18 maggio 2024 SABATO 7’ SETTIMANA DI PASQUA B – GIOVANNI 21,20-25 “Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera”.
“«Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri antichi, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le anime vostre» (Geremia 6,16). Voglia il Cielo che ascoltiamo la voce del Signore che ci dice «…questa è la strada, percorretela» (Is 30,21).
Io ti prego, o mio DIO: effondi il tuo SANTO SPIRITO, su questo indegno tuo servo, perchè io possa leggere la Tua PAROLA, e possa trasmetterla, contemplando ciò che ha rivelato il VERBO TUO.
E beati siano coloro che HANNO OCCHI DI FEDE per riconoscere il mistero pasquale presente nell’umile quotidiano e mani operose PER FARE DELLA PROPRIA VITA UN GIARDINO IN CUI DIO PUÒ PASSEGGIARE.”
Pietro Saltarelli… il VECCHIO FARISEO COMMENTA…. “In illo tempore: dixit Iesus…”
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Dal Vangelo secondo
+ In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. Parola del Signore
Mediti…AMO
Il Vangelo di Giovanni termina con questa sequenza quasi cinematografica.
Gesù si allontana, seguito da Pietro che, a sua volta, si gira e vede Giovanni che li segue.
Gesù aveva appena indicato a Pietro quale era il suo destino, ed ora Pietro vuole sapere da Gesù, qual è il destino di quest’altro discepolo. Curiosità che non merita la risposta adeguata da parte di Gesù, tanto che, alla fine il Signore aggiunge “…a te cosa importa? TU Seguimi” (Gv 21,19).
Gesù sembra voler frenare la curiosità di Pietro.
Così come ognuno di noi ha la propria storia, così anche ognuno di noi ha il suo modo di seguire Gesù.
Nessuno è la copia esatta di un’altra persona.
Ognuno di noi deve vivere in modo creativo la sua sequela a Cristo Risorto.
Come abbiamo visto, il Signore non risponde in modo chiaro, ma ciò che conta, è che questa risposta Giovanni l’abbia sentita e che possa perciò riferirla.
Ciò che è importante è la fiducia data al testimone, e Giovanni, al termine del quarto Vangelo, insisterà proprio sulla serietà della sua testimonianza:
- “…Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera” (Gv 21,24).
Niente importa più di questo.
Bisogna che sia vero, altrimenti perché credere?
Giovanni lo ripete continuamente.
Si ricordi quest’altro passo “…chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate” (Gv 19,35).
La nostra fede si fonda sulla testimonianza degli apostoli, come la fede degli apostoli si fonda sulla testimonianza di Gesù (Gv 8,18).
Gesù ha dato la vita in segno di fedeltà alla verità che egli stesso testimonia.
Così, gli apostoli moriranno martiri, non perché fanatici, MA PERCHÉ TESTIMONI DI FATTI e non di idee.
E quando li si ucciderà, I FATTI RESTERANNO DELLE REALTÀ, PROPRIO COME LA MORTE E LA RISURREZIONE DI GESÙ.
È questa realtà che noi dobbiamo testimoniare: CHE GESÙ È RISORTO VERAMENTE E CHE È VERAMENTE VIVO. E CIÒ È VERO PERCHÉ REALE (LC 24,34).
CRISTO È RISORTO, ALLELUIA! È DAVVERO RISORTO, ALLELUIA!
Ecco allora che siamo invitati ad andare a vedere, a dimorare, a restare con il Signore, qualunque cosa accada, senza stare lì a pretendere delle certezze, perché umanamente vorremmo, proprio perché cristiani, avere qualcosa in più.
Ma proprio perché SIAMO CRISTIANI, NON CI VIENE DATO DI Più, MA CI È CHIESTO DI PIÙ, ovvero ci è chiesto di vivere in quell’abbandono filiale con Dio, che tanto fatichiamo ad avere, MA CHE CI COSTRUISCE E CI RENDE LIBERI.
Diventando veramente discepoli ANCHE NOI POSSIAMO SCRIVERE TANTI VANGELI QUANTE SONO LE NOSTRE STORIE E LE NOSTRE VITE.
Come hanno fatto miliardi di uomini e donne che ci hanno preceduto, ma che hanno creduto lo hanno testimoniato.
Fidarsi veramente di Dio, affidargli la nostra vita e le nostre scelte, ci conduce a fare esperienza di Vangelo, A DIVENTARE NOI STESSI BUONA NOTIZIA PER GLI ALTRI.
Ci sono delle vite di fratelli che ci restano sconosciute.
Percorsi che riguardano solo Dio, strade particolari che sfuggono alle nostre regole e alle nostre consuetudini.
In questo senso leggere questo brano alla vigilia del giorno di Pentecoste ci ricorda che lo Spirito soffia dove vuole e non segue le nostre (legittime e sante) regole.
Gesù risorto ci insegue, ci raggiunge anche dove non immaginiamo, alla fine di ogni sconfitta e delusione, come accade con Pietro.
Mille storie, mille vite, mille fedi scaturiscono dall’incontro col Signore, anche attraverso percorsi non abituali.
Lasciamo fare al Signore, sempre e non restiamo sordi agli appelli interiori dello Spirito Santo.
Pensiamo, oggi, a “scrivere” il nostro vangelo, la nostra storia, riconosciamo, oggi, le grandi cose che il Signore fa in noi!
Fratelli e Sorelle, vi invito a riflettere su un’ultima cosa.
Il discepolo che Gesù amava, colui che durante la cena era reclinato sul petto del maestro, compare solo nel Vangelo di Giovanni. Chi è costui?
Da una parte è colui che testimonia e ha scritto tutte queste cose, figura dell’autore del Vangelo stesso.
DALL’ALTRA È ANCHE MODELLO DI OGNI DISCEPOLO, FIGURA DUNQUE DEL LETTORE DEL VANGELO.
Infatti solo se il lettore del Vangelo di Giovanni si identifica con il discepolo amato da Gesù e giunge a desiderare con tutto il cuore di essere come lui, costantemente rivolto al cuore di Gesù, per coglierne anche i più segreti e impercettibili movimenti d’amore, ALLORA IL LETTORE PUÒ INIZIARE A COMPRENDERE LA RIVELAZIONE CONTENUTA NEL VANGELO.
Ragioniamoci sopra…Pace e Bene!
Il Signore IDDIO ti Benedica
Prega il Signore per me, Fratello che Leggi…
…e ti prego di copiare e condividere, se ciò che hai letto è stato di tuo gradimento!
Sia Lodato Gesù, il Cristo!