“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MATTEO 1,16.18-21.24
+ Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore. Parola del Signore
Mediti…AMO
Questa celebrazione ha profonde radici bibliche, perchè Giuseppe è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso LA VIA DEI SOGNI.
Come l’antico Giuseppe, EGLI è l’uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custodia della sua casa e che collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide.
Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall’Egitto, rifacendo il cammino dell’Esodo.
Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano.
Giuseppe è lo Sposo di colei che sarebbe stata Madre del Verbo fatto carne, ed è stato prescelto, da Dio, come “GUARDIANO DELLA PAROLA”, ciòè della vita terrena del Cristo.
Eppure non ci è giunta nessuna sua parola: ha servito in silenzio, obbedendo al Verbo, a lui rivelato dagli angeli in sogno, e, in seguito, nella realtà, dalle parole e dalla vita stessa di Gesù.
Anche il suo consenso, come quello di Maria, esigeva una totale sottomissione dello spirito e della volontà.
Giuseppe ha creduto a quello che Dio ha detto; ha fatto quello che Dio ha detto.
La sua vocazione è stata di dare a Gesù tutto ciò che può dare un padre umano: l’amore, la protezione, il nome, una casa.
La sua obbedienza a Dio comprendeva l’obbedienza all’autorità legale.
E fu proprio essa a far sì che andasse con la giovane sposa a Betlemme e a determinare, quindi, il luogo dell’Incarnazione.
Dio fatto uomo fu iscritto sul registro del censimento, voluto da Cesare Augusto, come figlio di Giuseppe.
Più tardi, la gioia di ritrovare Gesù nel Tempio in Giuseppe fu diminuita dal suo rendersi conto che il Bambino doveva compiere una missione per il suo vero Padre: egli era soltanto il padre adottivo.
Ma, accettando la volontà del Padre, Giuseppe diventò più simile al Padre, e Dio, il Figlio, gli fu sottomesso.
Il Verbo, con lui al momento della sua morte, donò la vita per Giuseppe e per tutta l’umanità.
La vita di Giuseppe fu offerta al Verbo, mentre la sola parola che egli affida a noi è la sua vita a mezzo della quale diventò una luce dell’esemplare paternità.
Certamente non fu un assente.
È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figliolo con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio.
Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”.
Lasciò probabilmente Gesù poco prima che “il Figlio dell’uomo” iniziasse la vita pubblica, spirando serenamente tra le sue braccia.
Non a caso quel padre da secoli viene venerato anche quale patrono della buona morte.
Di lui non si sanno molte cose sicure, non più di quello che canonicamente hanno riferito gli evangelisti Matteo e Luca.
Intorno alla sua figura si sbizzarrirono invece i cosiddetti vangeli apocrifi.
Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo (347 ca.-420), Sant’Agostino (354-430) e San Tommaso d’Aquino (1225-1274).
Vale la pena di riportare soltanto una leggenda che circolò intorno al suo matrimonio con Maria. In quella occasione vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane.
Quella gara sarebbe stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco che lo rappresentava, come da regolamento, sarebbe improvvisamente e prodigiosamente fiorito.
Si voleva ovviamente con ciò significare come dal ceppo inaridito del Vecchio Testamento fosse rifiorita la grazia della Redenzione.
San Giuseppe non è solamente il patrono dei padri di famiglia come “sublime modello di vigilanza e provvidenza” nonché della Chiesa universale, con festa solenne il 19 marzo.
Egli è oggi anche molto festeggiato in campo liturgico e sociale il 1° maggio quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII.
Papa Giovanni XXIII gli affidò addirittura il Concilio Vaticano II.
Ma cerchiamo di vedere il testo evangelico odierno.
Quando l’uomo non sa più cosa fare, se ha il coraggio di tenere aperta la domanda, la speranza e la retta intenzione, Dio viene incontro con i suoi doni “in sogno…”.
Nel sonno Dio incontrò Giacobbe, raggiunse Elia.
Il sonno parla di ciò che uno ha dentro.
Nella veglia ci si difende censurando ciò che non si vuole, nel sonno invece tutto si manifesta in libertà.
Il giusto che ha il cuore puro, vive gli stessi sogni di Dio.
E Giuseppe era un uomo “giusto“, con un senso della giustizia assai superiore a quello dell’antica Legge.
Questa, infatti, nel Libro del Deuteronomio, riguardo all’adulterio di una promessa sposa, si diceva “…la faranno uscire all’ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà, così che muoia, perché ha commesso un’infamia in Israele” (Dt 22,21).
La giustizia di Giuseppe non era la fredda applicazione di una legge stabilita in passato, per educare il burbero popolo d’Israele ad un’elementare rettitudine.
Qui abbiamo qualcosa di ben diverso: il totale sacrificio di sé per il bene dell’altro.
E questo altro non è che la legge dell’amore, ovvero il nucleo del messaggio di Gesù.
Giuseppe non comprendeva ciò che era accaduto a Maria, ma poteva leggere nei suoi occhi la sua innocenza, e non sopportava vederla oggetto degli scherni di tutta Nàzareth per la sua gravidanza.
Pensava di darle in segreto una nota di ripudio, per lasciarla libera dal vincolo che li univa, scostandosi così da quel mistero che intuiva senza comprendere, e andarsene via.
Agli occhi degli uomini, però, questa fuga sarebbe apparsa come un’ammissione di colpa da parte sua, unita alla viltà di non volersi assumere le proprie responsabilità.
Ma tutto era già pronto dall’eternità: Maria è piena di Grazia, Immacolata Concezione per dare alla luce il Messia Immacolato.
Giuseppe è figlio della Giustizia misericordiosa di Dio per accogliere e il “Giusto che si addosserà il peccato di molti“.
Le loro nozze, già compiute nella volontà di Dio, si celebrano ora nel tempo e nella carne, perchè la volontà di salvezza giunga nel tempo e ad ogni carne.
Nella pienezza dei tempi Dio ha aperto il Cielo e ha inviato l’officiante, l’angelo dell’annuncio.
Perchè queste nozze sono l’annuncio della Buona Notizia e l’umanità è in attesa del loro “consenso“:
- “Dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano. Non sia che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami. Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso (San Bernardo, “Omelie sulla Madonna”).
E Maria ha detto eccomi, e Dio ha preso dimora nel suo seno, Il mistero di un Dio nascosto nella carne dell’uomo, sembra peccato invece è amore.
Anche Lei, Immacolata Concezione, senza peccato s’è fatta peccato per partorire al mondo il Dio fatto peccato, per salvare i peccatori, e farli figli di Dio, ha fatto peccato la Madre e il Figlio.
E Giuseppe ha fatto il padre….
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!