26.02.2024 – LUNEDI’ 2’ SETTIMANA QUARESIMA B – LUCA 6,36-38 “Perdonate e sarete perdonati”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 6,36-38
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore
Mediti…AMO
I tre brevi versi del Vangelo di oggi (Lc 6,36-38) sono la parte finale di un breve discorso di Gesù (Lc 6,20-38).
Nella prima parte del discorso, si rivolge ai discepoli (Lc 6,20) ed ai ricchi (Lc 6,24) proclamando quattro beatitudini per i discepoli (Lc 6,20-23), e per i ricchi quattro maledizioni (Lc 6,20-26).
Nella seconda parte, si rivolge a tutti coloro che ascoltano (Lc 6,27), cioè, quella moltitudine immensa di poveri e malati, venuta da tutte le parti (Lc 6,17-19).
Le parole che rivolge a questa gente ed a tutti noi sono esigenti e difficili:
- amare i nemici (Lc 6,27),
- non maledirli (Lc 6,28),
- offrire l’altra guancia a chi ne schiaffeggia una e non reclamare se qualcuno prende ciò che è nostro (Lc 6,29).
E nei confronti di tutti Gesù ci chiama di nuovo ad imitare il Padre celeste, con l’essere misericordiosi.
E lo fa con una insistenza dolcissima, poiché noi tutti abbiamo esperienza della nostra miseria, e attraverso questa esperienza, possiamo capire cosa sia la misericordia.
Ma è una esigenza, quella di essere misericordiosi, che ha anche il suo rigore, poiché Gesù ci avverte che, vi è una esatta proporzione, tra la misericordia che esercitiamo nei confronti dei nostri fratelli e quella che riceveremo dal Padre.
Mai dobbiamo dimenticare che, ci ammonisce Gesù che, ALLA FINE, L’UNICA COSA CHE CONTA VERAMENTE, È LA MISERICORDIA.
Siamo figli di un PADRE colmo di ogni tenerezza e misericordia, di ogni attenzione e compassione.
Di un Dio che è la fonte di ogni perfezione, tra le quali, LA CAPACITA’ DI USARE MISERICORDIA, DI AVERE COMPASSIONE, DI ACCOGLIERE SEMPRE, CON GIOIA E SENZA STANCARSI MAI, QUEL FIGLIO CHE CONTINUAMENTE SI PERDE A CAUSA DEL PECCATO.
Ecco cosa è la MISERICORDIA DI DIO.
Essa si situa prima della fragilità delle persone, e con la forza del perdono ripara, annulla e previene ogni peccato.
Oltre ogni logica del “do ut des”, IL DONO PERFORMANTE DELLA MISERICORDIA RIGENERA L’ESISTENZA DEI CORPI E DELLE ANIME, PERCHÉ È COSTITUITA DALL’AMORE PURO DI DIO, CHE DONA LA VITA IN ABBONDANZA A TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’
Fratelli e Sorelle, vi siete mai resi conto con quanta bontà il Signore ci chiama ad essere misericordiosi?
Molte volte lungo i Vangeli troviamo questa insistenza di Gesù “…ciò che volete che gli uomini facciano a voi, voi fatelo a loro” (Lc 6,31 e anche Mt 7,12).
Già Matteo ci aveva invitato ad essere perfetti come il Padre celeste.
Ma dobbiamo fare bene attenzione, se vogliamo fare risultato!
Perchè il sentimento della misericordia è difficile, impegnativo, esigente e ci chiede di conoscere la miseria degli altri, per poi poterla guardare con gli occhi del cuore.
Perchè la miseria è patrimonio comune di ogni vita, di ogni essere umano.
E, mai come in questo tempo, il nostro mondo ha urgente bisogno di uomini e donne che sappiano capire il dolore che ogni uomo porta con sé, e che sappiano perdonare, come fa con noi il Padre Nostro.
Se guardiamo la storia della salvezza, vediamo che tutta la Rivelazione di Dio, è un incessante e instancabile amore per gli uomini: DIO È COME UN PADRE O COME UNA MADRE CHE AMA DI INSONDABILE AMORE E LO RIVERSA CON ABBONDANZA SU OGNI CREATURA.
E la morte di Gesù in croce È IL CULMINE DELLA STORIA D’AMORE DI DIO CON L’UOMO.
Un amore talmente grande che solo Dio lo può realizzare.
È evidente che, rapportato a questo amore che non ha misura, il nostro amore sempre sarà in difetto.
E quando Gesù ci chiede di essere misericordiosi come il Padre, Egli chiede ai suoi discepoli di diventare segno, di essere testimoni CREDIBILI della sua misericordia.
E la Chiesa DEVE essere SACRAMENTO DELLA MISERICORDIA DI DIO NEL MONDO, in ogni tempo e verso tutta l’umanità.
Ogni cristiano, pertanto, è chiamato ad essere testimone della misericordia, e in questo consiste il cammino di santità cristiana.
Pensiamo a quanti santi sono diventati misericordiosi perché si sono lasciati riempire il cuore dalla divina misericordia.
ESSI HANNO DATO CORPO ALL’AMORE DEL SIGNORE RIVERSANDOLO NELLE MOLTEPLICI NECESSITÀ DI UNA UMANITÀ SOFFERENTE.
E NEL RIFIORIRE DI TANTE FORME DI QUELLA CARITÀ, ESERCITATA DAI SANTI NEL CAMMINO DEI SECOLI, È POSSIBILE SCORGERE I RIFLESSI DEL VOLTO MISERICORDIOSO DI CRISTO.
Ecco perchè, da Dio, dobbiamo imparare come solo LUI riesca a guardarla senza scoraggiarsi, senza arrendersi, compatendo (cioè patendo assieme) chi vive quella situazione.
E, per aiutarci ad esercitarla, il Signore ci il modo giusto per esercitare la misericordia: non giudicare.
Allora, come prima opera quaresimale, imponiamoci di non giudicare mai, cercando di fare digiuno di quei giudizi spontanei che diamo così spesso, in parole o in pensieri.
Anche se siamo responsabili di qualcuno, non dobbiamo mai giudicare le sue intenzioni, che si annidano nel profondo del suo cuore, perchè noi sappiamo bene che il segreto del suo cuore non appartiene che a Dio.
Fratelli e Sorelle, sforziamoci sempre di assolvere, di scusare, di rimettere a ciascuno il suo debito; cerchiamo di perdonare sempre e, così facendo, possiamo essere certi che riceveremo, a nostra volta, il perdono del Padre.
È così che verrà il regno di Dio “…come in cielo così in terra”.
Misericordia e compassione non sono lassismo, un lasciar perdere, ma costituiscono quel sano e autentico desiderio di camminare insieme, superando ogni tenebra.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!