-1642):

Esistono tre categorie di individui:

  1. quelli che servono Dio dopo averlo cercato;

  2. quelli che si sforzano di cercarlo senza ancora trovarlo;

  3. quelli che vivono senza cercarlo e senza averlo trovato.

I primi sono ragionevoli e felici, gli ultimi sono pazzi e infelici, quelli di mezzo sono infelici e ragionevoli” (Pensieri, 257).

Come vi ho già detto, A NOI LA SCELTA.

E, di fronte ad essa, possiamo scegliere se affidarci a quel salto umanizzante per i nostri occhi e per le nostre orecchie, che ci fanno passare:

  • dal guardare al vedere,

  • Non a caso i miracoli di Gesù agiscono su occhi e orecchie, e sulle gambe, per metterci in condizione di tornare a camminare in autonomia.

    È UNA NOSTRA SCELTA, quella di fare buon uso dei mezzi che hai: ascolto della Sua Parola è VITA, povertà è buon uso dei beni, obbedienza è buon uso della volontà.

    Allora, nello Spirito di libertà che ci è donato, nel nostro LIBERO ARBITRIO, SIAMO NOI A SCEGLIERE SE SCARTARE IL PACCO REGALO DELLA PARABOLA E ANDARE A FONDO NELLA SUA VERITÀ PER LA NOSTRA VITA.

    E, se abbiamo almeno un poco di coraggio per farlo, Dio ci darà VITA IN ABBONDANZA.

    Ragioniamoci sopra…

    Il Signore IDDIO ti Benedica

    E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

    e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

    Sia Lodato Gesù, il Cristo!