“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 6,30-34
+ In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore
Mediti…AMO
Il brano evangelico di questa sedicesima domenica del tempo ordinario si apre con il ritorno dei discepoli dalla prima missione che Gesù aveva loro affidato.
Li aveva inviati, a due a due, provvisti di nulla, per le città e i villaggi della Galilea, dando loro IL POTERE DELLA PAROLA (di QUELLA PAROLA, che toccava il cuore) e IL POTERE DI CONSOLARE, DI GUARIRE, di aiutare chiunque avesse bisogno.
L’evangelista, accennando appena al loro ritorno, fa però arguire la soddisfazione dei discepoli e dello stesso Gesù.
Mentre raccontavano queste cose Gesù disse loro “…venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po‘ “.
Li aveva visti certamente stanchi, ma anche felici e desiderosi di raccontare tutto, magari l’uno si sovrapponeva all’altro nel narrare.
Gesù li raccoglie accanto a sé, non per distrarli o per un vago riposo, ma perché stessero con lui, e potessero comprendere ancor meglio i suoi insegnamenti e magari ricevere anche correzioni.
Ecco una prima grande verità, che cozza violentemente con ciò che accade quotidianamente nel nostro tempo, caratterizzato dalla FALLACE comunicazione telematica globalizzata, e dalla vergognosa e decerebrata PREDOMINANZA degli “influencers”, DOVE LA FIGURA DI GESÙ RIMANE LA SOLA CHE INSEGNA “MOLTE COSE” ALLE FOLLE SMARRITE LUNGO IL CORSO DEI SECOLI, NEI SECOLI.
Il nostro tempo in particolare vede la quotidianità della gente, invasa di notizie, informazioni, messaggi, CHE REGALANO LORO L’ILLUSIONE DI ESSERE A CONOSCENZA DELLA VERITÀ DEI FATTI E L’ASSOLUTO DELLE COSE CHE TRASMETTONO.
Da qui nasce la conseguenza, che oggi come non mai, vi è un senso spaventoso di smarrimento e di insicurezza.
Tant’è che, quasi con malcelata nostalgia, la gente dice “…non ci sono più valori..non ci sono più certezze”.
Ma comunque, PIÙ O MENO TUTTI NON DEBBONO NULLA A DIO, O A CHI PER ESSO, PERCHÉ TUTTI HANNO LA CERTEZZA “…CHE SI SONO FATTI DA SÈ”.
E, dal canto suo, attraverso questi falsi profeti, guidati dal male, hanno sopìto in noi la certezza che Dio padre, attraverso il suo Figlio, Salvatore, continua a vegliare sul suo popolo.
La Chiesa deve allora attirare la nostra attenzione sul fatto che Gesù Cristo risuscitato continua ad agire come “il Salvatore di Dio”, che può e vuole, AIUTARCI NELLA NOSTRA VITA SENZA PROSPETTIVE.
E, nella nostra miseria, dobbiamo ritrovare quella certezza che ci rassicura, sussurrandoci, che possiamo rivolgerci con il cuore confidente, a Lui, sapendo che Egli ci consolerà dandoci la forza necessaria per andare avanti.
È lui che e ci mette accanto, all’improvviso, e nel momento in cui meno ce lo aspettiamo, quelle persone che ci tengono per mano e che ci guidano verso Dio.
Se si dovesse trovare un’immagine evangelica della messa domenicale, è proprio questa: Gesù che conduce in disparte i suoi, perché riposino con lui.
E’ un momento profondo di incontro con il Signore, nel quale ciascuno è coinvolto interamente: con il cuore, se ci sentiamo toccare dal suo amore, con la mente, se il Vangelo diviene il pane dello spirito, ma anche con il corpo, con la voce, con lo sguardo, con l’affetto vicendevole, è un’esperienza unica che davvero dà senso alla settimana, anzi alla vita.
Il Papa, con l’ultima enciclica sull’eucaristia, ha richiamato la centralità di questo mistero per la vita della Chiesa e di ogni cristiano.
Ascoltando l’invito di Gesù fatto ai discepoli viene in mente che la Santa liturgia eucaristica della domenica è davvero un riposo.
Tant’è che in Oriente, i santi padri affermano che con la liturgia eucaristica della domenica il cielo scende sulla terra; con essa inizia la realizzazione del regno di Dio, il vero riposo, la vera pace.
L’incontro domenicale con il Signore, quindi, non ci separa dal tempo ordinario della vita, anzi, fa come da cerniera tra la settimana passata e quella che sta per iniziare.
È come una luce che illumina il tempo di ieri, per comprenderlo, e quello di domani, per tracciarne il percorso.
ED È, APPUNTO, QUESTO CHE GESÙ CI DICE, QUANDO, INSIEME AI DISCEPOLI SALE SULLA BARCA PER PASSARE ALL’ALTRA RIVA…. “…èro cràs”.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!