«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 1,26-38
+ In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. Parola del Signore
Mediti…AMO
Nel pieno cammino della Quaresima, che stiamo compiendo, si apre una luminosa parentesi sull’annunciazione, a nove mesi esatti dal Natale.
MIRABILE EVENTO!
Da quel “sì” rivolto a Dio è derivato il cammino di salvezza che stiamo percorrendo.
Oggi, infatti, la Chiesa celebra la SOLENNITÀ DELL’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE, e siamo invitati a cogliere l’essenzialità del racconto, l’atmosfera raccolta e lieta, la semplicità di chi riceve il messaggio impensabile dentro la sua umanità al femminile, tutt’altro che imperturbabile.
Siamo infatti lontanissimi dalla cornice spettacolare di certe presunte apparizioni, a cui corriamo abitualmente dietro, così come non ci troviamo davanti all’impassibilità di un freddo lasciarsi travolgere dalle divine esigenze in totale incredulità…
Mai dobbiamo dimenticare che siamo davanti al MISTERO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO, CHE È IL MISTERO CENTRALE DELLA FEDE CRISTIANA, ALL’INTERNO DEL QUALE, MARIA OCCUPA UN POSTO DI PRIM’ORDINE.
Però, qual è il significato di questo mistero? E qual è l’importanza che ha per la nostra vita concreta?
Vediamo anzitutto cosa significa l’Incarnazione.
Nel Vangelo di san Luca abbiamo ascoltato le parole dell’angelo a Maria «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio».
In Maria, il Figlio di Dio si fa uomo, si compie così la profezia di Isaia «Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Sì, Gesù, il Verbo fatto carne, è il Dio-con-noi, che è venuto ad abitare tra noi e a condividere la nostra stessa condizione umana.
L’apostolo san Giovanni lo esprime nel modo seguente «E il Verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).
L’espressione «si fece carne» indica la realtà umana più concreta e tangibile.
In Cristo, Dio è venuto realmente nel mondo, è entrato nella nostra storia, ha posto la sua dimora in mezzo a noi, adempiendo così l’intima aspirazione dell’essere umano che il mondo sia realmente una casa per l’uomo.
Ciò che colpisce, nell’Annunciazione, è che essa esige un dialogo vivente e costante fra Dio e ogni uomo.
Qui Dio ha pronunciato la sua ultima Parola a Maria, perché si compissero le parole che, nella storia di Israele, erano state dette ad Abramo, a Mosè e ai profeti.
Essi avevano ascoltato e obbedito; lasciarono entrare nella loro vita la Parola di Dio, la fecero parlare nelle loro azioni e la resero feconda nel loro destino.
I profeti sostituirono alle loro proprie idee la Parola di Dio; anche Maria lasciò che la Parola di Dio si sostituisse a quelle che erano le sue convinzioni religiose.
Di fronte alla profondità e all’estensione di questa nuova Parola, Maria “rimase turbata”.
L’avvicinarsi del Dio infinito deve sempre turbare profondamente la creatura, anche se, come Maria, è “piena di grazia”.
Assolutamente straordinario è poi che questo Dio non solo si avvicina a Maria, ma le offre il proprio Figlio eterno perché divenga il suo Figlio.
Come è possibile che il “Figlio dell’Altissimo” diventi suo Figlio? “Lo Spirito Santo scenderà su di te”. Come scese sul caos, in occasione della creazione,
lo Spirito Santo scenderà su Maria e il risultato sarà una nuova creazione, perché l’albero appassito della storia fiorirà di nuovo, dal momento in cui “Maria disse: Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
Nell’Annunciazione si ha il tipo di dialogo che il Padre del nostro Signore Gesù Cristo vorrebbe avere con ciascuno di noi.
L’esperienza di Maria a Nazareth sottolinea questa verità per tutto il popolo di Dio.
Il suo “sì” in risposta all’offerta divina e il cambiamento drammatico di vita che ne sarebbe seguito, mostrano che la venuta di Dio in mezzo a noi esige un cambiamento radicale.
Ma, cosa più importante, l’Annunciazione a Maria ci pone di fronte ad una grande verità: ognuno di noi ha avuto un’“annunciazione” personale.
