«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 11,28-30
+ In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore
Mediti…AMO
Gesù ha appena esultato davanti all’inattesa opera di Dio che rivela i suoi segreti ai piccoli e agli ultimi e, subito, si occupa di loro.
Non si gloria della propria scoperta, non mette se stesso al centro della sua relazione con Dio ma, tutto rivolto ai piccoli, ai poveri, li invita a seguirlo sulla strada che conduce al Regno.
Anche noi o Signore, siamo affaticati e oppressi, sentiamo forte il peso della nostra incoerenza e della nostra indegnità.
Il giogo che portiamo ci è insopportabile. E siamo stati noi stessi a caricarcelo, con le nostre scelte sbagliate, con il nostro peccato, anche se altre volte, sono stati gli altri a metterlo sulle nostre spalle.
Per molti la vita cristiana è un peso da portare. La loro vita spirituale è arida, fallimentare, insoddisfacente.
Ma nella storia del cristianesimo molti i credenti che pur passando attraverso lo scoraggiamento e la sconfitta sono entrati nella gloria eterna.
Qual è stato il loro segreto?
Il segreto è Gesù Cristo!
Solo Gesù Cristo è stato in grado di vivere una vita come dono gradito a Dio, dunque, solo con Lui anche noi saremo in grado di viverla.
In questi versetti c’è una chiamata “…VENITE”. (v.28).
Sant’Agostino disse: “Ho letto in Platone e Cicerone parole sagge e molto belle; ma non ho mai letto in queste: ‘Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi’”.
Queste parole sono uniche e di grande conforto!
Si narra anche che la principessa Elisabetta, figlia del re Carlo I d’Inghilterra, sepolta a Newport Church, nell’Isola di Wight, durante il periodo dei problemi di suo padre, che era un prigioniero nel castello di Carisbrook, si trovava nella stessa isola.
Dopo un lungo periodo di malattia, è stata trovata un giorno morta nel suo letto con la sua Bibbia aperta e il suo dito appoggiato su queste parole “…Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo“.
E, nel monumento a Newport, eretto dalla regina Vittoria, viene rappresentata la giovane principessa morta con la testa chinata, la sua mano appoggiata su un libro di marmo davanti a lei e il suo dito che punta alle parole.
Ma c’è anche una La persona che chiama “…VENITE A ME”, che è Gesù (vv.25-27).
E il suo “…venite a me” è un invito A CREDERE IN GESÙ, AD AVERE FIDUCIA IN LUI (Giovanni 3,16 e 6,35), E AD ENTRARE IN RELAZIONE CON LUI.
Notiamo una cosa interessante: Gesù non dice “…andate da Dio”, ma “…venite a me”.
E QUESTO PERCHÉ GESÙ È L’UNICO RAPPRESENTANTE DI DIO SULLA TERRA, MANDATO DA LUI.
Dio ha dato autorità a Gesù (Matteo 11,25 e 28,18 e Giovanni 3,35), e quindi Egli è l’unico mediatore di tutta la conoscenza di Dio sulla terra.
Solo Gesù ha accesso al Padre e alle risorse del Padre, ha un’intimità unica con il Padre e quindi lo conosce in profondità. Solo Gesù ci fa conoscere Dio (Giovanni 1,18 e 14,6 e 1Timoteo 2:4-5).
CONOSCERE DIO E GESÙ CRISTO SIGNIFICA AVERE LA VITA ETERNA (Giovanni 17,3), la salvezza dai peccati (Matteo 1,21 e Luca 19,10 e 1Timoteo 1,15) e il perdono dei peccati (Atti 10,43).
E ci sono anche le persone a cui è rivolta la chiamata “…VOI TUTTI CHE SIETE AFFATICATI E OPPRESSI”.
“Siete affaticati” suggerisce che sono diventati stanchi attraverso un lavoro pesante, o faticoso (Giovanni 4,38).
Porta l’idea di lavorare fino al punto di esaurimento totale, oppure di essere esausti per un viaggio (Giovanni 4,6).
Questo verbo dà l’idea di continua stanchezza e spossatezza, senza un minuto di sollievo.
“Oppressi” invece indica essere sovraccaricati come le bestie da soma.
Questo verbo implica che le persone sono state completamente caricate fino a un certo momento nel passato, e il carico rimane perennemente su di loro.
Dunque le immagini che Gesù usa sono di estrema stanchezza e di estrema pressione, descrivono una persona esausta, senza forza che non ce l’ha fa’ più.
Ma a chi si riferisce Gesù? Chi sono gli affaticati e gli oppressi?
SECONDO ALCUNI STUDIOSI QUESTI NON SONO DISCEPOLI DI GESÙ.
La gente oggi, come allora è molto abbattuta dalle lotte della vita quotidiana.
Quanti affanni, quanta stanchezza in questa vita.
In Giobbe 14,1 leggiamo “…l’uomo, nato di donna, vive pochi giorni, ed è sazio d’affanni”.
