“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG
Dal Vangelo secondo MARCO 10,35-45
+ In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». Parola del Signore
Mediti…AMO
L’episodio narrato nel vangelo di oggi si trova solo nel Vangelo di Luca e non ha un parallelo con altri vangeli.
Fa parte della lunga descrizione del viaggio di Gesù, dalla Galilea fino a Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,28), in cui Luca mette la maggior parte delle informazioni che è riuscito a raccogliere rispetto a Gesù e che non si trovano negli altri tre vangeli (cf. Lc 1,2-3).
Il vangelo di oggi porta la risposta di Gesù alla persona che gli chiese di essere mediatore nella distribuzione di un’eredità, ed è un avvertimento contro lo smodato desiderio di ricchezze.
A quel tempo, l’eredità aveva anche a che fare con l’identità delle persone (1 Re 21,1-3) e con la sopravvivenza (Nm 27,1-11; 36,1-12).
Il problema maggiore era la distribuzione delle terre tra i figli del defunto padre.
Essendo la famiglia grande, c’era il pericolo che l’eredità si dividesse in piccoli pezzi di terra che non avrebbero più potuto garantire la sopravvivenza di tutti.
Per questo, onde evitare il disfacimento o la disintegrazione dell’eredità e mantenere vivo il nome della famiglia, il primogenito riceveva il doppio degli altri figli (Dt 21,17 e 2Re 2,11).
L’intervento di un anonimo della folla provoca la brusca entrata in scena del tema: colui che ha fatto la scelta cristiana, quale posto deve dare al possesso dei beni?
La risposta si pone su un piano più alto: la vita vera non si misura in base alla quantità dei beni posseduti, ma sul sano uso dei beni terreni, argomento questo, molto importante per Luca.
Il ricco del brano ha accumulato solo per sé, e si sarebbe «arricchito davanti a Dio», laddove avesse utilizzato i suoi beni anche per aiutare gli altri, e se avesse vissuto la dimensione comunitaria della sua Fede condividendo con gli altri le proprie ricchezze.
Perché la sicurezza del credente deve poggiare soprattutto su Dio e non sulle ricchezze materiali.
Anche se sembra strano, ognuno cerca una ricchezza. Non sempre sembra che sia così, perché ciò che è una ricchezza per uno può essere totalmente diverso da ciò che è una ricchezza per un altro, in quanto ognuno cerca qualcosa che ai propri occhi sia essere di grande valore, che possa riempire la propria vita.
Ci sono tante cose che vengono considerate ricchezze. Ne elenco solo alcune:
- Soldi o beni materiali.
- Piaceri e divertimento.
- Essere visto bene dagli altri, avere qualche fama.
- Esperienze diverse, per esempio, viaggi.
- Una vita tranquilla senza tanti problemi.
- Ci possono essere altre cose.
A prima vista, potrebbe sembrare che tutte queste cose abbiano poco o niente in comune fra di loro.
Eppure, in realtà, tutte queste cose hanno qualcosa in comune che è molto importante: sono tutte legate alla vita su questa terra, che saranno perse eternamente al momento della nostra morte.
E chi ha come tesoro qualcosa che appartiene a questo mondo, trascorrerà tutta l’eternità senza il suo tesoro.
Che terribile delusione è investire tutta la vita, in ciò che sembra un tesoro, per poi scoprire che tale non è, e che tutta la vita è stata una vita sprecata.
Per evitare questa delusione eterna, oggi, vogliamo scoprire qual è la ricchezza, ovvero il tesoro, che vale la pena cercarla e ottenerla per tutta l’eternità.
E torniamo al brano evangelico, in cui quest’uomo non voleva Gesù come Signore della sua vita, come non voleva capire il messaggio di Gesù, avendo raggiunto il suo traguardo, ed essendo pronto a godersi il resto della vita.
Col suo tesoro terreno, quest’uomo aveva ottenuto tutto ciò che aveva desiderato… ma voleva solo l’aiuto di Gesù per risolvere il suo problema, nel modo in cui voleva lui.
Ma Gesù lo rimprovera duramente, cercando di fargli comprendere che non aveva tenuto conto della morte, e peggio ancora, del giudizio dopo la morte, in quanto era ricco sulla terra, ma era povero per quanto riguarda il suo rapporto con Dio. E, come ogni persona nel mondo, anche lui, dopo la sua morte, avrebbe dovuto rendere conto della sua vita a Dio, ma non era pronto.
Succederà la stessa cosa a ciascuno di noi, laddove dimentichiamo che quando moriremo, non porteremo nulla del nostro tesoro terreno con noi.
La saggezza napoletana dice, ovviamente nella sua inflessione, che non uso, “la bara non possiede le tasche”
Quell’uomo, così ricco nelle cose di questa terra, non avendo accumulato un tesoro nei cieli, ha perso quello terreno, e si è trovato senza nulla per l’eternità, tranne la condanna eterna e la punizione per chi arriva al giudizio impreparato.
Ma come di fa a diventare ricchi davanti a Dio?
Gesù dà diversi suggerimenti e consigli:
- Chi vuole essere il primo, sia l’ultimo (Mt 20,27; Mc 9,35; 10,44);
- è meglio dare che ricevere (At 20,35);
- il più grande è il minore (Mt 18,4; 23,11; Lc 9,48)
- salva la sua vita colui/colei che la perde (Mt 10,39; 16,25; Mc 8,35; Lc 9,24).
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!