26.06.2023 – LUNEDI’ XII SETTIMANA P.A. A – MATTEO 7,1-5 “…ipocrita”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG

Dal Vangelo secondo MATTEO 7,1-5

Mediti…AMO

Il vissuto comunitario del vangelo (Mt 7,1-12) e la prova essenziale.

La nuova proposta di vita in comunità abbraccia diversi aspetti:

  • non gettare le perle ai porci (Mt 7,6),

  • non aver paura di chiedere cose a Dio (Mt 7,7-11),

  • La prima condizione per una buona convivenza comunitaria è “non giudicare il fratello o la sorella”, ossia, eliminare i preconcetti che impediscono la convivenza trasparente.

    (Mt 5,48).

Veniamo da un passato in cui si giudicava con severità ogni atteggiamento, e il confine fra etica e pettegolezzo era molto labile.

Una severità che, pur partendo da buone intenzioni, finiva col far diventare il cristianesimo una religione intollerante e giudicante.

Oggi, in tempi di buonismo, si è passati ad un atteggiamento uguale e contrario. Tanto che siamo ormai certi che DIO È TALMENTE BUONO DA NON OCCUPARSI AFFATTO DEL NOSTRO COMPORTAMENTO.

COME SE LA FEDE E LA VITA CONCRETA NON AVESSERO PUNTI DI CONTATTO.

Come spesso accade, la verità sta nel mezzo: Dio non è un severo e implacabile giudice.

Ma, ovviamente, non lo possiamo ridurre assolutamente a un babbo Natale.

IL CRISTIANO, A MIO AVVISO, È CHIAMATO A GIUDICARE CON AMORE FRATERNO, SEMPRE.

E QUESTO PERCHÈ IL CRISTIANO DI CUI PARLA IL VANGELO È RESPONSABILE DEI PROPRI ATTI E DI QUELLI DEGLI ALTRI.

MA SI DEVE FERMARE A GIUDICARE QUESTI.

E DEVE FARLO SECONDO LA LOGICA DI DIO CHE VEDE SEMPRE LA PARTE POSITIVA E PROPOSITIVA, CHE VA IN CERCA DELLA PECORA PERDUTA, e che richiama alle proprie responsabilità COLUI CHE SBAGLIA.

Perché il Signore ci chiederà conto della salvezza di quel fratello che ha messo sulla nostra strada, affinché lo esortassimo a camminare sulla VIA DELLA VITA.

”.

Dio riesce ad essere nel contempo accogliente ed esigente per farci uscire dalle secche in cui areniamo la nostra santità.

Ecco allora fratelli e Sorelle quale deve essere IL DISCRIMINE: dobbiamo imparare da DIO A SAPER GIUDICARCI E A SAPER GIUDICARE, LASCIANDO DA PARTE, LA MALIZIA E LA MALAFEDE, CHE INVECE METTIAMO NEL GIUDIZIO QUOTIDIANO:

  • E, in questo senso,Gesù ci indica il percorso da compiere.

    FRATELLO”.

    Solo la fraternità VERA legittima il GIUDIZIO.

    Quella vera: non quella politica, in cui si misurano le forze, ma quella evangelica in cui si misura la sincerità.

    E, se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello.

    Che verbo stupendo, Fratelli e Sorelle: guadagnare un fratello.

    LA COSTRUZIONE, QUI ED ORA -HIC ET NUNC- DEL REGNO DI DIO.

    E questo potere di giudicare correttamente, di costruire il Regno di Dio, è il potere conferito a tutti i fratelli, DI DIVENTARE PRESENZA CHE DE-CREA IL MALE, CON GESTI CHE VENGONO DA DIO:

    • esortare il fratello perché si salvi, usando il giudizio corretto che nasce dal saper discernere tra il bene e il male, che magari gli altri non vedono,

    • perdonare i nemici,

    • trasfigurare il dolore,

    • immedesimarsi nel prossimo,

    Don Oreste Benzi, sacerdote riminese morto alcuni anni fa, tornato alla Casa del Padre in odore di santità, soleva spesso dire che L’UOMO NON È IL SUO ERRORE.

    Il non giudicare del Vangelo di oggi non significa spegnere l’intelligenza del raziocinio ed evitare di condannare il male.

    QUESTO ERRORE SAREBBE PIÙ’ ATROCE DEL PRIMO. ED HA UN NOME SPECIFICO: SI CHIAMA INDIFFERENZA.

    L’indifferenza annulla la responsabilità e la volontà, salvo poi accusare di tutto il destino.

    No il cristiano di cui parla il vangelo è responsabile dei propri atti e di quelli degli altri.

    MA SI DEVE FERMARE A GIUDICARE QUESTI.

    QUESTO SIGNIFICA NON GIUDICARE.

    A volte c’è il rischio che i cristiani, con la loro psicologia di dottori della Legge, spengano ciò che lo Spirito Santo accende nel cuore di un peccatore, di qualcuno che sta sulla soglia, di qualcuno che comincia ad avvertire la nostalgia di Dio.

    Che cosa dunque è veramente grave nella vita di un cristiano?

    È grave giudicare gli altri con intransigenza e livore, è grave e ipocrita condannare con forza e severità gli altri perché commettono atti che sovente proprio chi condanna compie a sua volta.

    È ancor più grave se dei comportamenti peccaminosi diventano mezzi di ricatto, di potere, di complicità, fino a condurre battaglie comuni contro “altri” sentiti come nemici.

    Chi non giudica non sarà giudicato, ma io credo che chi fa atti di misericordia, otterrà misericordia da Dio, ED IL PLAUSO PER AVER GIUDICATO NEL MODO GIUSTO, FACENDO DISCERNIMENTO TRA IL BENE E IL MALE ED AVENDO SALVATO IL FRATELLO CHE CI E’ MESSO ACCANTO.

    È in questa comprensione del Vangelo che papa Francesco ha detto all’episcopato brasiliano:

    • Ragioniamoci sopra…

      Il Signore IDDIO ti Benedica

      E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

      e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

      Sia Lodato Gesù, il Cristo!