24.07.2023 – LUNEDI’ XVI SETTIMANA P.A. A – MATTEO 12,38-42

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MATTEO 12,38-42

+ In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!». Parola del Signore

Mediti…AMO

Fratelli e Sorelle, ci tengo a premettere che, PER CHI SA VEDERE, TUTTO È SEGNO DI DIO E GESÙ È «DIO CON NOI»; PER CHI NON SA VEDERE C’È LA PAZIENTE SCUOLA DI LETTURA DELLA SCRITTURA; E PER CHI NON VUOLE IMPARARE, NESSUN SEGNO È SUFFICIENTE. 

E noi, di quanti segni abbiamo bisogno per credere davvero CHE GESÙ È LA RIVELAZIONE DEFINITIVA DELL’UOMO PADRE?

DI QUANTE STATUE CHE PIANGONO E DI MIRACOLI ECLATANTI E DI QUANTE VEGGENTI E PSEUDO TALI, ABBIAMO BISOGNO PER ARRENDERCI ALL’EVIDENZA DELLA FEDE?

E, PERCHÉ METTIAMO SEMPRE IN DUBBIO LA SUA PRESENZA E LA SUA ESISTENZA?

IL VANGELO CI PONE DI FRONTE AL DOLORE DI CRISTO, CHE VEDE COME I SUOI MIRACOLI I SEGNI CHE LO RIVELANO QUALE FIGLIO DI DIO NON SONO COMPRESI.

E VEDE CHE LA MANCANZA DI FEDE NON PRODUCE LA CONVERSIONE ATTESA.

PER QUESTO NON VUOLE OFFRIRE NESSUN ALTRO SEGNO.

CHI VUOLE VEDERE, PENETRA NEL VANGELO. CHI SI OSTINA A NON VOLER VEDERE, NEANCHE DI FRONTE ALL’ENNESIMO MIRACOLO APRIRÀ GLI OCCHI ALLA VERITÀ.

Dio ci perdoni! Perché SIAMO COME I BAMBINI CAPRICCIOSI CHE NON CREDONO SE NON VEDONO.

CORRIAMO DIETRO AI MIRACOLI, ALLE APPARIZIONI E NON CI INTERESSA AFFATTO LA RIVELAZIONE DEI VANGELI.

Siamo come i Farisei… vogliamo solo sempre più segni dal cielo, ma continuiamo ad escludere Dio dalla nostra vita.

Personalmente mi addolora l’atteggiamento dei farisei: Gesù ha parlato e ha compiuto segni inequivocabili, ha guarito ciechi e zoppi, ma essi si aggirano sordomuti, fra la folla che canta e loda il Signore.

Hanno visto persone scoraggiate e rassegnate rivivere, rianimate dalla speranza.

Pur avendo visto tenerezza e dolcezza, attenzione e forza, compassione e coraggio, non c’è nulla da fare, per cambiare il loro cuore è di pietra, indurito e inchiodato sulla condizione e sulle strutture di peccato.

CONTINUANO A CHIEDERE SEGNI, COME SE FOSSERO I SEGNI A FAR CAMBIARE LA NOSTRA VITA, E NON PIUTTOSTO IL CUORE CHE SAPENDO LEGGERLI CI PORTA A CONVERTIRCI.

E Gesù è irritato. Non darà altri segni SE NON QUELLO DI GIONA.

Giona, il profeta riluttante che, chiamato da Dio ad annunciare la distruzione di Ninive, preferisce scappare ben lontano dal Signore e dalla grande città, piuttosto che annunziare DIO PRESENTE NEL SUO POPOLO E NELLA STORIA DELL’UOMO.

MA, ALLA FINE, GIONA ACCETTERÀ DI PREDICARE E, INASPETTATAMENTE, GLI ABITANTE DI NINIVE SI CONVERTIRANNO.

ED ECCO –ci dice la Scrittura Santa- BEN PIÙ DI GIONA C’È QUI: IL SIGNORE GESÙ BENEDETTO…

Leggendo nella liturgia odierna il brano dell’Esodo (14,5-18), possiamo capire l’angoscia degli Ebrei stretti fra il mare e l’esercito egiziano E RICONOSCERCI ANCHE NELLA LORO REAZIONE DI VILTÀ che li fa rimpiangere la schiavitù prima aborrita e la decisione di seguire Mosè:

Forse perché non c’erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel deserto?… Non ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani?“.

La loro soluzione sarebbe di arrendersi e tornare in schiavitù.

Ma diversa è la soluzione di Dio, che disse a Mosè “...ordina agli Israeliti di riprendere il cammino”.

La soluzione è da cercare in avanti, nella continuazione del cammino intrapreso fidandosi di lui.

Ecco l’insegnamento per noi.

In ogni cammino si incontrano ostacoli, difficoltà anche gravi e, tante volte, possiamo essere tentati di bloccarci, di tornare indietro, alla situazione che oggi ci sembra più tranquilla, con meno problemi, e che ci fa stare sereni nelle nostre fallaci quotidianità.