Gesù invita coloro che sono stanchi e oppressi dalle afflizioni della vita: problemi riguardo il lavoro, problemi riguardo i vizi, problemi di salute, problemi economici, problemi interpersonali, responsabilità gravose e così via.
Gesù dà riposo a chiunque accetta il suo invito ad andare da Lui!
Ma ci sono affaticati e oppressi che riguardano le esigenze della religione.
Molto probabilmente Gesù si riferisce a tutti coloro che erano oppressi dal carico pesante di norme e regolamenti per piacere a Dio, messi sulle loro spalle dagli scribi e dai farisei.
Dunque, il riferimento è per coloro che sono affaticati e oppressi dalle richieste della religione.
In Matteo 23,4 parlando degli scribi e dei farisei Gesù dice “…infatti, legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito” (Matteo 15,3-9 e Atti 15,5-10).
Gesù stava chiaramente invitando ad abbandonare il legalismo farisaico e ad andare da Lui.
I farisei avevano un sistema minuzioso ed esigente di regole per ogni attività umana che pesava sulle spalle della gente!
Avevano dato 613 regole (248 positive e 365 negative) per impedire interpretazioni arbitrarie e per non fare trasgredire la legge, quindi queste regole erano una specie di recinto attorno alla legge.
Per esempio un sarto non doveva mettere l’ago nei suoi vestiti il venerdì nel timore che portandolo con sé, poteva trasgredire il riposo del sabato.
Gli affaticati e gli oppressi sono coloro che cercavano di osservare tutte le esigenze dei capi religiosi dell’epoca, è oggi sono coloro che cercano di piacere a Dio con i loro sforzi e quindi essere salvati dai loro peccati osservando regole e tradizioni umane!
Tante regole e quindi tanti pesi, tante paure e ansie (Romani 8,15) perché il risultato nella migliore delle ipotesi è incerto perché con i nostri sforzi non saremo mai in grado di piacere a Dio (Romani 3,19-20 e Galati 3,10).
Ma queste persone erano aggravate ancora di più dal loro senso di colpa perché fallivano nel non osservare le regole dei farisei.
Dunque, il peso del loro peccato diventava più pesante, e non potevano più resistere sotto di esso.
Per concludere, Fratelli e Sorelle, questa mattina, con voi, vorrei innalzare al cielo questo grido corale: “…Signore, veniamo a te!”
Veniamo a te, perché TU leggi nel nostro cuore e sai quanto siamo fragili e quante volte la fatica diventa un peso che impedisce il nostro cammino.
Veniamo a te perché ci sentiamo oppressi e stanchi, perché il peso della vita, in alcuni momenti, è davvero insostenibile.
Veniamo a te perché sappiamo che solo in te troviamo conforto e incoraggiamento.
Vogliamo che tu ci renda capaci di vedere i problemi che ci schiacciano, nella giusta prospettiva, senza lasciarci scoraggiare, senza piangerci addosso, senza fuggire.
Veniamo a te, Signore, non perché non sappiamo dove andare ma perché TU SOLO, ora e sempre, ci dai la possibilità di vedere le cose in maniera TOTALMENTE diversa.
Veniamo a te perché il mondo ci seduce ma non ci vuole, ci spreme come dei limoni, ci chiede fiducia cieca nelle sue leggi, nel suo mercato, nelle sue logiche ma dimostra mille volte di non volere davvero il nostro bene.
Veniamo a te perché sei l’unico che ti sei caricato, come noi, del peso della vita, senza scorciatoie, senza preferenze, senza inganni.
Perché TU, SOLO SIGNORE, SEI UN DIO CHE SI È FATTO UOMO SUL SERIO, CHE HA IMPARATO A RIDERE E A PIANGERE, CHE HA AMATO OGNUNO DI NOI COME NESSUNO MAI CI HA AMATO, FINO A MORIRNE SULLA CROCE…
Veniamo a Te, perché abbiamo capito che non possiamo farcela da soli, non abbiamo la forza di portare il peso della vita.
Corriamo da Te, perché ci hai promesso che TU “…ci darai ristoro” (11,28). Quel ristoro di cui abbiamo bisogno.
Fratelli e Sorelle. Noi sappiamo bene che l’incontro con Lui è sempre FONTE DI RIPOSO PER LA NOSTRA ANIMA.
Quante volte la preghiera – soprattutto quella silenziosa che viviamo davanti al Tabernacolo – si rivela una sosta salutare perché non solo dona pace ma ci consente anche di ritrovare nuove energie per riprendere il cammino e le battaglie della vita.
Gesù rialza la testa, il riposo orante ci aiuta a guardare in alto e a guardare oltre.
Chiara Lubich pregava così “…Signore, dammi tutti i soli…”.
Oggi chiediamo la grazia di essere aiuto e sostegno per quei fratelli che vediamo affaticati, stanchi e delusi, per quelli che si sentono soli e abbandonati.
Ragioniamoci sopra…
Il Signore IDDIO ti Benedica
E tu Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!