20.02.2023 LUNEDI’ 7′ SETTIMANA P.A.  A – MARCO 9,14-29 “Credo, Signore; aiuta la mia incredulità”.

«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre». Geremia 6,16

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. In illo tempore: dixit Iesus…

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Dal Vangelo secondo MARCO 9,14-29

In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». Parola del Signore

 

Mediti…AMO

Scendendo dalla montagna della Trasfigurazione, Gesù incontra molte persone attorno ai discepoli, tra i quali, un padre disperato, poiché uno spirito immondo si era impossessato di suo figlio.

Con molti dettagli, Marco descrive la situazione del ragazzo posseduto, l’angoscia del padre, l’incapacità dei discepoli e la reazione di Gesù.

Mi colpiscono in particolare due cose:

  • da un lato, la confusione e l’impotenza della gente e dei discepoli dinanzi al fenomeno della possessione,
  • e dall’altro, il potere della fede in Gesù davanti al quale il demonio perde tutta la sua influenza.

Il padre aveva chiesto ai discepoli di scacciare il demonio dal ragazzo, ma loro non ne furono capaci.

Gesù si spazientisce e dice “…o generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me”.

Gesù si interessa della malattia del ragazzo e apprende dal padre, a che il ragazzo, “fin da piccolo”, è affetto da una grave malattia che mette in pericolo la sua vita.

E il padre chiede a Gesù “…ma se tu PUOI qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci!”

Una frase altamente indicativa, che bene esprime la situazione dell’uomo che cammina sulle strade del tempo:

  • è incredulo,
  • non è in condizioni di risolvere i problemi,
  • ma ha tanta buona volontà.

A Gesù non piacciono queste parole “…se tu puoi…”.

Una condizione ASSURDA, che NON PUO’ ESSERE POSTA, poiché “…tutto è possibile a chi ha fede!”

Ma è MERAVIGLIOSO che il padre risponda subito dopo “…Credo, Signore! Ma aiutami nella mia incredulità!

La risposta del padre mostra quale deve essere l’atteggiamento del discepolo, che malgrado i suoi limiti e dubbi, DEVE ESSERE FEDELE.

Possiamo paragonare il nostro mondo a questo ragazzo posseduto dallo spirito maligno; in realtà esso è sovente in preda alle convulsioni.

“Lo butta nel fuoco e nell’acqua”, nel fuoco della violenza e della guerra, nell’acqua della facilità, della frenesia di godere.

E questo mondo noi abbiamo il dovere di guarirlo.

Il Signore ci ha detto che siamo il sale della terra e la luce del mondo, dobbiamo dunque strapparlo dalla follia, dalle convulsioni.

Ma come? Ci sentiamo così incapaci, così impotenti.

Gesù ci ha indicato i mezzi: LA FEDE E LA PREGHIERA.

Bisogna credere veramente, allora si può fare qualcosa anche nelle circostanze più difficili. E con la fede si può pregare in modo efficace.

Perché anche la preghiera è necessaria?

Nel Vangelo di oggi vediamo che il rimedio è una morte che si apre a una risurrezione. San Marco ha condotto il suo discorso in modo da evocare la morte per la risurrezione.

Questo ragazzo per guarire deve passare attraverso la morte “…il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: E morto. Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi“.

Morte e risurrezione.

Soltanto la fede come fiducia assoluta in Dio e la preghiera ardente, come richiesta di aiuto a Dio, possono ottenere il miracolo.

Se invece siamo chiusi nel nostro egoismo o pensiamo di essere autosufficienti, non possiamo accostarci a Dio e ottenere quanto chiediamo.

Un santo sacerdote, in Curato D’Ars, diceva:

  • “La preghiera nient’altro è che l’unione con Dio. Io penso sempre che, quando veniamo ad adorare il Signore, otterremmo tutto quello che domandiamo, se pregassimo con fede proprio viva e con cuore totalmente puro.”.

IL MALE E IL DEMONIO.

Al tempo di Gesù, molte persone parlavano di Satana e dell’espulsione dei demoni.

La gente aveva paura, e c’erano persone che sfruttavano la paura della gente.

Il potere del male aveva molti nomi: Demonio, Diavolo, Belzebù, Principe dei demoni, Satana, Dragone, Dominazioni, Potestà, Sovranità, Bestia-fiera, Lucifero, e così via dicendo… (vedi Mc 3,22.23; Mt 4,1; Ap 12,9; Rm 8,38; Ef 1,21).

Anche oggi, tra di noi, il potere del male ha anche molti nomi, anche se ha cambiato modalità di manifestazione ed ha convinto tutti che il demonio non esiste, o se c’è, non è così cattivo come lo si descrive.

Nel suo nefando nome molta gente disonesta si arricchisce, sfruttando la paura che la gente ha del demonio.

Ma uno degli obiettivi della Buona Novella è quello di aiutare la gente a liberarsi da questa paura.

La venuta del Regno di Dio significa la venuta di un potere più forte.

L’uomo forte era un’immagine che indicava il potere del male che manteneva la gente imprigionata nella paura (Mc 3,27).

Il potere del male opprime le persone e le aliena da sé e fa in modo che vivano nella paura e nella morte (Mc 5,2). Ed è un potere così forte che nessuno riesce a frenarlo (Mc 5,4).

L’impero romano con le sue “Legioni” (Mc 5,9), cioè, con i suoi eserciti, era lo strumento usato per mantenere questa situazione di oppressione.

MA GESÙ È L’UOMO PIÙ FORTE CHE VINCE, AFFERRA E SCACCIA IL POTERE DEL MALE!

Nella sua Lettera ai Romani, Paolo di Tarso, enumera tutte le possibili potenze o demoni che potrebbero minacciarci e riassume tutto in questo modo:

  • Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore!” (Rm 8,38-39)

Nulla di tutto questo, mai ci separerà dall’AMORE INCARNATO!

E le prime parole di Gesù dopo la risurrezione sono “Non abbiate paura! Gioite! Non abbiate paura! La pace sia con voi!” (Mc 16,6; Mt 28,9.10; Lc 24,36; Gv 20,21).

Ha detto un saggio uomo orientale, Buddha:

  • “Chiesero: “Qual è la cosa migliore da possedere? Il Buddha rispose: “La fede è la cosa migliore che si possa possedere”.”

Ragioniamoci sopra…

Prega il Signore per me… Fratello che Leggi…

Sia Lodato Gesù, il Cristo!