Se esaminate la vostra vita passata, troverete un’esperienza che è stata decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate, o almeno non vi sembrò, ma, ripensandoci adesso, vi accorgete che è stata fondamentale, sia essa la scuola che avete frequentato, un libro che avete letto, un discorso che avete ascoltato, una frase delle Scritture che vi ha colpito, gli amici a cui vi siete sentiti uniti o un ritiro che avete fatto.
Era il Dio di Maria di Nazareth che si annunciava a voi. Voi avete dunque avuto una “vostra” annunciazione.
E se non avete risposto “sì”, o se avete pronunciato soltanto un “sì” timido?
Basta riconoscere l’annunciazione ora e cercare di recuperare il tempo perduto, vivendo per Dio e per gli altri, e dire ogni volta a Dio che interpella il nostro cuore:
- “Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
Ma torniamo al testo.
La Parola di Dio giunge a Maria non attraverso un testo biblico, bensì attraverso un’esperienza profonda di Dio, che si concretizza nella visita dell’angelo.
Nel Nuovo Testamento, molte volte, l’Angelo di Dio È DIO STESSO.
E fu grazie alla MEDITAZIONE FATTA SULLA PAROLA SCRITTA DI DIO NELLA BIBBIA che Maria fu capace di percepire la Parola viva di Dio nella visita dell’Angelo.
Oggi avviene la stessa cosa con la visita di Dio nelle nostre vite, visite davvero molto frequenti.
MA PER MANCANZA DI ASSIMILAZIONE E MEDITAZIONE DELLA PAROLA SCRITTA DI DIO NELLA BIBBIA, NON CI RENDIAMO CONTO CHE DIO STA VISITANDO LA NOSTRA VITA, E PERDIAMO –DIO NON VOGLIA- FORSE L’UNICA OCCASIONE DI VIVERE NELLA SUA PACE E CON GIOIA.
E, questa visita, avviene nella QUOTIDIANITA’ e IN LUOGHI e CONTESTI SPESSO DIVERSI:
- Fu nel Tempio che l’angelo apparve a Zaccaria.
- A Maria le appare nella sua casa. La Parola di Dio raggiunge Maria nell’ambiente di vita di ogni giorno. L’angelo dice. “Ti saluto o piena di grazia! Il Signore è con te!”
- Parole simile a quelle che erano state dette a Mosè (Ex 3,12), a Geremia (Jr 1,8), a Gedeone (Jz 6,12), a Ruth (Rt 2,4) e a molti altri.
Una visita che apre l’orizzonte per la missione che queste persone devono svolgere al servizio del popolo di Dio.
Maria è certamente affascinata da questo ineffabile e inaspettato saluto, e cerca di capirne il significato, vuole capire. Perché, a priori, non accetta qualsiasi apparizione o ispirazione.
Ella NON METTE IN DUBBIO NULLA, ma, AVENDO UNA FEDE “ADULTA”, analizza l’offerta poiché, umanamente parlando, non era possibile che quella offerta della Parola di Dio si realizzasse in quel momento.
E, in quel momento la Parola di Dio entra per sempre nel cuore immacolato di Maria e la fa uscire da sé per servire gli altri, e si dona, docile e con fede, a ciò che l’angelo stava chiedendo “…eccomi sono la serva del Signore! Avvenga di me quello che hai detto”.
È strabiliante vedere che Maria usa per sé il titolo di “Serva del Signore”.
Titolo che viene da Isaia, che presenta la missione del popolo non come un privilegio, bensì come un SERVIZIO agli altri (Is 42,1-9 e 49,3-6).
Molto più tardi, quel figlio che stava per essere generato in quel momento, ALLA SCUOLA UMILE DELLA MADRE, definirà la sua missione con la stessa parola “Non sono venuto per essere servito, ma per servire!” (Mt 20,28).
Ha detto Papa Francesco, in occasione della giornata mariana del 13 ottobre 2013:
- “Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Parola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica. Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. Non è facile capire questo, però sì, è facile sentirlo nel cuore”.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!