24.10.2023 MARTEDI’ XXIX SETTIMANA P.A. A – LUCA 12,35-38 “…siate pronti…”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 12,35-38
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!». Parola del Signore
Mediti…AMO
Fratelli e Sorelle, non c’è stoltezza più grande, di quelli che non vivono in base agli insegnamenti e agli avvertimenti che Dio ci dà.
Nella Bibbia, Dio ci preavvisa dei pericoli spirituali che ci stanno davanti nel cammino di questa vita.
Ci avverte di quanto facilmente possiamo cadere, e di quanto siamo portati a peccare, ma soprattutto, che dobbiamo stare in guardia.
E poi, ci preavverte del fatto che ci troveremo davanti al tribunale di Gesù Cristo, per essere giudicati in base a come abbiamo vissuto.
E a noi che siamo figli di Dio, Dio ci spiega quello che è in arrivo. Gesù Cristo sta per ritornare sulla terra per giudicare tutti. Leggo ciò che l’Apostolo Paolo scrive a tutti i credenti in 2Corinzi 5,10
- “Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.”
Dobbiamo vegliare, dobbiamo essere pronti. È importante vivere ogni giorno tenendo conto del fatto che dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo.
Quanto è importante che viviamo ogni giorno preparandoci per quel grande giorno.
Quanto è importante che viviamo con il timore di Dio, ricordando sempre che dobbiamo rispondere a Lui per ogni nostra decisione in questa vita.
La Bibbia è piena di brani che ci esortano ad avere timore di Dio. Ad esempio eccone alcuni.
- “Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze.” (2 Cor.5,11)
Quando dice conoscendo il timore del Signore, Paolo sta descrivendo una vita in cui una persona è cosciente dell’importanza di camminare con un giusto timore di Dio, e ha timore di offendere Dio, al punto che questo timore, che è fondato nell’amore per Dio, dirige ogni decisione della vita, giorno per giorno.
Poi, in 2Corinzi 7,1, leggiamo:
- “In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.”
Notate che il modo in cui possiamo compiere la nostra santificazione è nel timore di Dio.
Solamente se abbiamo un vero timore di Dio, un vero senso della assoluta santità di Dio, e un senso di quanto Egli odia il peccato, possiamo crescere in santità.
- “Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa…”
Con questa similitudine, e quello che segue, il Signore tenta di dirci qualcosa sia sul significato della nostra vita, sia sulle follie che è disposto a compiere un cuore che ama.
Ci dice inoltre che, se saremo svegli, riceveremo una ricompensa inaudita ed inimmaginabile.
E, non Prepararsi mostra di non essere salvato
In realtà, non prepararci per il giorno di Cristo, quando ci troveremo davanti al tribunale di Cristo, dimostra che non siamo veramente salvati.
Questo perché chi è in Cristo Gesù, cioè è salvato, è una nuova creatura (2Corinzi 5,17
- “Quindi, se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.”
Se uno non tiene presente nella sua mente il ritorno di Cristo, dimostra di non essere una nuova creatura.
Cioè, è impossibile NON avere una vita diversa da prima, e pensieri nuovi, se siamo nuove creature.
Non si tratta di appartenere ad un nuovo gruppo, si tratta di essere nuove creature. Si tratta di avere cose nuove.
Perciò, è impossibile avere Cristo e non avere una vita drasticamente diversa, e pensieri diversi, e decisioni diverse.
È essenziale che chi ha Cristo viva in novità di vita. Questo è frutto della vera salvezza. Ed è vero anche il contrario, cioè, chi non vive in novità di vita non mostra il frutto della vera salvezza.
E quindi, chi ha Gesù Cristo deve vivere guardando in avanti, desiderando il ritorno di Cristo.
Deve vivere per fede, nella speranza della vita eterna che abbiamo davanti a noi in Cristo.
Questo modo di vivere cambierà le decisioni piccoli e grandi della vita.
Ecco allora che dobbiamo stare pronti, come i servi che aspettano il ritorno del padrone, che aspettano alzati durante la notte.
Stiamo pronti: non lasciamoci scoraggiare dalle tante cose che dobbiamo fare o dalle delusioni della vita o dalle distrazioni del nostro mondo sazio e disperato che ci propone di entrare nel paese dei balocchi.
