21.10.2022 VENERDI’ 29^ SETTIMANA P.A. C – LUCA 12,54-59 “Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?”

… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…

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Dal Vangelo secondo LUCA 12,54-59

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Impieghiamo la maggior parte del tempo a concentrarci sulle cose del mondo, NEL LORO VUOTO ESTERIORE, e siamo anche bravissimi a prevedere la pioggia, l’incupirsi delle nuvole, la violenza o la dolcezza del vento, e l’improvviso variare delle condizioni atmosferiche…

Una volta almeno eravamo capaci di fare “previsioni del tempo”. Lo dice Gesù stesso, attestando che gli uomini sono stati sempre attenti ai segni che il tempo atmosferico forniva e che erano in grado di fare delle previsioni abbastanza sicure. Se le nuvole si addensavano sulla cima di quel monte erano ragionevolmente sicuri che sarebbe arrivata la pioggia.

Oggi non più. Nonostante si abbiano dati e letture di questi fenomeni in tempo reale, attraverso decine di “APP” che ormai popolano i nostri telefonini, i pc o programmi televisivi sul “METEO”, NON SIAMO PIU’ CAPACI DI FARLO PERSONALMENTE.

Queste APP certamente sono graficamente belle, direte voi, ma NON SERVONO A NULLA perché circoscrivono la nostra attenzione su un argomento che si basa su un modello “stocastico”, cioè probabile, e quindi affatto certo.

E noi ci crediamo pure a queste fallaci previsioni “stocastiche” … e io davvero mi immagino Gesù che, vedendoci, ride. Ride perché, giocando al ribasso con la nostra intelligenza, siamo riusciti, con la tecnica metereologica, anche ad “annacquare” quello che egli aveva detto che eravamo capaci a fare.

Eh si Signore mio! Se non sappiamo più nemmeno leggere le previsioni del tempo, figuriamoci se siamo capaci di LEGGERE I SEGNI DEI TEMPI: …figurati se sappiamo valutare il tempo messianico: ovvero il Regno di Dio e il vangelo (“la buona notizia”) che è presente in mezzo a noi.

Di conseguenza ci rimane difficile riconoscere la volontà di Dio, attuare il suo messaggio che ci ricorda che, attraverso il Cristo, Dio ha donato agli uomini un Regno di misericordia, di riconciliazione e di pace.

E questa incapacità a non capire l’annuncio evangelico, a non riconoscere la presenza di Dio nelle esperienze che viviamo, nella realtà quotidiana, nelle vicende della nostra vita e a non cooperare ad attuare il regno di Dio in questo mondo, ci pone di fronte alle nostre responsabilità, e ci fa vivere da ipocriti, assolutamente estranei di fronte alle vicende umane. Tutto perché ci ostiniamo a non utilizzare quell’intelligenza che ci è stata donata per comprendere i segni che ci vengono da Dio, dal prossimo, dalle circostanze della vita.

Siamo come dei rami trasportati da un fiume in piena, lasciamo che sia la corrente e spingerci dove non sappiamo. E, non sapendo, non potendo o non volendo scegliere, subiamo gli eventi della nostra vita, senza nemmeno interrogarci sugli eventi più grandi che coinvolgono le nazioni e i popoli.

Viviamo facendo come se nulla dovesse cambiare, come se tutto fosse scontato. Teniamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, per non voler vedere ciò che Dio ci mostra, accusiamo quelli che non vengono in Chiesa, i genitori che sbuffano durante le nostre inutili e interminabili riunioni.

Io direi che non vediamo proprio i segni dei tempi, non capiamo nemmeno la forza travolgente del gesto di un Papa che lascia le chiavi ad un altro per rispetto e onore del ruolo di Pietro, senza pensare a sé stesso, e di un altro papa Francesco, benché malato anche lui, che si mette al timone con umiltà e mitezza spingendo tutti noi a chiederci se stiamo assolvendo al mandato del Signore, DI RACCONTARE IL VANGELO AD OGNI CREATURA CHE INCONTRIAMO SULLA NOSTRA STRADA.

