23 maggio 2024 GIOVEDI’ 7^ SETTIMANA TEMPO P.A – MARCO 9,41-50 “È meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 9,41-50
+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri». Parola del Signore
Mediti…AMO
Il Maestro si sta recando a Gerusalemme per offrire la sua vita in riscatto dei nostri peccati, in quel supremo gesto di amore verso il Padre.
Un immenso Gesto di grande donazione.
Ma pur essendo in questo terribile contesto, non dimentica i piccoli gesti di dono che si debbono fare nella vita di ogni giorno: offrire un bicchiere d’acqua, un’accoglienza, un’elemosina, tanti piccoli gesti, che fanno la CARITA’.
Gesù ci chiama a vigilare soprattutto nei confronti di coloro che ci vengono affidati, ricordandoci che esiste una complementarità tra il lavoro di potatura che dobbiamo a fare dentro di noi e la conseguente crescita della carità verso il prossimo.
Dare un bicchiere d’acqua… dare un po’ di calore, un po’ d’amore, un po’ di gioia, un po’ di pace, un po’ di presenza che evochino in chi li riceve la presenza dello Spirito di Gesù.
“Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa”.
Questa parola è una piccola e preziosa perla che incoraggia i discepoli a mettersi in cammino senza timore per annunciare a tutti il Vangelo di Dio: è vero che incontreranno ostacoli e persecuzioni ma troveranno anche chi li accoglierà come inviati di Cristo e non farà loro mancare il necessario per vivere.
Questa parola invita tutti a fare il bene, a partire dai piccoli gesti quotidiani, quelli che nessuno vede e che non ricevono alcun riconoscimento.
Gesù invita i discepoli ad essere attivi collaboratori all’opera del Regno, anche solo con un bicchiere di acqua.
Può sembrare piccola cosa ma proviamo a moltiplicare i piccoli gesti di carità … tante gocce fanno il mare.
Che magnifica ricompensa per ogni ministro volontario di un sacramentale informale, di questo bicchiere d’acqua dato ai battezzati in Cristo.
E ancora, se i battezzati o i non battezzati, consapevoli dell’identità di ministri di Cristo, ordinati o no, danno aiuto e assistenza al prossimo, Cristo li ripagherà, poiché essi saranno associati a lui nel suo ministero dell’amore.
Ricordiamo che sant’Agostino vedeva Cristo nel buon samaritano, che possedeva in sé “il sale” della compassione e della carità.
Possedeva quel sale dell’amore, che tiene in vita il fiore dell’amore, perché non perisce e dà sapore a tutto.
Ma se quel sale dell’amore perdesse il sapore, cioè l’amore, non ci sarebbe al mondo nessun amore che potesse ridargli sapore.
Nel giudizio finale i giusti entreranno nella Gerusalemme Celeste, perché avranno dato da mangiare “…ad uno di questi piccoli” (Mt 25,40).
Se Gesù insiste tanto nell’accoglienza da dare ai piccoli, è perché c’è molta gente piccola, che rimane sempre ai margini della vita e mai viene accolta.
Donne e bambini che non contavano e che non contano (Mt 14,21; 15,38), erano disprezzati (Mt 18,10) e ridotti al silenzio (Mt 21,15-16).
Perfino gli apostoli impedivano che arrivassero vicino a Gesù (Mt 19,13; Mc 10,13-14).
In nome della legge di Dio, mal interpretata dalle autorità religiose dell’epoca, molta buona gente era esclusa.
DI CONSEGUENZA, INVECE CHE PER ACCOGLIERE GLI ESCLUSI, LA LEGGE VENIVA USATA PER LEGITTIMARE L’ESCLUSIONE.
Nei vangeli, l’espressione “piccoli” (in greco elachistoi), indica “i bambini”, altre volte indica i settori esclusi dalla società.
Non è facile discernere.
Facciamo allora bene attenzione a non essere di ostacolo, o peggio, di scandalo, ai discepoli di Gesù, ovvero ai piccoli e agli umili, nei quali Gesù stesso è presente.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!