Stiamo pronti: perché ci vuole un attimo per essere travolti dalle tante cose da fare, dalla quotidianità.
Stiamo pronti, perché la vita che abbiamo è una sola e possiamo davvero gettarla alle ortiche abituandoci al basso profilo.
Stiamo pronti perché il Signore viene quando meno ce lo aspettiamo, bussa alla porta del nostro cuore con costanza ma se la nostra vita è travolta dal rumore dell’anima non riusciamo ad ascoltarlo.
Stiamo pronti per quando verrà alla fine del nostro percorso di vita, iniziato qui e che mai finirà, per non lasciarci sorprendere come se Dio non fosse o non fosse il presente.
Stiamo pronti: pregando, meditando, interrogandoci sulla vita, vivendo con quanta maggiore intensità possibile ogni minuto di vita che ci è regalato.
Stiamo pronti, che il Signore viene.
Alla fine dei tempi, certo, come professiamo nella nostra fede ogni domenica a messa.
Lo attendiamo glorioso, tornare per rimettere ordine alla Creazione, per ricapitolare tutto in lui in un finale fatto di misericordia e giustizia.
Ma, anche, il Signore viene ogni giorno in mezzo a noi, chiede ospitalità nei nostri cuori, nelle nostre anime.
Ci avviamo alla fine dell’anno liturgico e la Chiesa ci invita ad alzare lo sguardo, ad andare oltre, a innalzare il nostro sguardo costruttivo sulle cose del mondo.
Teniamo presente che tre volte è ripetuto un invito: siate pronti, tenetevi pronti.
Ma pronti a che cosa?
Ma è ovvio Fratelli e Sorelle! Allo splendore dell’incontro.
Un meraviglioso incontro pieno di gioia, che non avviene con un Dio minaccioso, ladro di vita, che è la proiezione delle nostre paure e dei nostri moralismi violenti.
Ma con un Dio impensabile: CHE SI FA SERVO DEI SUOI SERVI, CHE «…LI FARÀ METTERE A TAVOLA E PASSERÀ A SERVIRLI».
Che si china davanti all’uomo, con stima, rispetto, gratitudine.
È L’APOTEOSI DI UN CAPOVOLGIMENTO DELL’IDEA DI UN DIO PADRONE.
Il punto commovente di questa parabola, il momento straordinario è proprio quando accade l’inconcepibile: IL SIGNORE SI METTE A FARE IL SERVO, SI PONE A SERVIZIO DELLA NOSTRA VITA.
Ed ecco Gesù ribadire, perché si imprima bene, questo atteggiamento stravolgente del Signore, il quale «…se giungendo nel cuore della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro».
Allora il Signore si metterà a servirli, con le mani colme di doni, perché è li ama con tutto se stesso.
Che i servi restino in attesa, svegli fino all’alba, non è richiesto, è “un di più”, che non è dettato né dal dovere né dalla paura.
MA SI ATTENDE COSÌ SOLO SE SI AMA E SI DESIDERA, E NON SI VEDE L’ORA CHE GIUNGA IL MOMENTO DEGLI ABBRACCI: «DOV’È IL VOSTRO TESORO, LÀ SARÀ ANCHE IL VOSTRO CUORE».
La nostra vita è viva quando coltiva tesori di speranze e di persone. Ed è viva solo se custodisce sogni e di persone amate, per le quali trepidare, tremare e gioire.
Ma ancora di più il nostro tesoro d’oro fino È UN DIO CHE HA FIDUCIA IN NOI, AL PUNTO DI AFFIDARCI, COME A SERVI CAPACI, LA CASA GRANDE CHE È IL MONDO, CON TUTTE LE SUE MERAVIGLIE.
Il nostro Dio è un padrone-tesoro, verso cui punta diritta la freccia del cuore, quasi fosse l’amato del Cantico “…Dormo, ma il mio cuore veglia” (5,2).
Scriveva il Papa SAN LEONE MAGNO, PADRE DELLA CHIESA, nei suoi “Discorsi”:
- “Credere senza esitare a ciò che sfugge alla vista materiale e fissare il desiderio là dove non si può arrivare con lo sguardo, è forza di cuori veramente grandi e luce di anime salde”
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!