Hai ragione Signore, troppi tra noi, giocano con le paure delle persone e SONO PROFETI SI SVENTURA, E SPAVENTANO I DEBOLI INVECE DI INCORAGGIARLI AD APRIRSI ALLO STUPORE DI UN TEMPO CONSEGNATO ALLA IMMENSA TENEREZZA ALLA IMMENSA GIOIA DEL PADRE.

Preferiamo vantarci di essere TUTTOLOGI, ma in realtà NON SAPPIAMO NULLA!!!!

OGNUNO DI NOI BASTA A SÉ STESSO. È MISURA A SÉ STESSO. SI È FATTO DA SOLO E CON DIO NON HA NULLA A CHE VEDERE.

Abbiamo tutto, certo, ma rischiamo di perdere noi stessi. E non siamo capaci neppure fare una sincera analisi dentro di noi, per leggere nel nostro cuore, che è terra contesa fra il bene e il male.Pare che non esistano più barriere per l’intelligenza umana: pare che ormai siamo in grado di trovare la spiegazione di tutto ciò che ci accade intorno sia nel bene che nel male.

In misura diversa ciò accadeva anche ai tempi di Gesù; gli scribi e i farisei, i suoi avversari di sempre, cavillando e ragionando a modo loro, emanavano sentenze e si ritenevano depositare si quasi tutte le verità.

SE SOLO CI RICORDASSIMO CHE OGNI VITA È INSERITA IN UN GRANDE PROGETTO CHE DIO REALIZZA SULL’UMANITÀ E SULLA STORIA, E CHE LA NOSTRA VITA PUÒ ESSERE STRUMENTO DI SALVEZZA PER NOI STESSI E PER GLI ALTRI, QUESTO CAMBIEREBBE RADICALMENTE OGNI NOSTRA PROSPETTIVA.

PERCHÉ CI PERMETTEREBBE DI INSERIRE LE NOSTRE SCELTE DI VITA DENTRO UN PROGETTO D’AMORE CHE SI REALIZZA, IN DIO.

E questo ci darebbe la possibilità di verificare se nei rapporti con il prossimo stiamo seguendo la strada giusta.

E ci siamo pure dimenticati che nostro giudice sarà il fratello -che Dio ha messo sulla nostra strada- che giudicherà se siamo stati capaci di accogliere il suo bisogno di amore.

Ci si ostina a non voler rendere sacra la nostra storia, non la si vede come guidata e redenta da Dio, ma tutto si riduce a squallida cronaca di stile giornalistico. Si rimane quindi nella inevitabile condanna dei conflitti continui, che ostacolano la pace con Dio e tra gli uomini. E la guerra in atto TRA MONDO OCCIDENTALE E RUSSIA E UCRAINA ne è un esempio, laddove ce ne fosse bisogno.

E poi c’è un atro dato interessante da analizzare in questo stupendo brano evangelico.

Come ho già accennato siano TUTTOLOGI. Quindi tutti abbiamo la presunzione di sapere sempre quale sia la verità. Siamo molto ostili l’un l’altro, soprattutto perché non ci ascoltiamo.

I nostri PRESUNTI “dialoghi”, SONO IN REALTÀ UN GROTTESCO TENTATIVO DI PREVARICARCI L’UN L’ALTRO, perché non ascoltiamo mai veramente quello che la persona che abbiamo davanti ha da dirci.

Per questo Gesù ci consiglia, nella vita di “metterci d’accordo”, di parlarci lungo la strada, per trovare la giusta soluzione.

Ben si badi!!! Gesù NON è un relativista.

MA È UN UOMO CONCRETO, CHE VIVE NELLA REALTÀ E CHE SA CHE NESSUNO DI NOI POSSIEDE LA VERITÀ, MA ESSA SI DISVELA DINANZI AI NOSTRI OCCHI SOLO QUANDO CI PARLIAMO E CI CONFRONTIAMO.

C’è un tempo in cui siamo chiamati a discernere per poter stare nel tempo di Dio. Questa è la più bella scoperta che l’uomo può fare

Invece causiamo l’amarezza di Gesù. Perché anche noi, con il nostro scellerato comportamento, siamo gli interlocutori del Maestro nel brano odierno. È un Gesù amareggiato, dispiaciuto di fronte a uomini incapaci di stupirsi di fronte al mistero di Gesù lì vivo, presente davanti ai loro occhi.

