22.09.2023 – VENERDI’ XXIV SETTIMANA P.A A – LUCA 8,1-3 “C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni”.
«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 8,1-3
Mediti…AMO
All’inizio del capitolo VIII, Luca descrive Gesù che va per i villaggi e le città della Galilea. La novità è che non solo era accompagnato dai discepoli, MA ANCHE DALLE DISCEPOLE.
Non poteva uscire da sola, né parlare in pubblico, né pregare insieme agli uomini.
Una condizione di servilismo assoluto e di subalternità senza vie di scampo. Invece veniamo a sapere che Gesù aveva realizzato le pari opportunità e senza troppi problemi ma con tantissimo scandalo.
Eppure il testo è sconvolgente per le informazioni che Luca ci fornisce.
Maria proveniente da Magdala, una piccola cittadina sul lago conosciuta fino a Roma per il suo pregiato pesce di lago essiccato, comunità che gli scavi di questi ultimi cinque anni hanno riportato alla luce nella sua impressionante opulenza. Non una povera prostituta, allora, ma forse una commerciante benestante liberata dai suoi demoni interiori.
E Susanna, di cui non sappiamo molto, e Giovanna moglie del contabile di Erode, un tale di nome Cuza.
Marco definisce il loro atteggiamento con tre parole: seguire, servire, salire fino a Gerusalemme.
I primi cristiani non arrivarono ad elaborare un elenco di queste discepole che seguivano Gesù come fecero con i dodici discepoli.
Ma nelle pagine del vangelo di Luca appaiono i nomi di sette discepole: Maria Maddalena, Giovanna, moglie di Cusa, Susanna (Lc 8,3), Marta e Maria (Lc 10,38), Maria, madre di Giacomo (Lc 24,10) ed Anna, la profetessa (Lc 2,36), di ottantaquattro anni di età.
IL NUMERO OTTANTAQUATTRO È DODICI VOLTE SETTE. L’ETÀ PERFETTA!
Purtroppo la tradizione ecclesiastica posteriore non dà valore a questo dato del discepolato delle donne con lo stesso peso con cui dà valore alla sequela di Gesù da parte degli uomini.
Mentre Luca è l’evangelista che presenta il maggior numero di episodi in cui sottolinea la relazione di Gesù con le donne.
E la novità non è solo nella presenza delle donne attorno a Gesù, ma anche e soprattutto l’atteggiamento di Gesù in rapporto a loro.
La forza liberatrice di Dio, che agisce in Gesù, fa sì che la donna si alzi ed assuma la sua dignità (Lc 13,13).
Gesù è sensibile alla sofferenza della vedova e si solidarizza con il suo dolore (Lc 7,13).
Il lavoro della donna che prepara il cibo è considerato da Gesù COME UN SEGNALE DEL REGNO (Lc 13,20-21).
La vedova persistente che lotta per i suoi diritti è considerata MODELLO DI PREGHIERA (Lc 18,1-8), e la vedova povera che condivide il poco che ha con gli altri È MODELLO DI DEDIZIONE E DI DONAZIONE (Lc 21,1-4).
Oltre al posto che la Vergine Maria occupa nella mappa salvifica, possiamo citare la guarigione della suocera di Simone e della donna che soffre di emorragia, la compassione verso la vedova di Nain, l’elogio della cananea… la lista è lunga.
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L’annunciazione dell’angelo a Maria (1,26-38)
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la Visitazione: Maria va in visita ad Elisabetta (1,39-56).
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la suocera di Simone (4,38-39)
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la vedova di Nain (7,11-17)
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la peccatrice a casa di Simone il fariseo (7,36-50)
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le donne al seguito di Gesù (8,1-3)
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la donna emorroissa e la figlia di Giairo (8,40-56)
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Marta e Maria (10,38-42 e Gv 11,1-44)
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la donna che proclama beata la madre di Gesù (11,27-28)
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la donna curva guarita di sabato (13,10-17)
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E COME DIMENTICARE CHE PROPRIO ALLE DONNE È STATO AFFIDATO IL PRIMO ANNUNCIO DELLA RESURREZIONE?
È interessante notare che Gesù conserva questo atteggiamento di accoglienza anche quando incontra quelle donne che tutti additano come peccatrici, anche a loro egli testimonia l’eterno amore di Dio che intende tutti abbracciare con identico amore.
In una epoca in cui la testimonianza delle donne non è accettata come qualcosa di valido, Gesù accoglie le donne e le considera testimoni della sua morte (Lc 23,49), della sua sepoltura (Lc 23,55-56) e risurrezione (Lc 24,1-11.22-24)
Pensiamo a quante Sante e mistiche di tutti i tempi, hanno saputo dare testimonianza della loro fede, con scritti, esempi ed opere, nella più grande umiltà ed obbedienza, proprio come fece Maria , che non si mise mai davanti agli apostoli, pur essendo la madre di Gesù e della Chiesa nascente, ma al servizio e alla custodia della stessa.
E le Scritture Sante dimostrano che, agli incroci più decisivi, non solo del vangelo, ma di tutta la storia della salvezza, c’è sempre una donna decisiva.
Luca ci ricorda quindi che la comunità nascente È IL PICCOLO GREGGE, l’inizio di quella che egli chiamerà la sua Chiesa, composta non solo di uomini, ma anche da donne, e tutti chiamati e impegnati nel servizio di diffondere la parola della Buona Notizia.
Commenta il Papa, San Giovanni Paolo II:
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“In tutto l’insegnamento di Gesù, come anche nel suo comportamento, nulla si incontra che rifletta la discriminazione, propria del suo tempo, della donna. Al contrario, le sue parole e le sue opere esprimono sempre il rispetto e l’onore dovuto alla donna” (Mulieris dignitatem, 13).
Secondo Papa Paolo VI fin dalle origini del cristianesimo la donna ha “uno speciale statuto di dignità, di cui il NT ci attesta non pochi e non piccoli aspetti” (6 dicembre 1976).
Fratelli e Sorelle, in paradiso ci accorgeremo che il posto più vicino alla Santissima Trinità è occupato da una donna: MARIA SANTISSIMA, il dietro le quinte che ha permesso tutta la nostra salvezza.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!
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