19 ottobre 2024 sabato 28’ settimana p.a. B – LUCA 12,8-12 “Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”.

“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).

Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.

E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”

 

Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”

Vedere approfondimenti sul nostro sito WWW.INSAECULASAECULORUM.ORG

Dal Vangelo secondo LUCA 12,8-12

+ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». Parola del Signore

Mediti…AMO

Mentre Gesù è in cammino verso Gerusalemme, Luca lo presenta come intento a svelare gli abissi dell’agire misericordioso di Dio.

E all’interno di questo agire, ci racconta, nello stesso tempo, la profonda miseria che si nasconde nel cuore dell’uomo, ed in particolar modo in coloro che hanno il compito di essere testimoni della Parola e dell’opera dello Spirito santo nel mondo.

Questa serie di riflessioni provoca nel lettore l’effetto di sentirsi attratti dalla forza della Sua Parola, facendo fare loro un serio esame di coscienza, utile a spogliarsi da tutte quelle manie di grandezza che agitano il cuore dell’uomo (Lc.9,46).

Le stesse riflessioni fanno si che il lettore si identifichi con i vari atteggiamenti che l’insegnamento di Gesù viene a suscitare:

  • innanzitutto si riconosce nel discepolo alla sequela di Gesù e inviato a precederlo nel ruolo di messaggero del regno;
  • nel tale che ha qualche esitazione nel seguirlo;
  • nel fariseo o Dottore della legge, schiavi delle loro interpretazioni e stili di vita.

In sintesi il percorso del cristiano, nel cap.11, è caratterizzato dall’incontro con l’insegnamento di Gesù che gli rivela l’intimità di Dio, la misericordia che abita nel cuore di Dio, ma anche la verità del suo essere uomo.

Nel cap.12, dal quale è tratto il brano odierno invece, Gesù contrappone al giudizio pervertito dell’uomo la benevolenza di Dio che dona sempre con sovrabbondanza.

La parola di Gesù lancia al lettore un appello sul come affrontare la questione della vita: l’uomo sarà giudicato per come si comporterà al momento delle minacce.

Bisogna preoccuparsi non tanto degli uomini che possono «uccidere il corpo», ma piuttosto avere a cuore il timore di Dio, che giudica e corregge.

GESÙ NON PROMETTE AI DISCEPOLI CHE SARANNO RISPARMIATI DA MINACCE, PERSECUZIONI, MA LI RASSICURA SULL’AIUTO DI DIO AL MOMENTO DELLA DIFFICOLTÀ.

Riconoscere la propria appartenenza a Cristo, davanti agli uomini, è segno del proprio cristianesimo.

Già il nome di “cristiano” contiene in sé il nome di “Cristo”.

Infatti il cristiano è l’“unto”, il consacrato a Cristo.

Interiormente ciò si realizza col Battesimo e con la Confermazione, che sanciscono l’appartenenza a Cristo.

È nostro dovere mostrare questa dipendenza ai nostri fratelli.

Ogni giorno, siamo chiamati a riflettere sul modo di testimoniare, nella nostra vita, Cristo agli altri.

Ignorare le vie del Signore e il piano divino di salvezza, o allontanare consapevolmente Cristo dalla nostra vita, è il peccato contro lo Spirito Santo, che equivale a rifiutare la salvezza.

Nelle situazioni difficili, che esigono che l’uomo porti testimonianza di Dio, ci aiuta lo Spirito Santo, che guida il nostro comportamento.

E la virtù della fortezza, che è indispensabile in una vita modellata sull’esempio di Cristo, è certamente un dono dello Spirito Santo.

Ma cerchiamo di capire bene.

Dio è sempre pronto a perdonare ed è sempre disposto a ricominciare, nonostante la nostra pervicacia nel peccare.

E questo diventa ancora più evidente nella pagina oscura del rinnegamento di Gesù: nella notte della passione l’apostolo Pietro prima tradisce il Maestro e subito dopo, toccato dallo sguardo misericordioso di Gesù, prende coscienza del suo peccato e versa lacrime di sincero pentimento.

Luca offre una interpretazione certamente più commovente “…[Pietro] uscito fuori, pianse amaramente” (Lc.22,62).

Tutto questo è opera dello Spirito che illumina interiormente la coscienza e apre l’uomo alla conversione.

Giovanni afferma che quando sarà venuto, lo Spirito “dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato” (Gv 16,8).

Se invece l’uomo si chiude alla Grazia di Dio, se non riconosce il suo peccato, anzi lo giustifica; e se, peggio ancora, persevera nell’errore e non invoca la misericordia di Dio, allora non potrà ottenere il perdono.

Ma facciamo una ulteriore precisazione utile a fugare cattive interpretazioni, ricorrendo alle parole di Papa Wojtyla, il quale, con molta chiarezza, afferma che il vocabolo “bestemmia” – dal greco “blasphemía”– significa ingiurare per mezzo di parole.

In questo caso, spiega Giovanni Paolo II, non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo (Dominum et vivificantem, 46).

Quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono”, dice il salmista (sal 103,11).

Ed è vero, come è anche vero che, per accogliere la misericordia, dobbiamo chiederla; e, per chiederla, dobbiamo riconoscerci peccatori.

Ragioniamoci sopra

Pax et Bonum tibi, frater in Christo!

Il Signore IDDIO ti Benedica

Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…

e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!

Sia Lodato Gesù, il Cristo!