Di stupirsi di fronte al SIGNORE DEGLI ESERCITI, AL DIO ALTISSIMO, che si è incarnato e FATTO UOMO, per amore dell’uomo.

Al giorno d’oggi è cosi, siamo sempre più bravi a capire e spiegare tantissime cose INUTILI, ma sempre meno abituati a rivolgerci con fiducia e speranza al CUORE DI DIO.

Troppo spesso lo mettiamo in disparte o lo disturbiamo solo per stupidi motivi egoistici, NON RICORDANDO PIU’ CHE È LUI CHE DÀ MOTIVAZIONE, LUCE E FORZA DI VIVERE AL QUEL NOSTRO VIVER QUOTIDIANO CHE ABBIAMO RESO COSI’ PICCINO E VUOTO.

ABBIAMO DIMENTICATO CHE è DIO CHE ci illumina a discernere e giudicare con rettitudine le decisioni quotidiane, per essere in comunione con LUI e con i fratelli.

E mi corre alla mente quel meraviglioso canto cristiano, ripreso dalla preghiera di SANTA TERESA D’AVILA, che ci ricorda che la nostra vita sarebbe “piena” e ricolma di gioia e felicità…se mettessimo al centro di ess DIO, perché “…solo Dio Basta!”

Dice infatti Santa Teresa D’Avila:

“Niente ti turbi, niente ti spaventi, a chi ha Dio, nulla manca, Dio solo basta.”

Ecco perché abbiamo bisogno, oggi come ieri e sempre, della Chiesa che, come diceva Gilbert Keith (scrittore, giornalista e aforista inglese, quasi un secolo e mezzo orsono) perché essa è il luogo dove tutte le verità si danno appuntamento.

Io mi permetto di modificare tale affermazione -certamente provocatoria nella sua redazione- AFFERMANDO CHE LA PRIMA E L’UNICA VERITÀ È CHE ABBIAMO BISOGNO DEL SALVATORE NOSTRO GESÙ CRISTO.

Noi certamente conosciamo bene ciò che è utile per la vita di ogni giorno, ma non ciò che è necessario per la vita dello spirito. Non sappiamo infatti riconoscere nella nostra vita la presenza del Figlio dell’uomo. E non ne siamo discepoli, perché il discepolo vive alla luce del giudizio di Dio. NOI NO!

Il Cristo si rivela nel mistero pasquale di Gesù, che si battezza nel fuoco dello Spirito, dopo che è passato attraverso le acque della morte. Questa è la sua venuta, già realizzata sulla croce, che giudica il mondo per salvarlo.

Per questo è necessario riconoscere il tempo presente come il momento per la conversione.

E questo invito a riconciliarsi presto con quelli con cui non siamo in pace, è a portata di tutti. E ce lo rivolge Gesù stesso “…quando con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procurati di accordarti con lui”. Ciò vuol significare che l’uomo deve afferrare l’attimo ultimo a lui offerto per la sua salvezza, non lasciandoselo sfuggire.

Questo rimprovero di Cristo è bruciante in primo luogo per noi i credenti, che dovremmo essere “coloro che hanno lo sguardo di Dio”.

Ovvero che la nostra fede non significa soltanto guardare Dio, MA CHE SIAMO CAPACI DI GUARDARE CON GLI OCCHI DI DIO LA REALTÀ DEL MONDO E DELLA NOSTRA PERSONALE ESISTENZA.

QUELLA REALTA’ DI CUI IL SEGNO PER ECCELLENZA È SEMPRE CRISTO, CON IL SUO MISTERO PASQUALE.

Ha detto San Francesco di Sales, Filotea, cap. XXIII:

  • “Coloro che si intendono di agricoltura e di coltivazione di alberi da frutta assicurano che se si incide una parola su una mandorla intatta e poi si rimette nel suo nocciolo, si richiude e si salda a perfezione, e si pianta, tutte le mandorle che produrrà l’albero che ne nascerà porteranno scritta la parola incisa nella mandorla piantata”

Ragioniamoci sopra…

Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

Sia Lodato Gesù, il Cristo!