MA QUESTO NON È IL PENSIERO DI DIO.

…chi mette mano all’aratro e poi si volta indietro non entrerà nel regno dei cieli” ha detto Gesù.

La soluzione non sta nel voltarci indietro, MA NEL PREGARE IL SIGNORE CHE CI FACCIA TROVARE LA SUA SOLUZIONE.

E quasi sempre essa sarà una soluzione inaspettata, che mai avremmo umanamente pensato, MA CHE SARÀ SEMPRE IN CONTINUAZIONE COL CAMMINO CHE ABBIAMO INIZIATO NELLA SUA VOLONTÀ.

E neppure dobbiamo chiedere “segni“, come i farisei nel Vangelo di oggi.

La risposta di Gesù ‘è chiara «...nessun segno sarà dato loro» (Mt 12,39), non per paura, ma per sottolineare e ricordare che i “segniSONO IL RAPPORTO DI COMUNICAZIONE E DI AMORE TRA DIO E L’UMANITÀ.

Gesù ricorda che ci sono molti segnali dati da Dio.

E non è con la provocazione o il ricatto che possiamo arrivare a Lui.

GESÙ È IL SEGNO PIÙ GRANDE.

In questo giorno la Parola è un invito per ciascuno di noi a capire, con umiltà, che solo un cuore convertito, rivolto a Dio, è in grado di ricevere, interpretare e vedere questo segnale che è Gesù.

L’UMILTÀ È L’UNICA REALTÀ CHE CI PORTA NON SOLO A DIO, MA ANCHE ALL’UMANITÀ.

ED È SOLO GRAZIE ALL’UMILTÀ RICONOSCIAMO I NOSTRI LIMITI E VIRTÙ, MA SOPRATTUTTO VEDIAMO GLI ALTRI COME FRATELLI E DIO COME PADRE.

Dio agli Israeliti nel deserto ha dato segni strepitosi e li darà anche ai nostri tempi, a ciascuno di noi, SE COSÌ PIACERÀ A LUI, PERCHÉ QUESTI SEGNI SONO LA MANIFESTAZIONE DELLA SUA VOLONTÀ.

Fratelli e Sorelle, non dimentichiamo mai che la richiesta di segni è molte volte un alibi per la nostra pigrizia, per la difficoltà che abbiamo, a compiere la volontà del Signore.

GRAZIE A DIO, OGGI LA LITURGIA DELLA PAROLA CI REGALA UNA LEZIONE CHE E’ UNA INIEZIONE DI CORAGGIO E DI FIDUCIA.

DIO È FORTE ED È FEDELE, E CI CHIAMA AD AVANZARE INSIEME CON LUI, CHE FA DELLE DIFFICOLTÀ, I MEZZI PER “DIMOSTRARE LA SUA GLORIA” E LA SUA PRESENZA VITTORIOSA.

DA NOI VUOLE SOLO UNA TOTALE FIDUCIA, come la richiedeva al popolo di Israele per dargli la Terra promessa.

Fratelli e Sorelle, senza il dono della FEDE o, come nel caso qui narrato, senza accogliere questa GRAZIA, pure ricevuta, si pretende e si giudica persino Gesù secondo i propri schemi, i propri interessi.

IL SEGNO DI GIONA È IL SEGNO DI UN PROFETA CHE NON VOLEVA ANNUNCIARE DIO E PER QUESTO FINÌ TRE GIORNI NEL VENTRE DEL PESCE.

Un Messia che non è venuto, secondo loro.

COSÌ DIO VIENE NELLA NOSTRA VITA COL SUO AMORE E I SUOI DONI MA NOI POSSIAMO NON AVERE IL CUORE DISPONIBILE A RICONOSCERLO E AD ACCOGLIERLO E COSÌ CI PERDIAMO TANTA GRAZIA E TANTI REGALI SPIRITUALI, UMANI E MATERIALI.

Gli unici segni che il Signore è disposto a dare sONO IL GRANDE SEGNO DELLA SUA RESURREZIONE E LE TANTE RIFLESSIONI E GLI INVITI A CONVERSIONE CHE CI GIUNGONO TUTTI I GIORNI DA MILLE PARTI PER BOCCA DI INATTESI PROFETI E TESTIMONI DI DIO.

Allora, Fratelli e Sorelle, non cerchiamo scuse, amici, MA LASCIAMO CHE OGGI PAROLA DI DIO SCUOTA IL NOSTRO POVERO CUORE DI PIETRA, E FACCIA ESONDARE LA DIGA DELLA NOSTRA SOPITA CONVERSIONE, perché ben più di Giona c’è qui: IL SIGNORE IDDIO, BENEDETTO!

Ragioniamoci sopra…

Il Signore IDDIO ti Benedica

E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!