19.01.2024 – VENERDI’ 2′ SETTIMANA P.A. B – MARCO 3,13-19 Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo MARCO 3,13-19
+ In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Parola del Signore
Mediti…AMO
Oggi, il Vangelo sintetizza la teologia della vocazione cristiana, e della chiamata.
Siamo tutti chiamati ad essere discepoli, ma non tutti i discepoli sono chiamati per essere apostoli.
Dice il Concilio Ecumenico Vaticano II, nella Costituzione Dogmatica “Lumen Gentium”, al capitolo 5, ai nn.39-42:
- “Tutti i fedeli di qualunque stato e condizione di vita sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della carità, santità che, anche nella società terrena, promuove un modo più umano di vivere.”
Ma anche l’Esortazione Apostolica “Gaudete et Exsultate” di Papa Francesco nel suo incipit, al n.1 dice:
- “1. «Rallegratevi ed esultate» (Mt 5,12), dice Gesù a coloro che sono perseguitati o umiliati per causa sua. Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati. Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente. In realtà, fin dalle prime pagine della Bibbia è presente, in diversi modi, la chiamata alla santità. Così il Signore la proponeva ad Abramo: «Cammina davanti a me e sii integro» (Gen 17,1).”.
Ecco allora, Fratelli e Sorelle, che in primo luogo, il Signore ci sceglie: prima della creazione del mondo, ci ha destinati ad essere santi (Ef 1,4).
Ci ama in Cristo ed in Lui ci modella, dandoci le qualità per essere FIGLI DI DIO.
E LO FA DALLA MONTAGNA (LUOGO CHE GENERALMENTE NELLA BIBBIA È TEATRO DELLE RIVELAZIONI DIVINE) DOVE IL CRISTO SCEGLIE, SENZA ALCUN OBBLIGO, DODICI DISCEPOLI PERCHÉ DIVENTINO APOSTOLI.
Apostolo significa “inviato” di Gesù Cristo, investito della sua autorità. Gli apostoli hanno la responsabilità di cementare la Chiesa, nella persona di Gesù Cristo. Ne ha scelti dodici perché siano con lui, perché annuncino come lui il vangelo e scaccino gli spiriti cattivi.
Il numero dodici simboleggia le dodici tribù di Israele. Sono loro che sosterranno il nuovo popolo di Dio, iniziato da Gesù Cristo, perchè nessun popolo deve rimanere senza un buon pastore…
La Chiesa è apostolica perché è cementata dagli apostoli. Tutti i suoi membri partecipano all’apostolato, che è luce e speranza tra gli uomini, come un fermento.
L’apostolo e il discepolo hanno un solo scopo, anche se il loro ministero è diverso. Essi trasmettono il regno di Dio a tutti e a tutte le generazioni.
E Gesù chiama a sè quelli che egli vuole, è una sua libera scelta, ed a questa chiamata risponde con libertà chi è chiamato.
La Chiesa è la compagnia di coloro che sono chiamati dal Signore, per stare con lui, per annunciare il Regno, per scacciare le tenebre.
Per stare con lui, anzitutto: siamo chiamati a frequentare Cristo, a restare con lui, a conoscerlo, a meditare la sua Parola, e per allontanare il Maligno.
E noi siamo cristiani, PERCHÉ SIAMO SUOI, PERCHÉ A LUI APPARTENIAMO e perchè -GRAZIE A LUI- FACCIAMO LA STESSA ESPERIENZA DI GRAZIA.
Siamo Chiesa per annunciare il Regno, per vivere da salvati, per preparare la venuta di Cristo, per costruire ampi spazi di luce, per far arretrare la tenebra che abita i nostri e gli altrui cuori.
Ma se ci pensiamo bene, dovremmo tremare al leggere quei Dodici nomi, che indicano dodici tipi di persone opposte, assolutamente inconciliabili.
Gesù mette assieme pescatori e intellettuali, ultratradizionalisti come Giacomo e Zeloti, cioè terroristi, come Simone, ebrei ortodossi a pubblicani… c’è l’esattore delle tasse, ma che poi le tasse le paga, uno che lavora per i Romani, uno che non paga le tasse, uno che ha la mania di combattere…
E ancora di più: Gesù ha pregato tutta la notte per avere con lui un uomo come Giuda.
E questo è quello che dovremmo fare noi… pregare e chiedere al buon Dio il Suo parere, prima di prendere qualsiasi decisione importante.
Ma tornando a noi, si sarà sbagliato?
No! Perchè, in virtù della loro fragilità umana, sotto la croce tutti fuggiranno.
No…Gesù non li ha scelti perché erano intelligenti, o irresistibili, o acculturati, ma perché ha visto nel loro cuore qualcosa di speciale.
Ha visto -comunque- che volevano veramente conoscere Cristo.
E anche se non capivano subito, ha visto il loro desiderio di verità, e la loro sete di giustizia e di amore…
Ecco allora, Fratelli e Sorelle, cosa voleva dirci con la sua scelta, IL SIGNORE DEL TEMPO E DELLA STORIA.
Voleva ricordarci che, se questa è la prima comunità, il modello a cui ispirarci, dobbiamo capire che la chiesa non è composta dai primi della classe, dai giusti, dai perfetti, ma dagli ultimi, TRA I QUALI CI SONO IO.
QUESTA E’ LA CHIESA DI CRISTO!
È COMPOSTA DAL POPOLO DI DIO che, dopo essersi lasciato nutrire DALLA PAROLA DI DIO, cammina verso la pienezza del Regno.
La chiesa quindi, NON È IL POPOLO DEI “PERFETTINI”, MA DEI RICONCILIATI.
Scrive il mio pastore protestante preferito, che cito quasi sempre DIETRICH BONHOEFFER, nel suo libro “SEQUELA”, quel che conta è lo sguardo fisso su Gesù, poi il resto viene, e non per una specie di magia, ma proprio per affinità, somiglianza.
E, “fermi” in questo “sguardo”, dobbiamo avere la capacità di restare “fermi” con Gesù, stare con Gesù, conoscere Gesù, amare Gesù, al di sopra di ogni cosa.
I nostri occhi devono essere orientati verso di Lui…
il nostro cuore deve palpitare per Lui…
e le nostre braccia devono dirigersi solo verso di Lui.
E solo dopo che avremmo messo il Signore al centro della nostra vita, saremmo in grado di essere degli strumenti affidabili per la costruzione del Suo Regno.
E riusciremo ad amare il nostro prossimo, a servirlo e a guarirlo, solo se Cristo è radicato nel nostro cuore.
Diceva bene il compianto Papa Benedetto XVI:
- “Conoscere Cristo, come processo intellettuale e sopratutto esistenziale, è un processo che ci fa testimoni. In altre parole, possiamo essere testimoni soltanto se Cristo lo conosciamo di prima mano e non solo da altri, dalla nostra propria vita, dal nostro incontro personale con Cristo”.
Per concludere, quindi, Fratelli e Sorelle, l’elenco dei primi dodici compagni di Gesù, un numero simbolico che indica la totalità e che rimanda alle dodici tribù di Israele, ci ricorda che la ricchezza della Chiesa è la diversità di coloro che la compongono: persone meravigliosamente uniche che realizzano, ognuno nella propria sensibilità, l’unica chiamata del Signore.
Ricordiamocelo quando, anche nella Chiesa, come sempre alla fine facciamo, imponendo il nostro punto di vista, E NON QUELLO DEL SIGNORE.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!