“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo LUCA 7,36-50
+ In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé «Chi è costui che perdona anche i peccati?» Ma egli disse alla donna «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». Parola del Signore
Mediti…AMO
Al tempo di Gesù la donna viveva emarginata e non poteva entrare nella sinagoga, o partecipare alla vita pubblica e non poteva essere testimone.
Dal tempo di Esdra, in poi, aumentava l’emarginazione delle donne da parte delle autorità religiose (Esdra 9,1 a 10,44) ed aumentava anche la resistenza delle donne contro la loro esclusione, come vediamo nelle storie di Giuditta, Ester, Ruth, Noemi, Susanna, della Sulamita e di altre.
Questa resistenza incontrò eco ed accoglienza in Gesù e grande sostegno da parte sua.
Nell’episodio della donna con il profumo, che la Liturgia oggi ci regala, spunta la resistenza delle donne nella vita di ogni giorno e l’accoglienza da parte di Gesù.
QUESTO BRANO CANTA LA MISERICORDIA E LA GIOIA DI DIO CHE AMA FINO AL PERDONO, e LA GIOIA DI DIO, CHE VEDE QUESTA DONNA COMPIERE UN ATTO DI FEDE, NEL SUO AMORE.
Fratelli e Sorelle, ecco allora che dobbiamo credere all’amore, come questa povera donna… credere alla misericordia per poi, a nostra volta, poter essere testimoni dell’amore e della misericordia.
Perché il nostro mondo ha bisogno proprio di questa testimonianza, perché viviamo in un mondo senza amore vero, che non crede all’amore gratuito, all’amore che si fa dono, alla misericordia che ci è gratuitamente offerta.
E IO, MISERRIMO E INDEGNO DIACONO, NE SONO LA PROVA VIVENTE, PERCHÉ OGGI, PER ME, CRISTO RIDICE DI NUOVO LA STORIA DI QUESTA POVERA DONNA PECCATRICE, PER RICORDARMI CHE LA MIA VITA È FRUTTO DEL DONO DELLA MISERICORDIA DI DIO, che in questo modo ha realizzato in me, il dono di quella vecchia profezia (Ezechiele 36,26-29):
- “26 vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27 Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. 28 Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. 29 Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia”…
Cristo ci ha dato un segno della sua dolce misericordia, col Sacramento della Penitenza, che rappresenta UN MERAVIGLIOSO ATTO DI FEDE NELL’AMORE DI DIO.
Purtroppo, troppo spesso ci teniamo lontani da questo Sacramento e non vogliamo pensare alla confessione dei nostri peccati, che invece è di capitale importanza, perchè rappresenta la libera azione dell’uomo che si riconosce povero e peccatore di fronte a Dio e bisognoso della sua infinita Misericordia.
Ed è proprio grazie al Sacramento della Penitenza, che il battezzato si sente divenire oggetto del perdono e potrà essere agente PRINCIPALE, che a sua volta, offre il dono della misericordia.
Perché, se lui stesso si lascia rigenerare nell’amore, potrà testimoniare che Dio è amore.
Il Sacramento della Penitenza è quindi, un cambio di cuori, a seguito del quale l’uomo dà a Dio il proprio cuore indurito dal peccato, e Dio lo rigenera, lo riscalda con il suo perdono, e in virtù di ciò, il battezzato potrà allora amare e a sua volta perdonare, CON LA FORZA DI DIO.
Ma torniamo al testo che ci racconta la contrarietà della tradizione ebraica, che riteneva un abominio, l’accostarsi ad una donna -notoriamente peccatrice- o peggio ancora lasciarsi toccare da lei.
Poiché significava contrarre un’impurità che non consentiva più la partecipazione agli atti di culto, senza prima aver provveduto ad una adeguata purificazione.
Era una delle tante prescrizioni che erano state infestate di fariseismo, intorno alla quale, Gesù fa aleggiare in quel mondo, un alito nuovo, che esprime amore, perdono, misericordia.
Il Signore aveva più volte dichiarato il vero senso della sua missione «Io non sono venuto in questo mondo per giudicare» e ancora più esplicitamente aveva dichiarato «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».
Egli infatti, invitato, è entrato in casa di un fariseo a mangiare da lui (e già questa circostanza doveva essere di monito per tutti gli astanti e soprattutto per il padrone di casa).
Ma ahimè, quando sopraggiunge una donna, peccatrice, proprio colui che l’aveva invitato, cova pensieri di critica nei confronti del Signore.
I gesti della donna erano invece testimonianza dell’amore che provava per il Signore, ed erano più che eloquenti.
Venne portando un vasetto di olio profumato e, fermatasi dietro, si rannicchiò piangendo ai piedi di Lui e cominciò a bagnarli di lacrime, asciugandoli con i suoi capelli… e li baciava e li cospargeva di olio profumato.
Questi atteggiamenti avrebbero dovuto suscitare ammirazione, nei confronti della donna e di Gesù, invece la grettezza d’animo, non consente mai di comprendere le vere dimensioni dell’amore.
E Gesù, che legge i cuori, dà –A ME!!!! E A QUEL FARISEO, una bella lezione «…IO Ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato».
Ragioniamoci sopra…
Pax et Bonum tibi, frater in Christo!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!