«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…
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Dal Vangelo secondo LUCA 5,27-32
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». Parola del Signore
Mediti…AMO
Siamo davanti alla vocazione di Levi, poi detto Matteo, prototipo di ogni vocazione, perché alla fine anche Pietro e Giuda, come tutti gli altri che stanno in mezzo, capiranno di essere chiamati e amati proprio in quanto peccatori.
Essi comprenderanno di non esser stati chiamati in quanto meritevoli, infatti lo abbandoneranno nel momento cruciale.
Lo capirà anche Paolo, e riconoscerà che “…il Signore è venuto a salvare i peccatori, dei quali io sono il primo”.
Quello di oggi è un brano assolutamente particolare: In esso, infatti, si racconta la sesta opera che compie Gesù, dopo aver annunciato il regno.
Le varie opere di Gesù indicano il cammino battesimale che già abbiamo compiuto perché Luca si rivolge a Teofilo, che già è cristiano, per fargli prendere coscienza del battesimo:
- La prima azione è l’esorcismo – appunto il battesimo è un esorcismo e ci ha liberati dal male, dallo spirito di morte che c’è dentro.
- La seconda è la suocera di Pietro, che libera per il bene e per servire.
- La terza è la chiamata dei pescatori a una vita fruttuosa. Servire vuol dire seguire Lui in una vita feconda e piena ormai.
- La quarta è la guarigione del lebbroso: la nostra vita in questa fecondità, nell’ascolto della Parola, diventa libera dalla lebbra, dalla morte.
- La quinta ci rende liberi dalla paralisi e dal peccato.
- E la sesta Parola potente, che richiama il sesto giorno, cioè la creazione dell’uomo, racconta l’uomo nuovo, il peccatore che segue Gesù, l’Adamo peccatore – in Adamo si rappresenta ogni uomo – può finalmente seguire il Signore.
E oggi ci viene messa dinanzi una narrazione che rivela che il Signore era venuto per perdonare i peccati è ORA SEGUITA DA UN PASSAGGIO CHE RIVELA CHE È VENUTO PER CHIAMARE I PECCATORI A QUEL PERDONO.
E ha scioccato ancora di più i farisei e gli scribi chiamando un uomo odiato emarginato a seguirlo.
Quest’uomo era un esattore delle tasse, un doganiere, e ogni fariseo in Galilea si sarebbe indignato quando fosse stato chiamato.
Essi nemmeno lontanamente immaginavano che, un giorno, quest’uomo a loro così ripugnante, AVREBBE SCRITTO PURE UN VANGELO.
Levi, infatti, era un uomo che serviva l’odiato sovrano Erode Antipa come funzionario locale riscuotendo pedaggi per suo conto da coloro che passavano lungo quella rotta, probabilmente la rotta commerciale da Damasco.
Infatti Cafarnao era fondamentalmente una città di frontiera tra il territorio di Erode e quello di Filippo. E questi esattori erano ferocemente disprezzati, perché considerati traditori del popolo, e, siccome disonesti, si riempivano le tasche con ‘tasse’ extra, esigite a carico di tutti.
Inoltre, grazie al loro costante contatto con i Gentili erano visti come continuamente ritualmente impuri.
Gesù, tuttavia, è venuto a portare il perdono di Dio.
E, per compiere la sua missione, non può e non deve fermarsi alle apparenze o badare alla forma, ma ha bisogno di andare in profondità e trovare la sostanza.
Si trova a contestare una società che discrimina gli uomini e lo fa lanciando a suo modo un messaggio chiarissimo e incontestabile: LA SALVEZZA È DONO DELL’AMORE GRATUITO DI DIO E NON MERITO DELL’UOMO.
Prescinde dalle caratteristiche e dalla personale storia dell’uomo, comunque essa sia andata.
Ecco quindi che si avvicina ai peccatori, pur senza considerarli ancora dei giusti.
È cosciente delle loro colpe, non finge che siano dei santi, però è consapevole che il primo passo per aiutare qualcuno a rimettersi in piedi, sta nell’abolire le distanze.
