25 ottobre 2024 venerdi 29’ settimana p.a. B – LUCA 12,54-59 “Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?”
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 12,54-59
+ In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». Parola del Signore
Mediti…AMO
Gesù ci esorta a saper “leggere” i segni dei tempi.
Il lamento che Gesù rivolge all’uomo di tutti i tempi e a noi, è motivato dal fatto che l’uomo non mette impegno e diligenza per scoprire i segni del tempo della salvezza, al pari di quanto ne impiega per fare previsioni “meteo”.
I progressi nella scienza, vertiginosi in questo ultimo secolo, consentono agli uomini di scrutare sempre meglio i segni “tecnici” dei tempi.
Siamo all’era DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.
Pare che non esistano più barriere per l’intelligenza umana: SEMBRA CHE ORMAI SIAMO IN GRADO DI TROVARE LA SPIEGAZIONE DI TUTTO CIÒ CHE CI ACCADE INTORNO.
MA BEN SI BADI…. TRANNE CHE NEL BENE CHE NEL MALE, PERCHE’ IMPERANO IL POTERE, LA PREVARICAZIONE E IL DENARO, CHE CALPESTANO PERSINO LA DIGNITA’ DELL’UOMO.
E, purtroppo, ci siamo involuti, al punto tale che abbiamo nuovamente dato vita al fatto che “l’uomo è un lupo per l’uomo” «Homo homini lupus » [il cui precedente più antico si legge nel commediografo latino TITO MACCIO PLAUTO (255 aC) (“lupus est homo homini”, in Asinaria, a. II, sc. IV, v. 495)].
In misura diversa ciò accadeva anche ai tempi di Gesù; gli scribi e i farisei, i suoi avversari di sempre, cavillando e ragionando a modo loro, emanavano sentenze e si ritenevano depositari di quasi tutte le verità.
E qui giunge, solenne, il rimprovero del Signore «Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, ma questo tempo non sapete giudicarlo».
Monito che, come abbiamo detto, risuona anche per noi con grande attualità.
Anche oggi si vuol vedere tutto con un solo occhio, quello più debole e fallace della RAGIONE E SI RIFIUTA DI SCRUTARE GLI EVENTI CON L’OCCHIO DELLA FEDE.
Ci si priva così di rendere verace la nostra storia, non la si vuol vedere guidata e redenta da Dio, ma vogliamo ridurre tutto a una squallida cronaca di stile giornalistico, che ci affascina, soprattutto quando il TG GRONDA SANGUE UMANO: GUERRE FRATRICIDE, FEMMINICIDI, PARRICIDI, OMICIDI GRATUITI.
Ne siamo EBBRI.
Perchè, preferendo la signoria di satana, l’uomo rimane nella inevitabile condanna dei continui conflitti, che ostacolano la pace con Dio e tra gli uomini e la realizzazione, già qui ed ora, del Regno.
Ma Dio non si scoraggia e continua a parlare all’uomo attraverso la voce della sua coscienza, attraverso la voce dei suoi inviati, ma anche, e soprattutto, attraverso gli sviluppi e gli eventi della storia.
Questi ultimi sono i più trascurati ma, in realtà, sono i più sicuri.
ECCO PERCHÉ BISOGNA ESSERE PIÙ PERSPICACI E PIÙ ATTENTI, IN QUANTO LE PAROLE POSSONO INGANNARE, I FATTI NO.
L’uomo non ha saputo, o non ha voluto coglierli nella loro significazione, soprattutto nel tempo in cui il Signore era anche “fisicamente” presente in mezzo a noi, nella carne.
IL TEMPO DI GESÙ ERA IL MOMENTO CULMINANTE DELLA SALVEZZA, perché segnava la fine dei mali fisici e morali, delle oppressioni umane e diaboliche.
MAI COME “IN ILLO TEMPORE”, IN QUEL TEMPO, NON POTEVANO ESSERCI DUBBI CHE QUALCOSA DI NUOVO STAVA INIZIANDO NELLA STORIA UMANA.
La teologia dei segni dei tempi trova il suo inizio in questa pericope odierna del vangelo, che, purtroppo, dopo tanti secoli è ancora così poco capita e vissuta.
E IL MONDO CONTINUA LA SUA FOLLE CORSA, CON NOI “A BORDO”, CHE, CONOSCIAMO BENE CIÒ CHE È UTILE ALLA NOSTRA VITA ANIMALE, MA NON CIÒ CHE È NECESSARIO PER LA NOSTRA VITA ETERNA.
E’ una lezione molto importante anche per noi perché, se comprendiamo bene il tempo, comprendiamo anche, in qualche misura, le intenzioni di Dio.
Infatti, se tutta la storia è storia di Salvezza, ogni secolo, cioè ogni tempo è una pagina nuova di questo disegno del Dio che salva.
Si tratta dunque di essere molto attenti ai segni del nostro tempo, perché è attraverso questi segni che il Signore ci chiama a vivere, testimoniare e annunciare, nel nostro oggi, il suo Vangelo.
Indugiare in rimpianti dei tempi passati è stoltezza e perdita di tempo.
Così com’è dannoso vedere solo gli aspetti negativi di questo nostro tempo.
Si tratta invece d’investire tutti i propri talenti illuminati e potenziati dallo Spirito Santo per scorgere e leggere i segni del nostro tempo dando poi le risposte adeguate all’avvento del Regno, oggi.
Io per primo, lo devo ammettere… sì o Signore, faccio fatica a leggere i segni dei tempi, stento davvero a leggere ciò che sta accadendo alle nostre comunità e alla nostra società.
Ecco perché oggi, io, misero Diacono, chiederò il dono del discernimento per vivere questo tempo “in maniera degna della vocazione che ho ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza“, come dice Paolo di Tarso agli Efesini (Ef.4,1-6) perché, io ricordi sempre ciò che in Gesù unisce i cuori, e impari a lasciar cadere ciò che ci divide.
Cristo si scontra con la cecità. Gli uomini non riconoscono ciò che per lui è più evidente, cioè la certezza che il regno di Dio è vicino.
Eppure essi sanno guardare i segni del tempo.
Fratelli e Sorelle, per uscire da questa cecità non possiamo restare passivi, ma siamo chiamati a riconoscere la volontà di Dio e a incarnarla nella nostra esistenza umana, riconciliandoci con gli altri nel nostro cammino.
In questo modo noi prepariamo la venuta di Dio.
Ecco perché il Signore insiste: rifiutare la riconciliazione è come chiudere la porta del regno di Dio.
Un grande Patriarca, ATENAGORA, diceva:
- “Non si tratta di fare erudizione o dell’archeologia, ma di ritrovare la tradizione viva nell’oggi e di associare a questo compito artisti eminenti: uomini capaci di unire la contemplazione alla creatività, uomini talmente radicati nella fede che la bellezza scaturisca da loro come per sovrabbondanza.”
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!