“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 23,13-22
+ In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». Parola del Signore
Mediti…AMO
Da queste poche righe, noi scopriamo il clima religioso in cui Gesù è cresciuto e, le controversie meschine a cui è stato posto di fronte.
Certo il Signore riduce al nulla le meschinità che lo circondano.
Che profonda differenza fra il suo mettersi al servizio del prossimo, fra il suo offrirsi quotidianamente e, ben presto, fra la sua passione… e questi uomini senza religione.
E il Signore Gesù “maledice”, cioè “dice il male”, ovvero non esita a PARLARE DI CIO’ CHE RAPPRESENTA IL MALE NEL CUORE DELL’UOMO.
In questo “Guai a voi” non ci si deve limitare a vedere una semplice protesta, un sospiro d’impotenza di fronte a un comportamento deplorevole.
Il senso del “guai a voi!” è, come dire “…ahimè per voi!”.
Non esprime una minaccia, ma grida il nostro dolore per la situazione in cui versa il nostro fratello.
E’ un’espressione di sincero amore, non di aggressività né tanto meno di cattiveria, essendo, in buona sostanza, un lamento.
L’ipocrisia è la differenza tra l’essere e l’apparire, il non riconoscere l’ordine dei valori, ciò che è più importante e ciò che lo è meno, ciò che è centrale e ciò che è periferico.
L’immagine del chiudere presuppone che essi siano i detentori del potere delle chiavi, ossia che possiedano l’autorità dell’insegnamento.
Essi, servendosi della propria autorità, sbarrano agli uomini loro sottomessi l’accesso al regno dei cieli, impedendo l’accettazione del vangelo di Gesù.
Fratelli e Sorelle, è una pagina sorprendente, perché siamo abituati all’immagine di una misericordia che assolve tutti.
I profeti invece annunciano che Dio non può restare indifferente dinanzi al male, e con Gesù, accoglie con amore i peccatori, MA CONDANNA CON DETERMINAZIONE NON SOLO IL PECCATO MA, COME LEGGIAMO OGGI, ANCHE COLORO CHE SI FANNO PALADINI E INTERPRETI DEL MALE.
La formula “guai a voi” – che ritorna SETTE VOLTE in questo capitolo – rappresenta un giudizio severo, che sembra costituire una condanna senza appello.
Gesù non cerca di scusare i suoi avversari, anzi rincara la dose e accusa i farisei di essere ipocriti e ciechi, e affonda il colpo con una determinazione che forse sorprende anche i suoi oppositori.
Li chiama “ipocriti”: un appellativo che ritorna SEI VOLTE in questa pagina e che ci racconta che Ipocrita è colui che mette una maschera nel tentativo di nascondere la sua debolezza.
Ecco allora che, insieme a Gesù, bisogna smascherare il male, per cercare di aprire gli occhi agli uomini che, non ancora del tutto induriti, possono essere liberati dallo choc della verità.
È UN BELLISSIMO E RARO CASO IN CUI SI È INVITATI A FAR RICORSO ALLA FORZA DELL’INVETTIVA, STRUMENTO INSOSTITUIBILE QUANDO È AL SERVIZIO DELL’AMORE.
L’appellativo usato nel vangelo, “guide cieche”, evidenzia nuovamente la smania dei giudei di fare proseliti, e con questo appellativo, Matteo, probabilmente si riferisce all’attributo onorifico “guide di ciechi” che si dava ai missionari giudei (Rm 2,17-29):
- “17Ma se tu ti chiami Giudeo e ti riposi sicuro sulla Legge e metti il tuo vanto in Dio, 18ne conosci la volontà e, istruito dalla Legge, sai discernere ciò che è meglio, 19e sei convinto di essere guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, 20educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché nella Legge possiedi l’espressione della conoscenza e della verità… 21Ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? 22Tu che dici di non commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne derubi i templi? 23Tu che ti vanti della Legge, offendi Dio trasgredendo la Legge! 24Infatti sta scritto: Il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra tra le genti. 25Certo, la circoncisione è utile se osservi la Legge; ma, se trasgredisci la Legge, con la tua circoncisione sei un non circonciso. 26Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della Legge, la sua incirconcisione non sarà forse considerata come circoncisione? 27E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la Legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della Legge e la circoncisione, sei trasgressore della Legge. 28Giudeo, infatti, non è chi appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; la sua lode non viene dagli uomini, ma da Dio”.
Un’altra cosa ancora bisogna valutare… il “guai” del v. 16 riguarda anche l’abuso del giuramento, poichè si usavano diverse formule di giuramento, che avveniva per rispetto verso IL NOME SANTO DI DIO.
Per non pronunciarlo si giurava per il cielo, per Gerusalemme o per altro (Mt 5,34-35).
Probabilmente ne derivò la triste conseguenza che coloro che giuravano il falso, quando erano scoperti, replicavano di non aver giurato per Dio e quindi non erano tenuti a mantenere il giuramento.
Gesù non approva questa consuetudine usata nel giuramento, che è blasfema espressione di stoltezza e di cecità.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!