25.06.2022 SABATO – CUORE IMMACOLATO DELLA BEATA VERGINE MARIA – LUCA 2,41-51 “…tuo padre ed io, angosciati ti cercavamo”.
… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…
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Dal Vangelo secondo LUCA 2,41-51
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzareth e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. Parola del Signore
Mediti…AMO
La chiesa cattolica festeggia oggi il Cuore Immacolato di Maria.
Dopo aver ricordato ieri la festa del Cuore di Gesù, oggi celebriamo il Cuore immacolato di Maria.
Il cuore, nel senso biblico, significa il centro della persona, soprattutto a livello spirituale: dal cuore sorgono i pensieri, gli affetti, i desideri, le aspirazioni.
Se il cuore è puro – come lo è stato quello di Maria – tutto diventa splendido e meraviglioso.
La memoria liturgica venne estesa a tutta la Chiesa nel 1944 da papa Pio XII.
La solennità è in ricordo della consacrazione al mondo del Cuore Immacolato di Maria compiuta da papa Pio XII il 31 ottobre 1942, in pieno clima bellico.
La consacrazione è avvenuta in seguito alla richiesta di Alexandrina Maria da Costa.
Il Cuore Immacolato di Maria è raffigurato circondato da una corona di fiori, immagine di purezza, e attraversato da una spada. In riferimento all’indescrivibile dolore che Maria provò per la morte di Gesù.
Profetato da Simeone alla Presentazione al Tempio.
L’origine di tale culto la ritroviamo nelle parole di Luca l’Evangelista.
Il Cuore di Maria spunta come un contenitore che custodisce beati ricordi.
Una traccia del culto la ritroviamo a Napoli dove nel 1640 San Giovanni Battista Eudes e la confraternita del Cuore di Maria, diffuse la devozione del Sacro Cuore di Gesù.
La devozione andò crescendo velocemente insieme a quella del Sacro Cuore di Gesù.
Dal secolo XVII molte famiglie religiose si dedicarono ad onorare questo Cuore adorabilissimo.
Il secolo scorso, fu l’inizio anche della devozione alla “medaglia miracolosa”.
Questa medaglia porta sul retro i due cuori di Gesù e di Maria.
Diventando oggetto di carattere “riparatorio” che questa devozione doveva prendere dopo le rivelazioni di Fatima.
Infatti la Madonna di Fatima, quando apparve ai tre pastorelli, disse “Per la salvezza dei peccatori Iddio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato, e se sarà fatto quanto io vi dirò, molte anime si salveranno”.
Chiedendo di pregare il Rosario quotidiano. Insegnò la preghiera “O Signore, è per vostro amore, per la conversione dei peccatori ed in riparazione delle ingiurie commesse contro l’Immacolato Cuore di Maria” consacrando tutto il mondo al suo Cuore Immacolato.
La festività, venne istituita nel 1805, poi allargata a tutta la Chiesa cattolica nel 1944 per ricordare la consacrazione dell’Umanità al Cuore Immacolato di Maria eseguita da papa Pio XII nel 1942.
Con la riforma liturgica il Concilio Vaticano II, la spostò al sabato della seconda settimana dopo Pentecoste, dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù.
Si dice che una cosa è immacolata quando è priva di qualsiasi macchia. Ciò che è immacolato non ha né difetti né imperfezioni.
E il cuore è l’organo del corpo che pompa sangue attraverso il sistema circolatorio, ma è anche il centro emozionale di una persona.
L’amore e l’odio, il coraggio e la paura, la fiducia e l’offesa sono ritenuti come aventi la loro sede nel cuore.
Dire a uno “…Abbi cuore” comporta un riferimento alla compassione umana.
Dopo la nascita di Gesù e la visita dei pastori, Maria, la Madre di Gesù “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19).
Fece cosi anche dopo che ebbe ritrovato Gesù dodicenne nel Tempio (Lc 2,5 1). Nel cuore puro della Madre di Dio, erano conservate le meraviglie della rivelazione di Dio al suo popolo.
Dio continua a rivelarsi nel cuore degli uomini.
Ciò avviene spesso come una meditazione: uno sta seduto con calma e, senza dire una parola, riflette sugli eventi della giornata; cerca la presenza di Dio nel quotidiano della vita, negli incontri sul lavoro, nelle conversazioni durante il pranzo, mentre nella sua auto torna a casa alla sera, a tavola in famiglia durante la cena.
