“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG
Dal Vangelo secondo LUCA 8,19-21
+ In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Parola del Signore
Mediti…AMO
Ancora Gesù ci parla di “ascolto” della sua Parola, con obbedienza, ad essa, nella nostra vita.
Lo ritiene così importante da fondare addirittura un rapporto di parentela con la sua persona, al di sopra degli stessi legami di sangue.
Alla nostra sensibilità può sembrare troppo duro il tratto di Gesù, nei riguardi di Maria, sua Madre.
Ma se entriamo nella logica del Vangelo, ci accorgiamo che, Luca, più volte, ci presenta Maria in docile ascolto e obbedienza della Parola, per cui risulta che l’unione del Figlio con la Madre, era forte e profonda, proprio perché basata su questo comune ascolto.
Capire e approfondire sempre più l’ascolto, tendendo a tradurre ciò che si ascolta nel quotidiano, serve allora a qualificare più a fondo la nostra unione personale con il Cristo.
Che l’amore di Gesù per sua madre, sia immenso, non ci sono dubbi e ci è rivelato alla croce, quando, prima di morire, il Signore l’affida a Giovanni, il discepolo prediletto.
Eppure, nel brano che abbiamo letto del Vangelo di Luca, Gesù sembra “rinnegare” sua madre.
Ma così non è… a ben vedere qui accade qualcosa di meraviglioso, che a prima vista, invece, passa in sordina: MARIA RICEVE QUI IL TITOLO, IL NOME, DI “MADRE”, GIACCHÉ FIN DALL’INIZIO, LUCA CE L’HA PRESENTATA COME “LA SERVA DEL SIGNORE”, CHE DESIDERA CHE LA SUA PAROLA SIA FATTA (Lc 1,38).
Ma facciamo bene attenzione al nostro errato modo di pensare, che subito ci porta “fuori strada”, perché se il criterio di appartenenza, alla famiglia di Dio, fosse il sangue, noi saremmo esclusi dalla famiglia di Gesù.
Maria invece vi apparterrebbe in una maniera unica, con tutta la bellezza e con tutti i limiti, che comporta la maternità umana.
Ma Gesù afferma che il criterio di appartenenza alla sua famiglia, il criterio di profonda relazione con Lui, STA NELLA RELAZIONE, CHE SI STABILISCE E SI INTRATTIENE CON LA PAROLA DI DIO.
Non è il sangue, che scorre nelle vene, che conta: CONTA L’ADESIONE DI TESTA, DI CUORE E DI INNAMORAMENTO VITALE ALLA PAROLA DI DIO.
Anzi, paradossalmente, avviene il contrario del rifiuto, perché, come sempre, Dio non pensa come noi!
Proponendoci questo criterio, Gesù ci insegna a riconoscere ciò, che fa incomparabilmente grande Maria: LA GRANDEZZA SINGOLARE DI MARIA non sta tanto nel fatto che ha messo al mondo Gesù, ma STA PIUTTOSTO NEL MODO, CON CUI HA INTERPRETATO LA SUA MATERNITÀ.
Invece sta facendo la sintesi dell’amore supremo, DI DIO, CHE EGLI CI INSEGNA: Dio è Amore.
E, chiunque professa quest’amore, e lo mette in pratica, fa già parte della grande famiglia di Cristo.
Gesù, allora, non rinnega la famiglia, ma in realta la sta ingrandendo e allargando, mettendo al centro anche me, perché se ascolto e metto in pratica la Sua Parola, mi rende madre e fratello Suo: madre perché divento capace di generarLo – annunciarlo al mondo, e fratello perché divento come Lui, figlio del Padre.
Ed ecco che, in questo mondo, nell’ascolto obbediente alla Parola di Dio, si realizza il grande mistero di ogni generazione, giorno dopo giorno, chiamata a diventare, in tal modo, “figlia di Dio”.
Il rapporto parentale con Gesù si fonda sul principio, secondo il quale, quanto più il credente si rende attento alla ricezione della Sua Parola, tanto più entrerà in rapporto profondo con Lui.
Fratelli e Sorelle, IL FINE DELLA PAROLA DI DIO, È QUELLO DI GENERARE UN INTERO POPOLO DI DIO.
Ma vorrei abusare della vostra bontà e tornare, un attimo, sulla singolarissima figura della Madre di Dio e Madre Nostra.
La sua maternità nei confronti di Gesù, consistette nel fare la madre, tenendo conto prima di tutto, CHE ERA IL FIGLIO DI DIO, e quindi, uniformava ogni istante della sua vita e ogni decisione, rifacendosi sempre alla volontà del Padre del suo Gesù.
Inteso così, il ruolo materno di Maria diventa esemplare, paradigmatico per tutti.
CHI, COME MARIA, VIVE, ACCOGLIENDO, CON TOTALE DEDIZIONE DI FEDE E DI AMORE LA PAROLA DI DIO IN GENERALE, E QUELLA PAROLA DI DIO, CHE È GESÙ IN PERSONA, COME MARIA DIVENTA UNO CHE DÀ CARNE ALLA PAROLA DI DIO, LA METTE AL MONDO PER IL BENE DEGLI ALTRI.
Di conseguenza, è altrettanto innegabile che CHI, COME MARIA, VIVE ACCOGLIENDO CON TOTALE DEDIZIONE DI FEDE E DI AMORE LA PAROLA DI DIO, come Maria si trova a comprendere sempre più Dio, come il Padre di Gesù e di tutti, E QUINDI SI TROVA A DOVERE STABILIRE RELAZIONI –OBBLIGATORIAMENTE -PER AMORE E IN NOME DI DIO- DI FRATERNITÀ.
Ecco allora, Fratelli e Sorelle, che non basta ascoltare la Parola di Dio, ma è necessario far si, che tramite nostro, “compia la sua corsa affinchè possa raggiungere lo scopo per il quale ci è stata donata” (Is.55,11), SE VOGLIAMO ESSERE MEMBRI DELLA FAMIGLIA DI DIO.
Che significa dunque divenire “madre”, “fratello” (e “sorella” Mc 3,35) di Gesù?
Significa CREARE UN RAPPORTO DI COMUNIONE, DI RELAZIONE PROFONDA, DI CONSANGUINEITÀ NELLO SPIRITO.
Vuol dire fare come HA FATTO GESU’, perfetto in obbedienza alla parola del Padre, e venuto a darle pieno compimento (Lc 4,21).
Giovanni svilupperà il tema della maternità di Gesù nei nostri confronti (Gv 16,21-23) sia quello della maternità della comunità dei credenti (Ap.2) nei confronti del Cristo totale, che deve venire alla luce lungo la storia.
- Agostino, Dottore e Padre della Chiesa, diceva “…Maria, la Madre di Gesù, fu grande per avere accolto nel suo grembo il Verbo di Dio, MA ANCOR PIÙ PER AVERE ASCOLTATO E ACCOLTO NEL CUORE E NELLA VITA LA SUA PAROLA”.
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!