Il perdono è una cura (lo sa bene il Cristo, che è MEDICO DEI CORPI E DELLE ANIME), ma se si vuol far redimere profondamente una persona, farle rendere conto dello sbaglio che ha commesso, in modo che possa evitare di ripeterlo, allora dobbiamo indossare le sue scarpe, entrare nel suo mondo, camminando al suo fianco.
Solo allora, dopo aver imparato a vedere con i suoi occhi, possiamo cercare di farle capire che esiste un’alternativa, un’altra prospettiva, un altro modo con cui approcciarsi alla vita.
Perché comprenda che l’essenza del cristianesimo non è una dottrina, MA LA PERSONA DI GESÙ, CHE RIVOLGE AD OGNI UOMO L’INVITO “…SEGUIMI”.
Levi lascia tutto e segue Gesù. Non è un atto di rinuncia fine a sé stesso, ma è il gesto di uno uom che ha scoperto il vero tesoro nel campo della sua vita, e che ha trovato la perla preziosa (come ci ricorda il vangelo di Matteo al capitolo 13).
E Gesù che mangia con Levi e i suoi amici, ci mostra quel Dio che, un tempo non si poteva né nominare, né vedere, ma che con Lui si fa addirittura nostro commensale. E che vuole che noi diventiamo un’unica famiglia con Lui. E che, UDITE, UDITE! …CHIAMA A QUESTO BANCHETTO GLI ESCLUSI E I PECCATORI. La sua cena e l’appartenenza alla SUA FAMIGLIA, non è riservata ai “puri” (anche perché, proprio per questo, essi rifiutano di parteciparvi e brontolano pure).
E Gesù si immerge nel mondo dei peccatori per far sorgere in esso la conversione, perché la sua missione è quella di salvare i peccatori. Al pari di quella del medico, che sta nel guarire i malati.
Il guaio dei farisei di tutti i tempi (tra i quali tutti noi) è di non voler capire che la salvezza è dono dell’amore di Dio e non merito dell’uomo. CIÒ CHE SALVA L’UOMO NON È IL SUO AMORE PER DIO, MA L’AMORE GRATUITO DI DIO PER LUI.
Questo passo del Vangelo ci mostra, quindi, che la conversione che Gesù si aspetta da ciascuno di noi, ed è molto dolce: si tratta di riconoscerci peccatori, e di andare a lui come al nostro Salvatore; si tratta di riconoscerci malati e di andare a lui come al nostro medico…
Gesù è venuto per gli ammalati, per guarirli, per sanarli, per salvarli.
Lo dice chiaramente, senza ombra di dubbio, senza ambiguità.
- Lo dice spiegando la decisione di chiamare Levi, pubblico peccatore, e di festeggiare insieme a lui e ai suoi amici la svolta, inattesa, della sua vita:
- “Ed Egli, lasciato tutto, si alzò e lo seguì!”
Così si fa quando Dio chiama. Perché Egli è il Signore, ed è l’unico che è capace di donarci vera ricchezza e felicità senza fine, il resto è “aria fritta”.
E fu così grande la gioia che provò Levi, rispondendo al Signore, che esultò nel suo spirito, e invitò tutti a cena a casa sua: buoni e cattivi, pubblicani e peccatori.
La voce si sparse per tutto il paese, e lo seppero anche i farisei con i loro scribi, i teologi di allora, che rimasero scandalizzati, perché furono spiazzati da tanta inopportuna libertà interiore, loro che erano impegnati assiduamente a dividere il mondo per giudicarlo.
La peggiore cosa che possa capitarci, allora, è di essere farisei, e di crederci “giusti”, cioè di essere contenti di noi stessi, di non avere nulla da rimproverarci: perché noi ci allontaneremmo irrimediabilmente, per questo semplice fatto, dal nostro Dio di misericordia.
Sì, fratelli e sorelle, TUTTI SIAMO PECCATORI, e tutti perciò siamo chiamati a convertirci per stare con Gesù, e seguirlo per la via stretta di quel Calvario, che conduce certamente alla salvezza e alla vita eterna.
Levi ha saputo rispondere con generosità e prontezza alla chiamata del Signore, ed è diventato San Matteo Apostolo ed Evangelista.
Ed ora tocca a noi rispondere alla sua chiamata a conversione.
Ragioniamoci sopra…
Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
Sia Lodato Gesù, il Cristo!