In questi eventi, si può scoprire che è Dio che guida e porta avanti ogni cosa; è lui che aiuta a crescere nella GRAZIA, a comprendere le sue vie.
Riflettendo su queste cose, facciamo come Maria Santissima: le serbiamo nel suo e nel nostro cuore.
ESAME DEL TESTO EVANGELICO
La parola del Vangelo su cui voglio soffermarmi è il verbo “custodire”: che significa, tenere in gran conto e avere la massima attenzione, perché nulla vada perduto, sparpagliato o sprecato.
ESSO RAFFIGURA UN TESORO PREZIOSO DA SERBARE CON LA PIÙ GRANDE CURA.
Maria è diventata la memoria viva di Gesù, dapprima vivendo con lui a Nazareth, poi rendendosi presente nella vita pubblica del suo Figlio e soprattutto accompagnandolo negli ultimi momenti dell’esistenza, presso la croce: Ella ha capito quale mistero di amore risiedeva in Gesù.
Il brano di Luca odierno ci riporta ad un momento di grande sofferenza, che Maria prova nel suo cuore, quando recatasi a Gerusalemme con Giuseppe e col figlio dodicenne, lo smarrisce e dopo tre giorni lo ritrova nel Tempio a insegnare.
In quel momento si sente dire che lui deve prima occuparsi delle cose del suo Padre celeste.
Ella in quel momento realizza che il Figlio NON APPARTIENE SOLO A LEI.
Maria era giunta proprio lì, dentro a quella profezia. Vi era “discesa” nella carne per cercare suo Figlio, vi ha trovato nella fede il Messia Figlio di Dio che “deve occuparsi delle cose del Padre suo”.
E Maria tace. Il suo “cuore immacolato” accetta di non capire.
È la fede di Madre che si fa adulta abbracciando per “custodire e meditare nel cuore” la Parola, senza la quale nessuna “Bar Mitswà” del Figlio sarebbe autentica.
E nella fede Maria lascia andare suo Figlio, nell’attesa umile che sia Dio, nel suo “cuore immacolato”, a spiegarglielo, se, come e quando avrebbe voluto.
Bar Mitswà (è la locuzione che indica il momento in cui un bambino ebreo raggiunge l’età della maturità e diventa responsabile per sé stesso nei confronti della HALAKHÀH, la legge ebraica, perché ormai ha coscienza nel distinguere il bene e il male).
E, pur amandolo teneramente, non lo considera suo possesso esclusivo, non lo ricatta, non lo costringe, non lo tiene per sé.
Ecco una prima, grande lezione ci viene da Maria, Fratelli e Sorelle. Impariamo anche noi da Maria AD AMARE SENZA LEGARE, con vera libertà, a fidarsi pienamente di Dio.
Ecco un’altra lezione che Maria ci offre.
Un cuore capace di accompagnare i figli alla loro Bar Mitswà, cioè ad accogliere la Parola di Dio, perché diventi la luce per ogni loro passo, PUO’ FARLO SOLO SE QUESTA PAROLA DIVINA LO È PRIMA DIVENTATA PER NOI.
Anche i nostri figli, infatti, per “…occuparsi delle cose del loro Padre celeste” hanno bisogno, come Gesù, di una madre che glielo insegni.
Hanno bisogno cioè di genitori che “…siano sottomessi” a Dio, loro per primi.
Gesù proprio nella sottomissione di Maria alla volontà di Dio ha imparato a obbedire alla Torah “…tornare a casa” per “stare loro sottomesso” come a Dio.
Vogliamo che nostro figlio ci obbedisca? Sottomettiamoci a Dio, e vedremo che prima o poi riconoscerà nelle nostre le Parole, la PAROLA DI DIO, perché sarà autenticata dalla nostra tua vita.
I figli hanno bisogno di genitori che, prima di loro, hanno imparato alla scuola di Maria a pensare, discernere e amare con un “…cuore immacolato“, nato e cresciuto nella Fede nel grembo fecondo della Chiesa.
Solo allora sapremo essere uscire dalla “carovana” per essere dinanzi ai nostri figli come Maria dinanzi al suo; perché amarli come Lei ha amato suo Figlio, significa che sapremo amare e servire innanzitutto la volontà di Dio in loro.
Ha detto Papa Benedetto XVI’:
- “Il cuore di Maria, in perfetta consonanza con il Figlio divino, è tempio dello Spirito di verità, dove ogni parola e ogni avvenimento vengono custoditi nella fede, nella speranza e nella carità”.
Ragioniamoci sopra…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!