21 settembre 2024 sabato SAN MATTEO EVANGELISTA – MATTEO 9,9-13 “…non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

 

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

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Dal Vangelo secondo MATTEO 9,9-13

+ In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Parola del Signore

Mediti…AMO

Pochissimo sappiamo della sua vita, ma abbiamo il suo Vangelo, a lungo ritenuto il primo dei quattro testi canonici, in ordine di tempo.

Ora gli studi mettono a quel posto il Vangelo di Marco: diversamente dagli altri tre, il testo di Matteo non è scritto in greco, ma in lingua “ebraica” o “paterna”, secondo gli scrittori antichi.

E quasi sicuramente si tratta dell’aramaico allora parlato in Palestina.

Matteo ha voluto innanzitutto parlare a cristiani di origine ebraica, per presentare ad essi gli insegnamenti di Gesù, COME CONFERMA E COMPIMENTO DELLA LEGGE MOSAICA.

Di Matteo di continuo lega fatti, gesti, detti relativi a Gesù con i richiami all’Antico Testamento, per far ben capire da dove il Signore viene, e che cosa è venuto a realizzare.

Scritto in una lingua per pochi, il testo di Matteo DIVENTA LIBRO DI TUTTI (Dio è un grande!) DOPO LA TRADUZIONE IN GRECO.

La Chiesa ne fa strumento di predicazione in ogni luogo, lo usa nella liturgia. Ma di lui, Matteo, sappiamo solo che viene citato per nome, con gli altri Apostoli, nel Libro degli Atti degli Apostoli (cap.1,13) subito dopo l’Ascensione al cielo di Gesù.

Ancora negli Atti, Matteo risulta presente con gli altri Apostoli all’elezione di Mattia, che prende il posto di Giuda Iscariota.

Poi, ha certamente predicato in Palestina, tra i suoi, ma ci sono ignote le vicende successive. La Chiesa lo onora come martire.

Matteo invece insiste in senso contrario: si riconosce come un pubblicano chiamato da Gesù, uno di quei pubblicani poco onesti e disprezzati, come collaboratori dei Romani occupanti.

I pubblicani, i peccatori chiamati da Gesù fanno scandalo.

Matteo presenta se stesso come un pubblicano perdonato e chiamato, e così ci fa capire in che cosa consiste la vocazione di Apostolo.

ma come un peccatore perdonato.

Una persona che abbia un profondo sentimento della misericordia divina, non in astratto, ma per se stessa, è preparata per un autentico apostolato.

Agostino lodava la misericordia di Dio che gli aveva perdonato i peccati che per sua colpa aveva commesso e quelli che per pura GRAZIA del Signore aveva evitato.

Tutti dunque possiamo ringraziare il Signore per la sua infinita misericordia e riconoscere la nostra povertà di peccatori perdonati, esultando di gioia per la bontà divina.

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: passa, vede, cioè sceglie.

Il Suo non è uno sguardo distratto e indifferente, ma uno sguardo carico di amore.

CHIAMA I SUOI DISCEPOLI, NON PER MERITI O CAPACITA’, MA PER PURA GRAZIA, A UN RAPPORTO PERSONALE CON LUI.

E, mentre li lega a sé, li inserisce in una comunità, in una famiglia, la sua, dove alla sua scuola impareranno ad accettarsi e ad accogliersi come fratelli, superando ogni contrapposizione e rivalità.

Risposta che è rottura con la situazione anteriore (professione) e dono totale di sé, a Colui che chiama per condurre insieme con Lui una nuova esistenza.

E noi?

Siamo capaci di rispondere al Signore che ci chiama con la STESSA FEDE, LA STESSA IMMEDIATEZZA DECISIONALE E LA STESSA FEDELTA’ FINO ALLA MORTE?

Ragioniamoci sopra

Pax et Bonum tibi, frater in Christo!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!